lunedì 25 marzo 2013

Visione sistemica e noir (III)


Pensiero sistemico e noir
(tecniche avanzate di scrittura)


Parte (III)

La quiete effimera dopo il delitto
ovvero il passato è una cambiale 

Anche nei telefilm del tenente Colombo il gioco è condotto sullo schema de Le soluzioni che falliscono, solo che il cappello del prete è sostituito dal poliziotto. Si presenta con basso profilo e impermeabile stazzonato: è, con l’avanzare dell’indagine, una conseguenza imprevista! E’ normale, anche Colombo è nipote di Delitto e Castigo.
Passiamo ad un altro archetipo: limiti alla crescita. Senge lo descrive così: “Un processo si autoalimenta per realizzare una crescita, un miglioramento accelerato, della propria condizione. Dopo un po’ (è un ritardo fisiologico) la crescita comincia a rallentare (chi ha agito non se ne rende conto subito), alla fine si arresta o addirittura retrocedere alla svelta”.




Lo schema, che già sapete leggere, descrive in sintesi le retroazioni sistemiche. C’è da osservare, ai fini della suspense, che quando ci si accorge di cosa sta accadendo si ha la sensazione che “più veloce si cerca di correre, più sembra di restare impantanati nello stesso posto”! E’ la tensione emotiva che sta alla base della suspense, infatti il letto si identifica in questa percezione da incubo.
Un esempio classico è imparare uno sport (tennis, sci, … ). All’inizio si fanno rapidi progressi in quanto fiducia e competenza (alimentati dall’adrenalina del nuovo) si accrescono. Con l’andare del tempo i progressi rallentano e subentra lo scoramento. Dietro c’è il fantasma di una curva ad “S”, la curva detta anche “di apprendimento”.



Anche questa curva è una pietra miliare del pensiero sistemico: va sempre messa in conto. Il punto critico è quando siamo nell’intervallo di tempo indicato con 3. Come si vede in 4 le cose possono rapidamente peggiorare!



Sopra è riportato l’archetipo sistemico adattato al noir. Il personaggio, che ha in sospeso qualcosa col passato, ci ha dato un taglio e cambiato vita. Quando tutto sembra procedere per il meglio arriva qualcuno inatteso a turbare la quiete. In questo caso la curva di apprendimento (che è relativa alla nuova vita) subisce più un breakdown che un rallentamento nella crescita dell'apprendimento!
Chiamerò questo archetipo Il passato si sconta sempre, prendendo spunto da un bel romanzo di Ross Macdonald.




La trama in breve. Il detective Lew Archer è alle prese con la ricerca di Tommy, un ragazzo scomparso da un istituto di rieducazione. Si trova di fronte a genitori reticenti che cercano di nascondere qualcosa del loro passato. Quando arriva la richiesta di un riscatto di venticinquemila dollari sorge il dubbio che si tratti di un rapimento vero e proprio. Intanto, durante l’indagine, riemerge il passato con i suoi segreti, la guerra, la voglia di un figlio maschio, l’adozione, …
Non userò questo romanzo per lo schema esempio, non ho immagini e la trama è piuttosto complessa. Un film che ben si adatterebbe è I Gangster, con Burt Lancaster.



 Bello e pertinente, ma io preferisco A History of Violence con Viggo Mortensen. Non perché il primo va a finire in tragedia e questo no. Semplicemente per far capire che nell’interpretazione della realtà non ci si deve fermare a un solo archetipo. Se il protagonista reagisce (Burt, "lo svedese", di fatto si arrende), innesca un altro loop e la storia evolve.



Qui Viggo reagisce (con estrema violenza) e resetta le variabili della sua nuova condizione. Dal passato il problema si trasferisce nel presente: dovrà con affetto e dedizione recuperare i rapporti con la moglie e il figlio adolescente, entrambi sgomenti.
(II-segue)

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