mercoledì 10 giugno 2020

Lo specchio giallo (VIII)

 

SOCIOPOLITICA E GIALLO

dentro e fuori lo specchio

riflessioni molto serie sul "genere giallo"
(libero sviluppo da una nota di Giorgio Galli)


Parte VIII

Herbert Hoover
 Anni '30. Il precedente decennio, definito dei "ruggenti anni '20", si è concluso con un tracollo economico e sta per finire negli Usa la presidenza di Herbert Hoover, il presiedente "lavoratore".  

Presto con l'alternanza (F. D. Roosvelt)  arriverà il New Deal. L'America si rimetterà in cammino, la criminalità si strutturerà ancor di più!


Nel 1931 Hammett pubblica La chiave di vetro. (più gangster story che noir) ma c'è ancora in giro Philo Vance, accompagnato da Hercule Poirot e Miss Marple. Sì può affermare che l'hard boiled ancora convive con gli eroi della vecchia detection. Cosa ancora vera!


Piccola notazione di passaggio: La chiave di vetro darà luogo a un bel film con Alan Ladd e ispirerà La sfida del samurai (film di Akira Kurosawa) da cui poi Per un pugno di dollari di Sergio Leone!
Hammett in quegli anni è di fatto solo una voce fuori dal coro. S.S. Van Dine, secondo le cifre riportate dagli storici, aveva ben più seguito.
Solo nel 1939, con Il grande sonno del suo ammiratore e seguace Raymond Chandler la svolta è evidente anche in termini di quantità di titoli prodotti.


Fu proprio Chandler ( in uno dei suoi rari momenti di sobrietà) a dare una spiegazione dell'evoluzione sociologica che Hammett aveva operato. così scriveva a proposito di Dashiell.
"Restituì l'assassinio alle persone comuni che lo commettono per delle ragioni, non per fornire un cadavere chiuso a chiave; e con mezzi a portata di mano, non con pistole intarsiate, cerbottane fatte con un bocchino d'avorio, curaro o veleni tropicali ed esotici! Egli mise sulla carta queste persone come sono e le fece parlare e pensare nel linguaggio che essi usano abitualmente... Un mondo in cui i gangster possono guidare le nazioni o almeno guidano le città, in cui gli alberghi e le case d'appuntamento e i ristoranti alla moda sono proprietà di uomini che hanno fatto i soldi con i bordelli!"
Questa acuta analisi si focalizza sul passaggio dal crimine come fatto privato, come male privato (del quale ho parlato nei primi post), al crimine come fatto pubblico.
Passaggio che è anche un'evoluzione della finzione, dalla  "fiction" alla realtà! E' questo l'aspetto che si coglie nell'analisi di Chandler. E se "i gangster che possono guidare le nazioni" sono espressione (anche metafora) del democraticismo che sta conducendo la crociata contro i regimi fascisti.
Si pensi, come esempi, alla Resistibile ascesa di Arturo Ui, di Bertold Brecht e a Il Grande dittatore di Chaplin), con questa chiave d'interpretazione l'idea  può assumere un significato di propaganda nella contingenza bellica.
 
Daniel Bell
I gangster che guidano e dominano  le città sono una focalizzazione (nei romanzi hard boiled non si denuncia il fatto, si costata e si usa come contesto) sulla realtà quotidiana che la sociologia dovrà presto affrontare: vedi gli studi di Daniel Bell e di Robert Merton.

Al Capone

Questa duplice accoppiata di nomi, giallistica e sociologica, ci permette di valutare la grande svolta narrativa alla fine degli anni '30.
 


Questa portò agli sviluppi del primo decennio del dopoguerra con Mickey Spillane e il suo ancor più duro Mike Hammer, lo spietato eroe della Guerra Fredda.
Con Hammett e Chandler, ci troviamo di fronte alla presa d'atto di un sistema sociale in fase pre-agonica, alla dissoluzione, alla caduta della speranza (situazione propria del genere "noir".
Il tempo ha poi dato una risposta ancor più negativa. La presa d'atto, confermata da studiosi del calibro di Bell e Morton, riguarda il fatto che il crimine organizzato ha un ruolo di crescente importanza nel sistema della democrazia rappresentativa. Le mafie incombono.



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