Delitti Western

martedì 30 luglio 2013

Inconfessabilmente (15)

Oscar  Montani – Glauco Dal Pino
Inconfessabili moventi 


Riviviamo insieme un mese e un giorno
di ordinaria  follia
(giorno 15)
 

Giovedì 15

Sembrava Halloween(*)
 
 
L’ultimo treno passava alle 23.51, ma, a volte, aveva qualche minuto di ritardo. “Mamma sei anziana, è pericoloso!” Ogni volta mia figlia si ripeteva.  Aveva ragione, in stazione non dovrei  starci.  Le sembro indifesa e  facile preda di malintenzionati, lì ad aspettare il treno per tornare a casa. Ma come fare?  Poverina; finito il turno in ospedale, è sempre tanto stanca. Vede tutto nero e poi deve   mettere a letto il piccolo.
C'era una cosa che lei non sapeva, un segreto.  Con l'arte imparata dalla nonna, massaia del Donegal, passavo il tempo senza problemi. Mi mettevo li, sulla panchina del binario n.3 e, maglia dopo maglia, portavo avanti il centrotavola per l’apparecchiatura di Natale,   il regalo a sorpresa. Alla mia bambina, le sarebbe piaciuto, e anche a mio genero...
"Mi dai un euro? C’ho sete!" Oddio! Mi aveva fatto paura! Apparso dal nulla, vestito di nero  -  o era sporco? -  con la barba incolta.  Mi parlava sul viso con rigurgiti acidi di botte e sbuffi di grappa!
"No, non ho niente". Cercai di voltarmi dall’altra parte.
Biascicava strane parole, sputacchiando e lanciando occhiate alla mia borsa aperta sulla panchina. La chiusi, mi poteva sporcare il filato fatto venire apposta da Dublino. Rise sguaiato, contento di avermi reso inquieta. 
"Ho detto che non ce l’ho!" Lui accennò una mossa di danza. Ora intendevo le sue parole: “Abra cadabra… hocus focus…”. Con una goffa giravolta si fece di nuovo sotto, dall’altra parte, a venti centimetri dal mio viso: “Scherzetto o  cicchetto!” Si avvicinò ancora di più, sibilando in modo osceno un “Sim salabim …”   
Si accasciò con un rantolo. Raccolsi svelta la mia roba e cambiai panchina…
Invece dell’euro gli avevo regalato l’uncinetto della nonna. Luccicava sotto la luna, quell’arpione d’acciaio conficcato nella carotide... L’ho infilzato perché non mi si deve toccare  mago Silvan. Sì, apprezzo le streghe d'Irlanda, ma  lui col suo modo gentile, ha sempre divertito mia figlia, la mia bambina.
La mezzanotte era ormai passata da tre minuti. Mentre aspettavo il treno, ancora una volta in ritardo, mi annoiavo. “Peccato - pensai - perdo tempo, sto in mezzo ai pericoli e… rimango indietro col centrotavola!”
 
(*) Rielaborato da uno spunto prezioso di Cassiopea, questo il nick di un’amica di anobii nel 2010, il sito dei libri che or sta languendo.
 

 

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