Il thriller coniugale
Quando la moglie è troppo ricca …
Una tazza di cioccolata amara
Parte II
Illuminati da una lampadina ficcata dentro un
bicchiere di latte, un faro per i registi smaniosi di cimentarsi col thriller, alcuni
autori ci offrono varianti molto coinvolgenti. Tutte e tre, in modo più o meno palese,
hanno a che fare con la psicanalisi.
Sì, le premesse sono tutte messe al punto giusto: si può decollare. Nel ’44, già
rodato dramma teatrale e remake di un film precedente, arriva Gaslight. Il genere si affina: il film è di
fatto il suo manifesto. Gli attori bravissimi: anche la "signora in giallo" al suo esordio (festeggia i sui 18 anni sul set!) come giovane inquietante cameriera. Eh sì, c'era anche lei! Ah, una nota di colore: nel terzo film qui esposto, si passa dal latte alla cioccolata, amara , per via del condimento!
Angoscia (Gaslight) (1944)
…
Dopo che la coppia si è sistemata nella nuova casa, le cose cominciano a
prendere una brutta piega. Durante una visita alla Torre di Londra Paula perde
una spilla regalatale da Gregory; nei giorni successivi dei quadri spariscono
dalle mura della casa, si sentono dei passi in soffitta e le lampade a gas
sembrano più basse senza alcun motivo apparente. Gregory insinua che Paula è
responsabile di questi avvenimenti, ma la donna confessa di non ricordarsi di
fare queste cose. Anton proibisce alla moglie di uscire di casa e di conoscere
altre persone …
La scena più famosa: quando le luci a gas
tremolano e si smorzano … dopo strani rumori.
Origine non letteraria: Il film è un remake
di una pellicola del 1940 con Anton Walbrook e Diana Wynyard, che aveva goduto
ben poco successo.
Notorius, l’amante
perduta (Notorius)(1946)
… Da questo momento il destino di Elena appare
segnato. Con la complicità della madre, Alexander la vuole far sparire e nello
stesso vuole impedire che i suoi scoprano che ha sposato una spia. Un veleno
mischiato al caffè agirà lentamente, delibitandola fino alla morte.
Colpita da frequenti malori e sempre più debole, Elena
continua a recarsi coraggiosamente agli appuntamenti, per fornire informazioni
a Devlin, che, notando il peggioramento del suo stato di salute, lo attribuisce
all'abuso di alcool …
La scena più angosciante: lei allo stremo
sospetta dei due che invece di aiutarla l’avvelenano sempre di più.
Origine letteraria: Alfred Hitchcock trasse il soggetto (attribuendoselo senza pudori, né rimorsi!) dal racconto The Song of the Dragon di J.T. Foote.
La seconda signora Carrol (The two Mrs. Carrol) (1947)
Lei, ricca single,
lo incontra in vacanza in Scozia e se ne innamora: è un promettente pittore. Non
sa che è folle. Lui per sposarla uccide
la moglie col veleno miscelato nel latte!
Si
sposano ma dopo poco lui s'innamora di una giovane vicina di casa.
Ricomincia col latte ma lei scopre la trappola e lo inchioda con l'aiuto
di un amico e con l'intervento della polizia.
C'è il latte, c'è il
telefono (ricorre più volte), c'è l'amico devoto e innamorato. Perfetto? No, nonostante i due mostri
sacri non funziona del tutto, ma è una specie di archetipo, mal sviluppato però.
Origine teatrale. E'
tratto dall'omonima commedia in due atti di Martin Vale (scritta nel 1931 e in cartellone
a Broadway per 3 anni, dal 1943 al 1945).
Donne e veleni
(Sleep, my Love) (1948)
Alison
Courtland, una ricca newyorkese, si risveglia nel vagone letto di un treno
diretto a Boston senza ricordare le circostanze che l'hanno portata fin lì. Il
marito Richard racconta alla polizia che la moglie lo ha minacciato di morte e
poi lo ha abbandonato. Nel viaggio di ritorno a casa, Alison conosce Bruce
Elcott, che s'innamora di lei.
Richard,
deciso a sbarazzarsi della moglie, la convince a farsi visitare da uno
psichiatra
La scena più significativa, quando l’ignara, e stordita,
Allison incontra il falso psichiatra dalle spesse lenti!
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Origini letterarie: nel 1496 il
racconto omonimo di Leo Rosten viene pubblicato a puntate sul magazine
Collier's.














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