Sceneggiati in giallo e nero
Un morto al giorno ... ma che sia
italiano!
Mini rassegna storica e critica della
fiction seriale "italiana DOC"
(05)
Il commissario De Vincenzi - 1974
La serie
Il commissario De Vincenzi merita un'attenzione particolare, per la fonte
da cui è tratta, per la qualità della produzione e per la recitazione. Di Paolo Stoppa e pochi (molto pochi) altri: la massa è sciatta e sopra le righe: colpa del regista. Non si può tenere quel registro recitativo! soprattutto con un paolo Stoppa giustamente pacato e "normale".
Il testo di riferimento, già molto buono nella trama e nel montaggio narrativo, venne migliorato nel lessico e nella scioltezza.
Il testo di riferimento, già molto buono nella trama e nel montaggio narrativo, venne migliorato nel lessico e nella scioltezza.
E' una serie televisiva poliziesca (eh sì, di
commissario si tratta!) prodotta e trasmessa dalla Rai su RAI 1 in due stagioni distinte nel 1974 e nel 1977. Fu tratta, liberamente ma non troppo,
dai romanzi dello scrittore e giallista Augusto De Angelis. Interprete
principale, nei panni del protagonista, il commissario Carlo De Vincenzi, era
l'attore Paolo Stoppa.
La prima stagione
articolata su tre romanzi, ciascuno dei quali sviluppato in due episodi girati in bianco e
nero, venne trasmessa nella prima serata della domenica sera
fra il 24 marzo e il 9 aprile 1974. La seconda
serie (a gran richiesta di pubblico!), anch'essa basata su tre diverse storie,
andò in onda a partire dal 18 marzo 1977. Approfittando
del romanzo ambientato a Cinecittà, la location si trasferisce a Roma, giusto
per stare più vicini al Duce!
Il commissario Carlo
De Vincenzi è un cinquantenne funzionario di questura. Un antieroe, uomo senza particolare fascino, ma di grande
umanità e, soprattutto, un gran fiuto, da segugio ha poi la tenacia per cui mai
molla. Aderente, più che ispirato, al
personaggio letterario creato da Augusto De Angelis, un autore negli anni trenta di una serie di romanzi polizieschi molto osteggiati dal fascismo; tanto malvisti che l'autore patì violente persecuzioni del regime. Feroci percosse ne causarono la morte nel 1944 a Bellagio (Repubblica di Salò).
Alcuni dei suoi
scritti vennero pubblicati o ripubblicati postumi ad inizio degli anni sessanta, e da essi furono
ricavate le serie televisive con taglio dello sceneggiato di stile teatrale-televisivo, secondo la
moda e le possibilità dei tempi.
Le sceneggiature dei diversi episodi
del seriale, ambientati, come i romanzi polizieschi da cui erano
ricavati, nell'Italia degli anni trenta (alcuni a Roma, anzichè a Milano) posta
sotto il regime fascista, furono affidate ad un'équipe di autori
specializzati in fiction di investigazione: Manlio Scarpelli, Bruno Di
Geronimo, Paolo Barberio, Nino Palumbo. Fecero davvero un lavoro sopraffino sul
testo dei romanzi che oggi appare molto datato, al contrario lo sceneggiato, no
e badate bene non ci sono stonature. Da notare poi i sottili riferimenti. In La barchetta di cristallo in una scena
la padrona di casa del commissario (Miserocchi) sta leggendo un libro; a
domanda risponde (siamo nel '39) "Un
giallo di Augusto De Angelis!" e lo mostra senza far vedere il titolo.
Il commissario
(Stoppa) storce il naso, lei si giustifica, quasi a voler giustificare
l'autore.
La regia era curata
da Mario Ferrero, mentre le scenografie erano affidate a
Sergio Palmieri (Luciana Del Greco nella seconda serie); di Maurizio Monteverde
erano i costumi.
Una menzione per i titoli
di testa: su you tube si trovano e ve li consiglio. La marcetta incalzante e le
immagini tratte dai film Luce in pochi secondi introducono lo spettatore in quell'epoca
ridicola e tragica.
Particolarmente
composito, all'interno dei sei episodi che andavano a comporre le due serie,
era il cast di attori impiegati, molti dei quali provenienti da esperienze
cinematografiche e teatrali. In ultima analisi un'attenta cura di produzione.
Mi piace ricordare,
tra i tanti, Anna Miserocchi (nella foto) la padrona di casa con cui il
commissario a volte suona, in duetto, jazz! E poi, Leo Gullotta e Anna Maria
Guarneri.
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