sabato 21 settembre 2019

In due la perfidia è tripla! (V)


La perfidia del doppio!

Lo specchio noir nel cinema

Gemelli e delitti

Parte V

A proposito di doppio, triplo e quadruplo... "ma mettici anche un punto e virgola, punto esclamativo e punto!"
Sì, Totò nelle sue parodie era ridondate, esagerato, scoppiettante…
Torniamo a fil più seriosi.
Cronenberg, per i suoi gemelli cattivi, aveva ripreso un titolo di qualche anno prima: 24 per l'esattezza. Ma tentare di superare Bette Davis in cattiveria è come tentare di scalare l'Everest a piedi nudi e senza sherpa.
Bette è capace del bis, anzi, visto il tema, del poker. Chi giace nella mia bara? (Dead Ringer il titolo originale, vi dice qualcosa?) è   del 1964 diretto da Paul Henreid con Bette Davis e Karl Malden. E' basato sul romanzo La Otra (vi dice qualcosa anche questo?)  di Rian James.
Ritorna al doppio ruolo la polimorfa Bette Davis; dopo L'anima e il volto,  sfoggia una pettinatura più o meno eguale a quella di quel film. Il volto indurito dal tempo è ancora più terrificante.
La storia, come la pettinatura, si ripete, si vede che a Hollywood erano in carenza di idee.
A distanza di molti anni, le sorelle gemelle Edith e Margareth si rincontrano al funerale del marito di una di loro. Edith non ha mai perdonato alla sorella di averle portato via con l'inganno l'uomo che amava.
Ora che l'uomo è morto, Edith è pronta ad attuare la vendetta che medita da tanto tempo: dopo aver attirato la sorella in casa, la uccide e si sostituisce a lei. All'inizio nessuno si accorge della sostituzione, ma a poco a poco la situazione precipita e fingere diventa per Edith sempre più pericoloso.
Lo specchio scuro (The Dark Mirror - 1946) di Robert Siodmak  con  Olivia de Havilland, Lew Ayres e Thomas Mitchell, mette il sigillo a questa breve rassegna.
Il tenente della Polizia Stevenson (Mitchell), indagando su un omicidio, scopre che la vittima aveva ricevuto nel suo appartamento una ragazza. Riesce a  rintracciarne una che le somiglia e che è riconosciuta dai testimoni, ma scopre pure, con molto sconcerto, che  ha una gemella perfettamente simile.
Una delle due è un spietata assassina. Quale? Non si riesce a formulare l'incriminazione e a stabilire quale delle due sia l'omicida. Il tenente Stevenson (smarrito tra gli specchi) capisce che gli occorre l'aiuto di uno psichiatra per scoprire quale delle due donne è innocente e qual è la folle assassina. Entra in gioco il dottor Elliott, di cui entrambe le donne (effetto mirror o risonanza emotiva tipica dei gemelli) si innamorano.
Come da solito copione, le gemelle hanno personalità e animo opposti. Ruth è dolce e remissiva mentre Terry è una fredda e astuta calcolatrice e manifesta un sordo rancore, peraltro ben mascherato, nei confronti della sorella. Quando il dottore corrisponde ai sentimenti di Ruth, Terry scatena la sua vera natura e si propone di sbarazzarsi della sorella spingendola al suicidio.   Per scoprire ciò che il dottore  pensa di lei, Terry va a un appuntamento a casa di lui fingendosi Ruth. Mentre i due stanno discutendo giunge una telefonata al dottore da parte del tenente: Ruth, sola in casa, si è suicidata.
Il medico e Terry accorrono. Terry mette allora in scena l'atto finale del suo sordido piano: accusa la sorella dell'omicidio.
Il film è un mirabile esercizio di stile e anche una dimostrazione della maestria del regista. Robert Siodmak non solo rende ambigua la De Havilland, ma con abile gioco di specchi la triplica o la quadruplica. Inoltre, con lenta progressione, veste di bianco la sorella buona e di nero quella cattiva, quando lo spettatore se ne accorge il dramma è al suo esito: una è un angelo bianco, l'altra un demone nero.
Le immagini più spettacolari sono quelle in cui le due gemelle non sono nella stessa inquadratura, ma sono raddoppiate da uno specchio. Con questi mezzi elementari il gioco dell'ambiguità viene esaltato come pure l'atmosfera di persecuzione. Un film celebre, tecnicamente perfetto, forse un tantino sopravvalutato, ma fece epoca.
Olivia de Havilland, già melensa Melania in Via col vento, recita benissimo le due parti (meglio quella della turpe assassina). Forse le servì per scaricare e sublimare la gelosia verso la sorella maggiore allora più celebre di lei: Joan Fontaine! Ho solo Il sospetto, ma a pensar male, a volte ...

Appendice o postilla?

Il doppio può anche essere in due persone diverse! Lo dimostra il bellissimo thriller con Bridget Fonda.
Se, incautamente, ti metti in casa una ragazza che comincia a imitarti fino alla paranoia sono guai! Un film dove, appunto, il doppio è in  due persone diverse!
Per concludere Lo Zoo di venere di Greenaway. Due etologi, Oswald e Oliver Deuce, fratelli gemelli (e siamesi separati), perdono in un bizzarro incidente d'auto con un cigno entrambe le mogli. Questo tragico evento non fa che aggravare la loro ossessione per la decomposizione animale.... ma ora basta altrimenti andremmo fuori tema!
 
 
FINE
 

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