lunedì 3 agosto 2015

Giallo Italiano (0-6)


Giallo italiano
  Il lungo esordio
1852-1969

(0-6)
Il ritorno del Re 
1966

Il 1966 è l’anno di svolta nella storia del giallo italiano, il genere diventa maturo. Ripartiamo allora dalla Sicilia. Leonardo Sciascia ci riprova e scrive il capolavoro:  A ciascuno il suo. Più che  un romanzo giallo è un meraviglioso e ambiguo noir, asciutto e viscido, stringente e rarefatto, buio e accecante, profondamente amaro.
Il romanzo di   Leonardo Sciascia,   pubblicato per la prima volta nel 1966  dalla casa editrice Einaudi, passerà poi ad Adelphi. Il titolo è la traduzione dal latino di Unicuique Suum, frase stampata sul retro delle lettere ritagliate da un quotidiano per compitare la lettera minatoria che compare nel racconto e che è elemento rilevante per l'indagine.



  
Il romanzo di Sciascia ottiene subito un grande successo, influenzerà per molti anni a venire gli autori di gialli, sia italiani che stranieri. Ma il ’66 è anche l’anno del ritorno al trono del giallo di Re Giorgio I.
Venere privata  è il titolo con cui Giorgio Scerbanenco torna al genere giallo dopo anni di romanzi rosa.
È il primo romanzo del ciclo di Duca Lamberti (medico milanese radiato dall’ordine).  L'autore fa iniziare fin dalle prime pagine un'indagine sui generis condotta da Lamberti e in parallelo rivela gradualmente e con maestria la vicenda personale del protagonista.
Viene così disegnata la figura di un acuto medico radiato dall'ordine e condannato a tre anni di carcere che ritorna alla vita quotidiana e l'affronta con uno spirito disincantato, ma non corrotto. Duca applica la propria formazione scientifica all'indagine senza preconcetti. Forse proprio grazie a questo approccio egli riesce a toccare gli aspetti più intimi delle persone ed a visitare i luoghi (fisici e non) più torbidi delle azioni umane.




Il grande successo arriva a Giorgio Scerbanenco proprio con Duca. Lo deve anche al fatto che i romanzi sono ambientati a Milano in quegli anni considerata capitale economica. Lo deve anche a Sciascia.  Inizia così in Italia, grazie a questi due autori eccelsi, la grande stagione del giallo, soprattutto sfruttata, negli anni '70, da Cinecittà.



Traditori di tutti, ancora 1966, è il secondo romanzo di Scerbanenco con Duca Lamberti per protagonista. E’   ambientato a Milano come il primo romanzo del ciclo. Durante lo svolgimento della vicenda Duca acquisirà la consapevolezza che è destinato a diventare un investigatore di polizia e sceglierà questa vita.
Nel 1968 è stato insignito del Grand prix de littérature policière per il miglior romanzo poliziesco straniero dell'anno.

1967




Importante il film A ciascuno il suo di Petri tratto (un anno dopo l'uscita) dal romanzo di Sciascia. Forse il miglior film di uno dei più lucidi cineasti d'impegno sociale dell'epoca, esemplari la complessità narrativa, l'appassionata descrizione d'ambiente e gli ottimi interpreti, il film si fa notare soprattutto per la forma, in particolare per l'uso insistito dello zoom innovativo all'epoca. La critica considerò l'uso di grandangoli e teleobiettivi perfettamente coerente con la narrazione, efficace nel rendere con gli improvvisi avvicinamenti della macchina da presa la prospettiva di un osservatore distaccato che penetra nella vicenda, coglie i momenti rivelatori, scopre i lati nascosti dei personaggi.

1968



Il successo convincente del film di Petri, fa filmare (nel ’68 da Damiano Damiani) anche Il giorno della civetta. Nel film risalta in maniera particolare l'atmosfera di omertà esistente nella provincia siciliana e la corruzione diffusa in tutti gli ambienti: politico, giudiziario, ecclesiastico. Bello ma siamo un gradino sotto. Ottima la sceneggiatura e ottimi gli attori,  ma  superlativi sono Claudia Cardinale (premiata) e Lee J. Cobb: torva e sensuale come non mai la prima, mafioso perfetto il secondo (aiutato anche dal doppiaggio italiano di Corrado Gaipa).

1969



E' invece da dimenticare il primo film (1969) tratto da questo romanzo: Il caso della venere privata. Peccato ci fosse anche Bruno Cremèr che ancora non sapeva di far di cognome Maigret!



Per finire una tabella sinottica riassuntiva.
 

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