Delitti Western

mercoledì 5 giugno 2013

Inconfessabilmente (02)

Oscar  Montani – Glauco Dal Pino
Inconfessabili moventi 


Riviviamo insieme un mese e un giorno
di ordinaria  follia
(giorno 02)
 
 
 
Venerdì 2
Saudade
 
La conobbi che urlava il Fado in un infimo caffè. L’insegna al neon con una lettera fulminata, era l’unica luce lassù in cima al bairro sopra il Rossio. Mi innamorai perdutamente di lei quando, dal predellino del tram 28, alla vista del Tago che specchiava il sole si mise a declamare Fernando Pessoa. Il fatto che si facesse chiamare Amalia e che avesse gli occhi tristi mi doveva insospettire; ma le sue tette mi distraevano, mi trasmettevano allegria. 
In Italia,   passarono poche settimane e si mise ad ascoltare il fado. Mesi dopo, con la musica che l’accompagnava, cominciò a preparare baccalà. A volte piagnucolava: Non era per via delle cipolle, l’ultima ricetta non le prevedeva. Erano assalti di saudade. Vedendomi preoccupato mi rassicurò, non c’era problema: “Ter saudade é bom!”. Si asciugò una lacrima e riprese col baccalà. “Ha nostalgia di Lisbona: a Bologna non c’è nemmeno il mare – mi dissi – c’è da capirla, poverina!”
I primi tempi il baccalà era in tavola solo una volta alla settimana, poi una volta al giorno e mi sono anche accorto che il frigo ne era minacciosamente pieno, poi…
Venerdì l’ho legata alla sedia, ho messo la musica a tutto volume e l’ho rimpinzata di baccalà fino a farla strozzare. “Un parossismo di saudade  - spiegai al medico - ho contato sette ricette.". Con sguardo mesto e rassegnato l’accompagnai all’obitorio. La sera, mentre sullo stereo girava Piazza grande, festeggiai con lasagne al forno e sangiovese.
 

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