Delitti Western

venerdì 12 luglio 2013

Inconfessabilmente (12)

Oscar  Montani – Glauco Dal Pino
Inconfessabili moventi 

Riviviamo insieme un mese e un giorno
di ordinaria  follia
(giorno 12)
 
 

Lunedì 12
Gentilezze tra vicini
 
Un mese fa aveva suonato al cancello. “Buona seera! Sono il figlio del suo vicino,si ricorda? Mi sono trasferito qui dopo la morte del babbo.” Mi ricordavo il babbo: chiuso, scorbutico e forse ostile. Di lui, no; ma sembrava una persona gentile. “Poto le siepi. Un disastro, lasciate crescere per mesi…” Mi sorrise: “Se mi fa entrare, taglio anche dalla sua parte, dopo raccolgo le potature, pulisco e spazzo… non si preoccupi.” Gentile davvero.
Tre giorni dopo toccò all’albero di mimosa che invadeva il mio giardino. Non passò una settimana che giustiziò una tuja e ridusse a bonsai l’acero giapponese. Poi, finite le sue piante, si offrì di sistemare le mie. Cominciai a preoccuparmi quando lo vidi che esaminava con troppo interesse clinico il vecchio ciliegio. “E’ pieno di bachi. Vede le gocce di resina: sta per seccarsi! Bisogna sostituirlo con una pianta più giovane.” Scossi la testa; gli dissi che c’ero affezionata: l’aveva piantato il mio povero marito. La resina secca, poi; quando ci batteva il sole, mi sembrava ambra.
La mattina dopo, quando mi alzai sentii strani rumori in giardino. Lo vidi con la vanga in mano che finiva di scavare una buca profonda. Accanto, disteso sul prato, un giovane ciliegio con un sacco di yuta sulle radici. Uscii di corsa. Aveva appena acceso una motosega, l’appoggiò a terra e mi sorrise: “Sorpresa!”
Mentre si voltava a mostrarmi fiero la buca e il nuovo alberello, afferrai l’attrezzo borbottante. Glielo appoggiai sul collo: il motore mugghiò. La buca lo accolse insieme alla motosega. Il giovane ciliegio fu perfetto come tappo.
L’avevo ucciso perché la sua gentilezza era davvero esagerata. Ora, in giardino, ho due ciliegi.

 

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