Delitti Western

martedì 28 maggio 2013

Vita morte e miracoli dei S.N.

Cicli di vita dei Social Network

(due anni dopo)




Ritorno sul tema ventuno mesi dopo. Allora affermavo che ogni prodotto ha un ciclo di vita.  Le piattaforme per i Social Network sono prodotti. Mi sembra, in assenza di novità, che siano in agonia.
I Social Network che stanno inesorabilmente invecchiando, anche se nel terzo mondo si ammazzano i giovani che hanno la colpa di  usarli. In Turchia, Erdogan, dice addirittura che Twitter minaccia la democrazia! (Ma anche in Italia c'è chi accusa!) Qui, tardivamente l' hanno invaso i politici, chissà se li manderanno a p.....a come la "cosa pubblica"? Per ora sono loro ad essere mandati e non gradiscono.
La mia esperienza può servire, spero, a far riflettere.

Splinder: è morto, viva Splinder! Non ne parlo più!

Facebook: all’inizio funzionava bene, ora è rumore: troppi contatti, troppi messaggi, troppo tutto! C’è chi   ha addirittura 10.000 "amici" (con due account ovvio): follia pura. Il SN per eccellenza è diventato lento. Un post sopravvive sì e no tre/quattro ore e le foto, le poesie e i “capolavori” sono sempre più penosi. Gli annunci non si vedono più e tutti hanno imparato a "taggare": di fatto mandano spam... porcheria! Si “rinnova” continuamente peggiorando a ogni modifica: vedi il conclamato “Diario” ed altre obbriobriose pensate. Ormai è invaso da nonni e nonne che vogliono mostrare, non i nipotini ma i loro gattini. Sembra la vetrina di Wiskas!

MySpace: è praticamente sparito: ora merita silenzio!

Twitter: funziona nei paesi del Terzo mondo, mi dicono (lo dice la stampa) sia per la protesta, sia per la microimprenditoria. Da noi la gente comunica i sui crucci (come una volta su Facebook: lì ora tutti hanno smesso) o fa marketing più o meno subliminale. La maggior parte lo usa come fiera delle vanità: serializzano battute che neanche al liceo quando il prof annoiava! Nessuno ormai ha capito che uso farne (alcuni, orrore, chattano!) e se ti metti a seguire un quotidiano ti arrivano centocinquanta segnalazioni al giorno di articoli di cui non te ne frega un tubo! Poi c'è la caccia al follower diventando following. Foll...ia pura! Vita media di un post: due o tre minuti. Nell'ora di punta la metà! Devi allora limitare il numeri di quelli che segui, ma fai la figura dello schizzinoso o del Papa. Ultimamente è stato invaso, migrazione epocale, dai politici di tutti i livelli (anche quelli tecnici, che però di comunicazione digitale ne sanno un tubo!). Durerà, ah saperlo! Pensierino in attesa della fine: "Se su Twitter arriva gente che va in giro col loden, Twitter è morto!" Comunque sia ricordate: i vostri follower non sono seguaci!

LinkedIn: la rete di professionisti che ti permette di trovare lavoro! Se qualcuno l’ha trovato ce lo faccia sapere. Ha me lo chiedono in parecchi: non hanno capito che sono in pensione!  Ho cominciato ad usarla come vetrina di marketing librario. Comincio a credere che i professionisti, troppo impegnati a cercare lavoro, non leggano. Di recente sono stati creati vari gruppi di sedicenti “Scrittori”, ho partecipato, ma sembra d’essere sul primo Anobii. Sì, le discussione sono tali e quali: lente,  poco partecipate e c'è pure chi s'incazza! Ma succedeva anche con le antiche chat di dieci anni fa!

Google+: nato vecchio e da segni palesi d'agonia.
Anobii: in via di estinzione, la sua dinamica relazionale è pari a quella degli zombie. Sembra di visitare il camposanto di Montparnasse! I gruppi di discussione languono come i sedimenti di guano nella Terra del fuoco. Ora passato di gestione ha anche grossi bugs che impediscodi vedere le recensioni e le critiche.
Blog: In genere. Sopravvivono impavidi come archivio (poco consultato) dei loro autori. 

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