Di seguito le copertine e le schede dei libri che ho pubblicato, ordinati per data di uscita: dal più recente al più remoto.
Quelli con sopra il simbolo
sono stati premiati.

2024

2023

Picari bastardi
II
Il tempo di
una candela mozza
Sinossi
Roma, 1624, Mariotto Casadei, spadaccino dalle molte
abilità e Giovanni Martinelli giovane pittore di talento sono da quasi due anni a Roma presso la
bottega di Giovanni Baglione, famoso artista d'immagini sacre. Sono con loro i valletti: Gerarda, modella, e Vannino, prete spretato. Agli inizi di marzo
del 1624 Mariotto riceve una convocazione
dalla Curia romana che rompe il fin troppo quieto vivere. Gli viene chiesto di
svolgere una missione pericolosa e
segreta: di fronte alla pressione con ricatto del Cardinale Barberini, Prefetto del
Tribunale della Segnatura Apostolica, non può rifiutare. Due giorni dopo,
accompagnato da tutti gli amici parte per Montevarchi suo paese natale, che
negli ultimi tempi è molto cambiato.
Appena arrivato,
Mariotto, viene coinvolto in un inquietante
e misterioso delitto: è stato ucciso il fattore di Arrigo Concini, Conte della
Penna. Sembra un delitto di strada, ma presto sorge un dubbio: c'è un mistero
legato alla riscossione delle percentuali delle prostitute o è una lotta tra le
due diocesi che amministrano i due
monasteri della città?
Presto si
accorgerà che c'è molto di più e che è pure una faccenda pericolosa. Ma il
sedicente picaro, aiutato da Giovanni Martinelli, non demorde e pur a rischio
della vita risolverà il mistero senza turbare gli equilibri di potere.

2022
Picari Bastardi I
Sinossi
Montevarchi,
sabato 18 Marzo 1617, un'ora dopo il vespro, Mariotto Casadei, spadaccino in
cerca di soldo, interviene in aiuto di
un notabile toscano aggredito da tre sicari. Lo aiutano a salvarlo due giovani
del posto: Giovanni e Vannino.
Dopo questa
avventura Mariotto segue Giovanni Martinelli a Firenze dove lui, apprendista
pittore, lasciato il maestro Michelangelo Vestrucci, pittore di Montevarchi, va per entrare a far parte della bottega del pittore e illustratore
Jacopo Ligozzi, artista di fama accreditato presso il Granduca.
Cinque anni
dopo l'esperienza fiorentina è terminata. Giovanni Martinelli è spinto ad affinare la sua arte
apprendendo nuove tecniche per rappresentare luci e ombre.
Diretti a Roma, dove Giovanni, nella bottega di Giovanni Baglione, dovrà apprendere l'arte della luce alla
Caravaggio, si fermano a Montevarchi per risolvere alcuni piccoli problemi
della madre di Giovanni.
Loro
malgrado si trovano coinvolti in una catena di feroci delitti. Per discolparsi
sono costretti ad indagare. Il passato ritorna e non sarà loro facile levarsi
d'impiccio. Ci riusciranno grazie all'aiuto di artigiani del posto e di un
allievo d'un illustre scienziato.
Le spie del vapore
Sinossi
Maggio 1801.
I francesi, tornati più determinati dopo la ritirata del ’99, occupano e governano la Toscana. Raimondo
Santo Severi, professore di fisica sperimentale nell’Ateneo di Pisa, viene contattato
da un emissario del Granduca Ferdinando III in esilio a Vienna. Il Granduca,
che già gli aveva affidato un'importante missione durante la prima occupazione
napoleonica, gli chiede ora un impegno maggiore.
Deve ritrovare
una macchina a vapore di Watt andata perduta qualche mese prima nel distretto di Prato.
Il professor Severi, affiancato
dalla ex badessa Maria Grazia Magiotti, dal medico Antonio Bazzani e da un agente
segreto inglese, dovrà, suo malgrado, di nuovo fare da spia.
L'incarico, già prima di lasciare
Pisa, si presenta pericoloso e denso di oscure minacce. Userà come copertura
un'indagine scientifica sugli opifici del feltro rosso: le gualchiere della premiata
ditta "Manifattura Mazzoni&Pacchiani" poste lungo il fiume
Bisenzio.
Appena arrivato a Prato, ospite della
famiglia Pacchiani, una delle più importanti della città, Raimondo capisce che il
suo compito sarà più rischioso del previsto: lo accoglie infatti un morto atrocemente
sevioziato. La ricognizione nelle campagne alla ricerca della fantomatica
macchina deve esser rimandata: sembra ci sia una spietata forza avversa
che la vuole ostacolare. Raimondo è costretto, suo malgrado, a indagare su quel
delitto. Pochi giorni dopo viene commesso un secondo delitto, a questo punto anche il Vicario francese,
temendo che la gente creda i francesi ne siano responsabili, gli chiede
formalmente d'indagare. Ma non è finita: seguono altri omicidi.
Alla fine nulla sarà come sembra.
Un dubbio tormenta il professore:" E'
la macchina a scatenare gli assassinii o c'è dell’altro?". Non sarà
semplice venire a capo di questa serie di delitti.

2021
Nessun dorma!
Scheda libro
Maggio 2013,
dopo aver partecipato ad un'udienza col Papa, don Sesto, parroco della chiesa di
San Francesco a Viareggio, ha convocato una riunione coi vertici della
parrocchia. Come spinto da afflato
divino annuncia di volere evangelizzare tutti i frequentatori dell'Oratorio. Una
missione per cui ha bisogno d'aiuto, ma chiede
soccorso anche per un suo problema: ha subito un furto! Tre antichi messali con cui voleva fondare un
piccolo museo d'arte sacra. Chiede a Corto e all'ispettore Ratti, detto Ginko,
di ricercarli.
Presto la
faccenda si complica, entra in gioco un
lotto di fumetti da collezione d'inizio
novecento e una dimenticata raccolta di rari incunaboli di fine quattrocento.
Una più preziosa dell'altro.
Corto, quando
comincia a ritrovare i libri, si imbatte anche in morti assassinati, misteriosamente
collegati ai messali. Si trova suo malgrado a dover condurre un'inchiesta
parallela a quella ufficiale condotta dal magistrato Cinzia Salvi, sua futura
moglie.
L'indagine accelera
e diventa talmente "calda" che Corto non potrà continuare a
nascondere il suo operato. Presto faranno squadra; mentre don Sesto perde
fiducia in Dio e negli uomini, Cinzia e
Corto sono aiutati dagli amici di sempre.
Dopo un gita
parrocchiale a Santa Scolastica ed aver rischiato d'essere accoltellato in un
agguato da killer prezzolati, Corto intuisce chi potrebbe essere il mandante e
ordisce a sua volta una trappola.
2020 EIKONES
(sec. edizione)
Scheda
C’è un solo posto, a Istanbul, dove si possono veder
volare i gabbiani anche di notte: sopra i minareti della Moschea blu.
Sull’Ippodromo cala la fredda bruma
dell’est e i grìdi dei gabbiani non sono affatto rassicuranti. Un’altra notte
scende sul Bosforo. Si sono accese le luci sulle cupole delle moschee e il
traffico si è placato. Nel silenzio si odono gli echi delle sirene delle navi
alla fonda nel mar di Marmara, poi i
canti dei muhezin dai minareti...
2019
Requiem in Re minore
Scheda del libro
Viareggio, due anni dopo la terribile
notte del 29 giugno 2009. I ricordi avvolgono con un manto di tristezza e
livore il gruppo degli amici di Corto. Lo skipper detective, insieme al gruppo,
ha ripreso una festa interrotta tragicamente, tra paura e orrore, la notte in
cui era scoppiato l'inferno.
Un vagone ferroviario carico di gas
liquido s'era sventrato e il gas, dopo aver serpeggiato come un blop alieno o infernale tra i binari, era esploso uccidendo
trentadue persone. Corto era sulle colline prospicienti la città a festeggiare
il compleanno del suo amico Berto. Osservato il disastro tutti erano accorsi in
città per cercare di prestare aiuto.
Due mattine dopo si accorsero che la tragedia non era finita: in
volo su un elicottero della Protezione Civile, Corto e Geco vedono galleggiare alla
deriva nel mare prospiciente alla pineta di levante un pianoforte a coda.
Riescono a spiaggiarlo a dieci metri dalla battigia e scoprono che nella cassa
armonica è occultato il cadavere di una giovane donna con la testa carbonizzata
dalle fiamme. La polizia, subito intervenuta non riuscirà a risolvere il
mistero.
Due anni dopo Corto, spinto dal coro degli
amici della darsena, è costretto, per gioco o per scommessa, neppur lui lo sa,
a occuparsi di quel caso irrisolto. È
l'inizio di una complessa indagine, che svolge con l'aiuto di tutti gli amici. Scoprire
il nome della sconosciuta senza volto non è cosa semplice. Ancor più difficile
trovare chi l'ha uccisa durante un gioco di erotismo estremo.
Presto Corto si accorge che qualcun altro
indaga nell'ombra, un killer spietato che fin dall'inizio, senza nascondersi, segue le mosse
degli improvvisati inquirenti. Dopo qualche giorno addirittura le anticipa con
un possibile testimone, ma prima fa suonare come un deguello di morte il
Requiem in re minore di Mozart.
Lo skipper scopre anche di essere in
pericolo, pericolo di vita. Non sa di possedere la chiave del mistero: ma forse
lo sa il killer. Lo aiuteranno in vario modo gli amici; ma l'aiuto vero lo avrà
da altri che hanno tutto l'interesse a che le acque, troppo agitate, si
calmino.
Magica Tempora

Scheda libro
Settembre 1498. Bertuccio, fabbro armaiolo del contado di
Fiorenza è, con tre fedeli amici, da due
anni e mezzo in volontario esilio a Saint Paul de Vence. Una fuga per evitare
pugnali avvelenati. Vorrebbero tornare, ma il timore li frena. Finalmente al
porto di Nizza giunge una nave
dall'Italia! Una caravella di pellegrini salpata da Pisa e diretta a Narbonna,
una fonte di notizie! Lippo, il giovine assistente di Bertuccio, si precipita
al porto in cerca di nuove. Sono brutte: il Valentino, loro nemico acerrimo, il
più terribile, sta per arrivare in Provenza. Li confortano le notizie del rogo
del Savonarola e quella dell'ascesa politica di Machiavelli, loro amico. Con la
Francia terra del Valentino, Montevarchi sembra più sicura ed "è
casa"! Per evitare la vendetta
del Borgia è tempo di mettersi in
viaggio per la terra dei Catari. Da lì poi torneranno direttamente a Pisa.
Si aggrega al gruppo Tommaso Masini (Zoroastro da
Peretola), assistente di Leonardo da
Vinci momentaneamente disoccupato, come il suo Maestro. A Mirepoix Bertuccio e compagni
incontrano il vecchio amico Ètienne Aicard, ex pellegrino romeo. Ètienne teme
per la vita di sua nipote: la bimba è sparita da giorni. Bertuccio, indagando,
viene a sapere dell'esistenza di un luogo segreto sotterraneo. Grazie a un
valletto del palazzo raggiunge l'ingresso segreto delle grotte di Lombrives. Vi
penetra e scopre i 510 cadaveri mummificati degli ultimi catari. Nelle grotte salva
la nipote di Aicard, ma non è finita.
Bertuccio deve infatti aiutare Ètienne a superare un'istruttoria per le accuse
di stregoneria da parte di un fanatico frate inquisitore.
Bertuccio, grazie a un dotto precettore e alla sua regale
allieva, salva l'amico, ma non è contento: si sente manipolato.
A ottobre arriva a
Montevarchi: Gismonda, la speziale sorella dell'amico Lapo viene accusata di stregoneria:
si sta già accatastando la pira. Bertuccio è basito: tutto sembra ripetersi, ma
tutto sarà diverso. In un gioco di specchi che ricordano la Francia, Bertuccio
si trova di nuovo a indagare, questa volta anche su atroci delitti.
Il Vicario, il magistrato di San Giovanni, rallentato dai
notabili e impedito da la Repubblica a interferire con l'agire di un frate
inquisitore, non tenta neppure di salvare Gismonda ingiustamente incolpata di
aver rapito e mangiato in un sabba due bambini.
Bertuccio, consigliato da Tommaso decide di chiedere aiuto
a Nepo di Galatrona, un guaritore in aura di gran mago. Durante il primo
incontro Nepo rivela che dalla sua torre hanno scorto delle luci sulle rovine
del castello di San Giovanni ...
Inizia così una pericolosa corsa contro il tempo per
salvare Gismonda, ma anche per salvare i bambini. Nel frattempo, a render più
complicate le cose, muoiono con la gola tagliata alcuni uomini di cattiva fama.
Sono accanto a Bertuccio i soliti fedeli amici e pure Tommaso e Nepo, due
persone magiche! Forze ostili e pericoli mortali non impediranno a Bertuccio di
calarsi in altra misteriosa grotta per fare luce su quei tremendi delitti.
2018
Morti da salotto
Un giallo di ambientazione storica.
Marzo 1799. Raimondo Severi, giovane
professore di fisica sperimentale di
Pisa, viene convocato dal Granduca Ferdinando III. Deve riprendere la pratica
degli esperimenti in pubblico: dimostrare i fenomeni della fisica, nei salotti
del Valdarno aretino.
Severi è allievo di Carlo Alfonso
Guadagni, illustre professore fondatore del Gabinetto della facoltà di Fisica a
Pisa. Seguendo l'esempio dell'abate Nollet, celebre divulgatore, il Guadagni aveva
portato gli esperimenti nei salotti di Firenze
e Pisa.
Il Granduca finanzierà gli eventi:
chiede in cambio ascolto attento, ma discreto, e accurata
osservazione dei partecipanti ai giochi mondani di fisica. Il Severi dovrà fare
da spia. I Francesi e la Rivoluzione incombono e i giacobini, in Toscana, crescono
di numero, soprattutto nel Valdarno. Raimondo, pur sapendo quanto possa essere
pericoloso, accetta, per curiosità scientifica, di fare da agente segreto al Granduca.
La
sua avventura inizia a Montevarchi. Vi arriva con una carrozza, molte macchine
e Licurgo, suo assistente. Con loro Guerrino, il meccanico
che cura le macchine, e Remigio, fedele
postiglióne in casa di Licurgo.
In
Valdarno il professore conosce il dottor Bazzani, medico condotto, con cui,
sfruttando la sua scienza, inizia un'indagine su un sospetto suicidio. Qualche giorno dopo un personaggio
locale, fedele al Granduca e frequentatore delle sperimentazioni del
professore, viene ucciso in modo terribile.
Nel
frattempo arriva l'eco dei tamburi delle truppe d'invasione francesi. Raimondo vorrebbe
interrompere la tourné e, dopo aver riferito,
tornare a Pisa. Dopo due sedute, considera di aver raccolto notizie
bastanti al Granduca, ma Ferdinando III, scacciato dai francesi, non è più a
Firenze. Si è rifugiato a Vienna, non
senza aver prima ordinato a Raimondo, con dispaccio segreto, di restare. In
ogni caso deve obbedire: i francesi gli negano il lasciapassare. Capisce di
essersi ficcato in un bel guaio. Ferdinando III ha altre spie nella zona ed è
figlio dell'Imperatore: pensa di tornare
presto a Palazzo Pitti. Severi, non
comprende molte cose, ma cerca di contribuire
al gioco del Granduca.
Nel
Valdarno aretino c'è tensione e voglia di insorgenza. Ad Arezzo si organizzano armati
per respingere i francesi. Severi, bloccato a Montevarchi, indaga con acume, ma
in segreto, su unsecondo delitto. I fatti
sono così gravi che nessun giornale, neppure il Monitore Fiorentino, sfacciatamente giacobino, ne è al corrente.
Sgomento
per l'orribile aspetto del cadavere, capirà presto che è una sfida alla sua
scienza e che si tratta solo del primo "morto da salotto". Resiste e continua
gli esperimenti nei salotti. Purtroppo le
mirabolanti macchine, sembrano aver scatenato la fantasia emulativa dell'assassino:
un terzo atroce e bizzarro assassinio viene a turbare gli animi della comunità.
Spinti dal timore di tumulti, anche i francesi chiedono a Raimondo di occuparsi
dei delitti. Mantenersi in ascolto e
indagare in quel contesto sarà difficile e pericoloso.
2017
La lunga ombra del bonsai
Delitto
in pieno sole è il film dove, per
la prima volta e col volto di Alain Delon, apparve il talentuoso Mr. Ripley.
Credo che Plein soleil sia un arguto titolo richiamante un ossimoro o
quantomeno una contraddizione: chi uccide è gravato da un'ombra: l'ombra
del sospetto.
Quando
il sole volge al tramonto tutte le ombre, anche quelle di piccoli cespugli
fioriti, diventano lunghe e inquietanti.
Annunciano la notte, la tenebra che incombe. Si allungano rapidamente,
protese verso est, fino a confondersi col lato oscuro della terra. Se invece di
guardare l'occaso, sperando di cogliere un raggio verde, vi rivolgete indietro
sentirete l'angoscia della notte. E' l'ombra del dubbio, padre di tutti i
sospetti.
Alfred
Hitchcock, il Maestro, se ne intendeva; ebbe a dire un giorno: "Ne uccidono più il dubbio e il
sospetto, che la verità!".
L’innocenza
è una dolce aura dell’animo; una melassa che avvolge, che rallenta le emozioni;
rilassante, ma con pochi stimoli. Quando
uno diventa colpevole, anche se tutti lo ignorano, anche se non lo è ma lo
pensa, è già svanita. Evaporata un momento prima del delitto; spesso anche
prima. Il colpevole, divora con voluttà l’adrenalina, montata come onda anomala
col gesto criminale, ma, un istante dopo, comincia a subire l’inesorabile
aggressione dell'ombra della sera: il sospetto. Erosione di ogni certezza,
sassi che diventano sabbia, sabbie mobili, ombre che si allungano...
Un’ombra
soprattutto: il nero fantasma dell’anima. S’insinua, gravita, si allunga e si
spande. La macchia scura pervade ogni
spazio vitale, fino ai più remoti recessi della mente e dell’esistenza. S'allarga
e rende più oscure le zone d’ombra che già erano presenti.
La
ragione è compromessa, l'adrenalina non si riproduce e il reo, ormai dannato, entra
in uno stato sospeso: l’anticamera della sua dannazione.
Dodici racconti brevi più uno, il tredicesimo, che ho scritto per
esorcizzare le mie paure da globalizzazione. Tredici storie, una al
mese, se volete. Ma anche una all’ora o meglio ogni quarto d’ora.
Tre capitoli. Il primo per entrare nel clima della situazione e nella
mente del personaggio. Il secondo per descrivere l’azione che innesca
il dramma e la suspense. Il terzo per partecipare con umana piètas al
suo disastro mentale. Sono piccoli, anzi corti, ma tracciano lunghe e
angoscianti ombre. Nella trama restano molte zone d’ombra cupa, tutte da
esplorare a cura del lettore. Questo non è un must, ma un desiderio: mi piacerebbero dei lectores in fabula!
Solo loro potrebbero, autonomamente e a piacere, penetrare l’ombra del
bonsai negli angoli più cupi, più oscuri e più noir degli altri.
Facciano attenzione, però: sono i recessi dell’anima!
2016
La pazienza del gatto
(nerocromo ed.)
Scheda libro
Fine
settembre 1944. Il fronte è passato da
poco, svanita l'euforia il CNL sta cercando di riportare ordine nel Valdarno.
Il dottor Idamo Butini, vicecomandante, per la brigata Garibaldi, del
distaccamento di Montevarchi al ponte di barche sull’Arno alla volta di
Terranuova Bracciolini, è costretto a tornare a indagare su un delitto che lo
riporta indietro negli anni, ad altri delitti ormai dimenticati. Al 1932, anno
delle gloriose Olimpiadi in America. Ricordare poi fino al '34, quando l'Italia
vinse i campionati del mondo di calcio,
non sarà sufficiente.
Per
scoprire il colpevole, Idamo, dovrà rivangare molti ricordi, ma anche indagare
nel presente dove, tra le rovine e i calcinacci della guerra, spera di trovare il bandolo di una matassa molto
intricata. Non è facile, la guerra ha lasciato ponti crollati e legami
troncati. Lo aiutano un maresciallo dei carabinieri e un "avvocaticchio" di poca gloria. Il
maresciallo Caputo, nel '34, era solo un brigadiere ma qualcosa ricorda. Poco
acuto, ma tenace e molto devoto a Idamo: è persona di cui ci si può fidare.
Aldo Morganti, più faccendiere che avvocato, è sempre stato attento alle ciane
di paese. E' persona di cui non ci si dovrebbe fidare, ma è amico sincero e
leale di Idamo. Ha fatto il tesoriere del Fascio, pur rubacchiando per pagarsi
piccoli debiti di gioco è riuscito a mantenere il posto fino all'arrivo degli
Alleati. Aldo vede nell'indagine un'opportunità di riscatto: è consapevole che
per continuare a vivacchiare, come gli piace, in paese dovrà apparire più
onesto di quanto non sia.
Affrontano
insieme un avventuroso viaggio verso Firenze appena liberata: è l'ultima
speranza per trovare la chiave del mistero. Non ci arriveranno. Poco dopo
l'alba fanno un'incontro improvviso a
metà strada. Inatteso e fortunato: Idamo e Aldo trovano proprio la persona che
volevano andare a cercare. Il viaggio di ritorno, per bizzarra situazione, consente di scoprire una traccia insperata.
Tornati a Montevarchi, grazie a zia Ida e al maresciallo Caputo riusciranno a
svelare il mistero di quelle morti.
Sempre nel 2016 La ragazza dello scambio (andato esaurito) è stato rieditato da Nerocromo: a questo punto la trilogia è in vendita completa!
2016
Donne d’arcani minori
(éffigi ed.)
Scheda libro
Corto, skipper e detective, si trova implicato, senza
possibilità d'intervenire in due misteriosi delitti. Diversi, senza legami
apparenti, avvenuti a mille chilometri di distanza l'uno dall'altro. Due mesi
dopo è costretto a indagare: un magnate russo di Forte dei Marmi lo ingaggia per ritrovare un gioiello. Ricercare
un anello rubato da più di due mesi è un incarico con scarse possibilità di
successo, ma lo skipper intuisce legami coi due delitti. Comincia a chiedersi cosa potrebbero avere in
comune il cadavere mezzo bruciato di un
sconosciuto rinvenuto nelle colline di Camaiore e quello di un turista precipitato
dalla torre di in famoso sito d’arte in Spagna.
Si chiede anche perché, ogni tanto, abbia sentito
suonare nell’aria una musica ossessiva, un crescendo incalzante. Domande
alimentate dalla parcella tutta anticipata, bizzarro modo d'ingaggiare un
investigatore dilettante, ma serve a far ricordare i due inquietanti cadaveri. Un’occasione per Corto, stanco e preoccupato,
per superare la frustrazione di non aver potuto far niente per evitare quelle
morti.
Presto il mistero dell’anello si dimostra più complesso del previsto. Parrebbe un
semplice furto, ma emergono legami coi due delitti. Sembra anche intrecciarsi
con affari di mafia russa: i georgiani del clan di Kataisi. Non c’è tempo per
rilassarsi e, soprattutto, deve ricordare tutto. L’indagine lo porta a rivivere
le due misteriose storie che voleva dimenticare e a scoprire altri inquietanti
intrecci. Un filo rosso sangue lega un matrimonio di due stranieri nella
Viareggio liberty del passato a un efferato delitto su una nave in manutenzione
nei moderni cantieri della Darsena?
Mentre il passato si lega col presente, entrano sempre
di più nella scena quattro donne. Normali all'apparenza, ma ambigue. Di modi
arcani: nessuna è come appare. Corto ha
problemi con le donne, ne subisce sempre
il fascino: con queste di più! Avide, ciniche, fedifraghe, vendicative o
vittime di ossessioni private,
distraggono lo skipper detective. Ingarbugliano la matassa e seminano indizi
arcani. Sostenuto e aiutato dagli amici viareggini e da Cinzia, la fidanzata
magistrato, Corto ritrova freddezza, curiosità e ironia. Con abile regia si
muove nel sottobosco criminale di Viareggio e riesce a servirsi una mano di
tarocchi viventi. Interpretando gli
arcani, risolve il mistero dell’anello.
2015
Se, in un pomeriggio d’estate, vi sentite stanchi di mondanità e desiderate fuggire dall’affollata spiaggia viareggina di ponente, provate ad attraversare la passerella mobile davanti a Tito del molo e, costeggiando i bacini di carenaggio Benetti, avventuratevi nella pineta di levante. Ci vuole un pochino di coraggio, forse di più, lo so, ma vi aspetta un altro mondo, meno chic e meno desideroso di gossip, ma certo più quieto e più accogliente.
Procedete ad est della torre Matilde, finché la vedete. Poi, quando notate che cominciano i pini, fate attenzione: avrete modo di scorgere, tra gli alti arbusti di incolto pitosforo, una baracca sbilenca verde smeraldo, di profilato plastico un po’ svampito dal sole e dal sale. È l’ultimo avamposto della civiltà prima della jungla della Lecciona. Un importante presidio di tradizioni e di cultura viareggina. Prima o poi, se non lo associa l’Accademia della Crusca, avrà la protezione dell’Unesco.
Ha un’insegna inchiodata sul battente di una finestra con una scritta in rosso: “da Pippo”.
...
2015
Il
verso della civetta
nerocromo- QuBi media
Sinossi
Inizio
dell’estate del 1927. Era attesa “Tranquilla, calma e laboriosa”, come aveva promesso più volte Mussolini. Non sarà così.
Una notte qualcuno bussa alla porta del dottor Idamo Butini, medico condotto, in cerca
d’aiuto. E’ un collega medico chirurgo, braccato dai fascisti. E’ fuggito da Firenze
e deve essere nascosto. Almeno per un po’. Neanche Montevarchi è però un
rifugio sicuro. Il suo arrivo inoltre segna l’inizio di una serie di fatti
inquietanti. L’operosa cittadina industriale del Valdarno è sconvolta dal
suicidio di un’anziana signora. La donna, invalida su una sedia a rotelle, è
volata dalla finestra di casa sua schiantandosi sul selciato. Due giorni dopo un feroce delitto è commesso in
pieno giorno nella piazza principale del paese. Un edicolante, invalido di guerra, viene
misteriosamente sgozzato mentre è
seduto dentro l’edicola. Non si capisce né il motivo, né il modo. Come se non
bastasse Idamo viene pregato dall’ex Proposto, anche lui invalido, di cercare
una giovane novizia. Sembra fuggita per amore o per vergogna: è incinta? Sembra
una storia boccaccesca, come indicano alcuni versi esposti sulla civetta
dell'edicola, ma niente, in questa
storia, è come sembra.
La
comunità ripiomba nel clima di tensione, d’incertezza e paura di tre anni prima. Idamo Butini, medico condotto, è chiamato
dal suo amico, il maresciallo dei carabinieri Cosentino, a fare le prime
analisi forensi. Il carabiniere è in partenza. Ha ottenuto il trasferimento e
ha già pronti la cassapanca e lo zaino. Ma l’amato Piemonte, di fronte a
un’indagine in coppia con Idamo, può aspettare ancora qualche giorno.
Il
dottor Butini, turbato dai passati
delitti, frustrato dall’inutilità delle sue azioni di resistente e preoccupato
dall’Ovra che bracca l’amico, non vorrebbe
partecipare alle indagini. Due fatti lo convincono: l’arrivo dell’ottuso
maresciallo Gravina, sostituto di Cosentino e un malato particolare. Un ragazzino traumatizzato che ha smesso di
parlare e mangiare. Sospetta indigestione di dolci, ma a casa della donna lo
sguardo terrorizzato del fanciullo tremante lo turba e gli desta un sospetto:
il ragazzo sa qualcosa su uno dei
delitti. Forse è uno scomodo testimone in pericolo di vita. Il medico
non può tirarsi indietro: deve scoprire il colpevole e salvare il ragazzo.
Non
è finita, il maresciallo, felice nell’accettare la sua collaborazione, lo vuole
accanto tutto il tempo. Idamo,
consapevole che Cosentino potrebbe partire da un momento all’altro, non si fida
del nuovo maresciallo che ormai ha preso le consegne della caserma. Anche per
questo decide di affidarsi solo agli amici: ha paura per il ragazzo. Le sue
indagini procedono tra mille difficoltà e il pericolo è davvero grande. La morte
lo sfiora, ma riesce a svelare il mistero. La verità, come sempre in provincia,
non sarà consolatoria, ma intricata assai.
2014

Vetera Tempora
edizioni effigi
Scheda del libro.
Due cavalieri, mastro Bertuccio, un fabbro ferraio, e il suo fido allievo Lippo stanno tornando a Pietrasanta calcando le antiche strade della Toscana del Rinascimento. Hanno aiutato un famoso medico del... Valdarno e una badessa a risolvere un caso di terribili delitti in un convento di suore a Monte Varchi. Una storia che ha visto drammaticamente intrecciate le vite di un nonno e di una nipote.
Bertuccio, ancora teso, ricorda suo nonno, da cui aveva preso il via l'arte de' Bardi, la sua famiglia di fabbri armaioli. Lungo la strada, tra Montelupo e Pietrasanta, per attenuare la tensione accumulata nei giorni precedenti, narra al giovane Lippo le avventure del nonno, Niccolò de' Bardi, anche lui curioso, intraprendente e sagace mastro ferraio. Si è trovato, da giovane, a svelare misteri, a far catturare assassini e a difendere innocenti da accuse di assassinio, incontrando potenti, prelati di rango elevato e anche pericolosi sicari.
Attraversando verdi colline, boschi, villaggi e castelli turriti, s'incrociano con storie e vicende locali e gli accadimenti della giornata si intrecciano con i ricordi di tanti anni prima. L'arguzia medioevale del nonno Niccolò si sposa con la ragione rinascimentale del nipote Bertuccio.
Un romanzo "durante il cammino" (On the Road direbbe, forse, ma chissà, Chaucer), denso di mistero, di intelligenti trovate e di avventura dall'antico sapore medioevale.
2013
Sinossi
Aprile 1496: i francesi si preparano a
lasciare la Versilia. Mastro Bertuccio, uscito
dalla Rocca di Massa si aggrega alla compagnia de lo Chevalier
di Balibarì, il comandante della guarnigione francese. I francesi abbandonata
Pietrasanta venduta ai lucchesi, si sono aggregati ad altre guarnigioni; sono diretti verso Bocca di Magra per imbarcarsi
alla volta della Provenza. Tra il vecchio che ancora sopravvive (mala tempora)
e il nuovo che stenta ad affermarsi (nova tempora) si vivono precaria
tempora. Il destino di Bertuccio sembra essere ancora la fuga. Un anno
prima è fuggito da Monte Varchi per volontario esilio; ha trovato rifugio a
Pietrasanta dove ha lavorato in una bottega di armaiolo
imparando nuove tecniche.
Diventato esperto delle armi da fuoco e altre tecniche, ha
risolto nuovi misteri con metodi
apparentemente scientifici, in realtà la sua forza sono la curiosità e la
capacità di parlare con tutti: potenti, clero e plebe.
Quando, a fine marzo, i francesi di Pisa,
Lucca, Pietrasanta e Sarzana si riuniscono per imbarcarsi sulle navi, Bertuccio e gli amici, per realizzare il loro
progetto di andare in Provenza li seguono
a Bocca di Magra dove ci sono le navi venute dalla Francia.
Salpare subito non è però possibile. Un
violento fortunale, preceduto e seguito da incredibile fenomeni celesti,
costringe le navi a risalire il fiume e a rimandare di alcuni giorni carico e
partenza. Mentre osserva le mirabolanti luci nel cielo, Bertuccio viene avvicinato
da un giovane studente dall’accento tedesco. Lo accompagna un giovane di Sarzana che lo prega di andare a risolvere un mistero per salvare
il suo patrigno. Sull’uomo, un ex soldato francese, grava un’accusa di omicidio
mossagli dal Vescovo di Luni e Sarzana. Bertuccio accetta solo per render il
favore al Balibarì che lo porterà in Francia. Capisce subito che la situazione è pericolosa assai e più
intricata di quanto non sembri, ma non si tira indietro. Si trova così a
confrontarsi con personaggi che agiscono nell’ombra, ma che paiono parecchio
potenti. Svelerà il mistero di terribili delitti sfidando la morte e la
prigione. Lo aiutano i compagni e due donne. Dopo questa avventura lasciare
subito l’Italia diventa per Mastro Bertuccio un’urgenza vitale.
Incipit
Sono Berto dei Bardi, maestro dell’arte minore dei
fabbri in Monte Varchi, borgo murato del contado di Fiorenza. A Pietrasanta, in
terra di Versilia, dov’ero giunto in volontario esilio per sfuggir vendette,
appresi anche le tecniche delle armi da fuoco, cannoni e bombarde compresi. Qualcuno,
ora, mi chiama maestro più per le armi che per le vanghe. Io, che armaiolo avevo
sempre desiderato d’essere, seppur di spade, mi compiaccio in silenzio.
Avevano condiviso la mia sorte d’esule tre amici
molto cari: Lapo dotto speziale, Vieri possente armigero e il giovane Lippo,
mio geniale allievo, che ha dato prova d’essere brillante inventore di congegni
meccanici.
Un anno dopo la nostra dipartita dalla valle dell’Arno,
in una ventosa mattina d’aprile del 1496,
discendevamo mesti la strada lastricata di antiche pietre che scende ripida dalla
Rocca dei Malaspina. Ospite alla corte del
Marchese Alberico II, avevo sventato un sordido intrigo di palazzo,
salvando la vita a lui e a sua moglie,
la bella Lucrezia.
Qualche giorno prima i francesi avevano venduto
Pietrasanta, l’ultimo presidio. I lucchesi avevano pagato 27 mila scudi, pretendendo, per poter
incassare tributi e gabelle, immediato possesso. Il Reggente di Carlo VIII, il
Duca Francesco d’Entragues, aveva stimato che fosse giunto il momento di
lasciare l’Italia. Le guarnigioni delle città di Lucca, Pisa, Pietrasanta e
Sarzana, raccolte in un unico esercito, s’apprestavano ad abbandonare la terra
di Versilia. Noi bisognava esser lesti a raggiungerli per imbarcarsi con loro alla
volta della Provenza.

Scheda
All’inizio dell’autunno del 1924 un’importante
cittadina industriale del Valdarno è sconvolta da alcuni efferati delitti. La
comunità vive un clima di tensione, d’incertezza e di paura. Idamo Butini medico
condotto, a contatto con tutte le classi sociali, dagli operai dei cappellifici
ai proprietari terrieri, viene coinvolto nelle indagini. Spera che col tempo
tutto si ricomponga, mostra indifferenza, sente di preferire la città al paese,
ma gli eventi lo travolgono. Come ex ufficiale medico, ferito e decorato
nell’ultima battaglia dell’Isonzo, due volte la settimana, presta servizio
volontario a Villa Natalia, Ospedale Militare Territoriale di Firenze. Lì, tra
il 1916 e il 1918, aveva fatto lunga convalescenza e terminato gli studi. E’
rimasto molto legato all’équipe medica della villa, ma non partecipa al loro
impegno sotterraneo per la cura e il sostegno degli antifascisti.
E’ un anno tragicamente sospeso. Il fascismo, dopo due
anni di violenze squadriste, ha “vinto”
le elezioni eppure ha dovuto frenare. Il governo, pur impacciato e
apparentemente in crisi per il delitto
Matteotti, ha di fatto preso il potere e il regime cerca di imporre una sua
arrogante legalità.
Idamo, oscillante tra Firenze e la sua cittadina, ben
s’adatta al clima sospeso di quei mesi. La sua scorre indifferente, lieve e distratta
tra amanti, giochi con gli amici e spettacoli al cinematografo, la sua passione.
Durante uno dei suoi viaggi verso la città incontra in treno una ragazza che lo
colpisce per la sua bellezza. Nonostante la fama di donnaiolo non osa
avvicinarla. E’ lui per primo a meravigliarsi; è la prima crepa nella sua
apatica routine. Qualche tempo dopo coinvolto, come medico forense, in una
catena di orribili delitti, se ne pentirà cadendo vittima di una specie
d’ossessione: dovrà indagare su quella donna misteriosa.
La vita del gruppo di amici, un sabato pomeriggio,
viene sconvolta da una efferato delitto: il medico, mentre gioca a biliardo,
viene chiamato a esaminare il corpo di un avvocato giustiziato con quattro
colpi di pistola. Due alla testa, uno al petto e uno alla schiena:
un’esecuzione simile a quella di Spartaco Lavagnini. I carabinieri sono propensi
a seguire la pista squadrista, il dottore non è convinto. Quando,
qualche giorno dopo, si trova davanti altri due cadaveri comincia ad avere altri
dubbi. E’ l’inizio di un’indagine pericolosa e ossessiva; malvista dagli
imprenditori, biasimata dai religiosi e osteggiata dai politici. Come se fosse
l’indagine a turbare la pace sociale e non i delitti. Il giovane medico,
emotivamente coinvolto, vuole scoprire la verità sul terribile mistero, troverà
appoggio solo nel maresciallo dei carabinieri.

ΕΙΚΟΝΕΣ
Romano editore
Scheda
C’è un solo posto, a Istanbul, dove si possono veder
volare i gabbiani anche di notte: sopra i minareti della Moschea blu.
Sull’Ippodromo cala la fredda bruma
dell’est e i grìdi dei gabbiani non sono affatto rassicuranti. Un’altra notte
scende sul Bosforo. Si sono accese le luci sulle cupole delle moschee e il
traffico si è placato. Nel silenzio si odono gli echi delle sirene delle navi
alla fonda nel mar di Marmara, poi i
canti dei muhezin dai minareti.
Affiorano ricordi, suggestioni e delusioni. Corto
infreddolito e teso, è smarrito in un dedalo di dubbi. Non ha scelta e neppure
tempo per riprendere l’indagine su un efferato delitto, ma deve
riflettere, ricordare il passato, riordinare
gli eventi, capire i traffici che l’hanno scatenato. Trova ascolto in un amico
fidato: Fathim un ex lottatore turco dall’oscuro passato e un discutibile
presente. Raccontando la storia, lo skipper spera di trovare l’uscita del
labirinto. Molti i meandri della memoria: un ambiguo viaggio d’affari a San
Pietroburgo, una passeggiata a Lucca dall’esito esito tragico e poi a Creta,
ultimo scalo prima di Istanbul. Esplorando il labirinto di Gortina si scopre
coinvolto in storie del passato e in traffici internazionali troppo grandi e
pericolosi.
Si sente solo: Viareggio, luogo ideale dell’anima,
dove vive il quotidiano rapporto col gruppo di amici è lontana. L’intrigo è complesso, sfuggente e rischioso:
sulla sua testa incombono incalzanti minacce di morte. Consapevole della sua impotenza e consigliato
dagli amici, aveva deciso di farsi da
parte, di “non fare niente”, almeno per un po’.
Appena arrivato a Istanbul si sente però braccato,
minacciato di morte, finché gli eventi non precipitano tragicamente. Non può
più stare a osservare: deve agire. Orchestrando
la fidata ciurma e gli amici più
cari, prende in mano la situazione. Con l’aiuto di personaggi esperti della
storia, dei segreti e dei luoghi della città, risolve, addentrandosi nei
meandri sotterranei di Istambul, il doppio mistero in cui si era smarrito.
Il racconto segue
l’inchiesta del narratore: tra improvvisazione, curiosità e ironia, si
afferma abile detective. Certo d’essere dentro una storia complessa e tragica
si muove con accortezza e determinazione sfidando oscure minacce. Un detective
pieno di modestia e sensibilità: con sguardo penetrante, smaliziato e a volte
sarcastico, ascolta ed analizza i personaggi sulla scena. Il labirinto è pieno
di trame tortuose, ma l’azione corale degli
amici della Versilia prevale anche sugli intrighi internazionali. Corto lo
sapeva fin dall’inizio: è impossibile, per uno come lui, vivere eventi
eccezionali isolato dal quotidiano. Nel momento più difficile si era infatti
messo a osservare il volo dei gabbiani.
Un giallo pieno di enigmi, di colpi di scena e di
sorprese. Affrontato con attenzione, ironia, leggerezza e sano sarcasmo
viareggino.
Incipit
<< Strilli rauchi sopra la mia testa si perdevano nella
notte. “Gabbiani!” pensai, cercando a tentoni la spalliera della
panchina. Mi sedetti lentamente, distesi
le braccia sulla ghisa e guardai verso il cielo. La panchina dell’Ippodromo non
era tiepida e morbida come può esserlo una duna di sabbia sul far della notte.
Diaccia, scomoda e umida di guazza, presto mi avrebbe completamente gelato le
chiappe. Divaricai le gambe e puntai i talloni sulla ghiaia: un equilibrio precario che però
limitava il mio contatto con la lastra di pietra.
Con le membra finalmente distese, ma ancora contratto
dentro, mi misi a seguire il volo inquieto dei gabbiani. La luce intensa dei
riflettori, puntati all’insù verso i minareti, li accecava. Gli uccelli,
abituati ad avere il sole sopra la testa, roteavano senza sosta disorientati e
si cercavano, lanciandosi acuti sibili
di terrore. Nel cielo, spalmato di pece e privo di stelle – anch’esse accecate
dai fari – sembravano sgraziate colombe. I fasci di luce chiarissima sparati verso
le esili torri di Sultan Ahmet Camii li facevano
candidi come angeli; anche i minareti della Moschea Blu sembravano torniti nel
marmo bianco di Carrara. ... >>
Nova Tempora
Romano editore
Scheda
1495: il nuovo avanza. Colombo, caldamente pregato di portare oro dai reali
di Spagna, è impegnato nel secondo viaggio; Carlo VIII, con la forza delle
armi, si è fatto re di Napoli. La giovane repubblica di Firenze, voluta dal
Savonarola fatica a mantenere il dominio nei territori del sud e dell’ovest,
dove serpeggiano malumori e s’accendono rivolte improvvise. La spedizione di
Pier Capponi, che a gennaio si era messo a capo di un esercito di mercenari per
portar ordine nel contado, raccoglie piccoli successi nel pisano, ma non riesce
neppure ad avvicinarsi a Pietrasanta, dove i francesi potevano contare su una
guarnigione, anch’essa prezzolata, ma agguerrita e fedele. Il 26 marzo la
ribellione di Montepulciano, scatena di nuovo la guerra.
Mastro Bertuccio, fuggito da Monte Varchi per volontario esilio, s’è
trovato preso tra due fuochi: i fiorentini che lo potrebbero riconoscere e i
ribelli che sono a caccia delle spie del Savonarola. Con grande rischio è
riuscito, con gli amici Lapo, Vieri e Lippo ad attraversare le linee e a
rifugiarsi a Pietrasanta dove, momentaneamente ha accettato di lavorare in una
bottega di armaiolo. Non solo spade, come lui aspirava, ma anche archibugi,
bombarde, cannoni e artiglieria leggera. La nuova tecnologia subito lo
affascina. Capisce infatti che quei terribili strumenti sono portatori del
nuovo: nova tempora!
Presto la sua vocazione di svelar misteri riprende il sopravvento. Come può
restare indifferente davanti a un ufficiale dei francesi orrendamente trafitto
alla nuca da un verrettone di balestra o, più avanti, per una ragazza
dissanguata con la gola straziata da due fori circolari. Infine è coinvolto
nella morte di un pittore spagnolo accecato e sgozzato da un sparviero
gigantesco. Queste le nuove sfide che Bertuccio deve raccogliere. Ormai
diventato esperto delle armi da fuoco e altre tecniche, risolverà i misteri con
metodi apparentemente scientifici, in realtà la sua forza sono la curiosità e
la capacità di parlare con tutti: potenti, clero e plebe.
I francesi, le nuove
armi, ma soprattutto la guerra stanno accelerando i cambiamenti. Mastro
Bertuccio capisce che in futuro più delle lettere potranno i cannoni. Proprio
per questo alla fine, per continuare il suo viaggio verso la Provenza seguirà i
francesi che lasceranno Pietrasanta agli avidi lucchesi che per averla hanno
svuotato le casse.
Incipit
Sono Berto dei Bardi, maestro dell’arte dei fabbri a
Monte Varchi, diventato anche armaiolo a
Pietrasanta in terra di Versilia. Per il giovane aspetto, il sorriso cortese e
i modi gentili, mi chiamano Bertuccio. A me piace sentirlo dire da fanciulle e
madonne.
Sono giunto esule a Pietrasanta, furtivo con pochi
validi amici. Vieri, esperto e possente maestro d’armi, Lapo speziale
sopraffino, soprattutto in polveri e Lippo il mio giovane assistente esperto in
chiavistelli e meccanismi, anche di orologi e svegliarini. Come maestro
dell’arte minore dei fabbri mi fu facile trovar lavoro nella bottega di mastro Leandro e apprendere dai
francesi le nuove tecniche delle balestre e delle armi da fuoco. Di certo m’è
stata utile l’abilità di Lippo con le serrature che ben s’è sposata con le
meccaniche d’innesco di balestre,
archibugi e moschetti. Anche Lapo, da bravo speziale, s’è molto ingegnato con
le polveri piriche e qualche sua trovata per preparare granuli da cannone è
stata brillante assai. Vieri guarda ancora con sospetto a questi attrezzi “del
diavolo”, ma le ingegnose balestre a martinetto lo hanno molto interessato.

2010
Una tranquilla provincia
criminale
Romano editore
Scheda
Un sacrificio
esoterico su una rosa dei venti, un trafficante d’antiquariato con la testa
fracassata sul vialetto di casa, un docente universitario ucciso con un
orologio a pendolo del ‘600. Casi difficili; da risolvere in due. Corto, lo skipper detective di Viareggio e il
maresciallo capo Miglietta avevano già indagato insieme all’Isola d’Elba. Si
ritrovano qualche mese dopo, in un’alba burrascosa alla Marina di Vecchiano. Da quel giorno,
coinvolti in un misterioso caso, riprendono la
collaborazione. Corto curioso, comunicativo e razionale, Miglietta istintivo uomo d’azione e
d’esperienza sono una coppia affiatata.
Possono anche contare sull’aiuto degli amici della Darsena di Viareggio: un fotografo estemporaneo, un finanziere in
pensione grande pescatore un ex ladro acrobata, un’ assistente capo della Polizia di Stato e
un’estetista diventata imprenditrice del fitnes. L’hanno ribattezzato “Maglietta” per la sua scelta di vestire un
po’ troppo sportivo quando si mette in borghese o quando, istigato da Corto, si
mette a fare il “Serpico”.
Il maresciallo
non ha solo esperienza dei delitti della provincia, ne è anche studioso.
Spinto da questa passione colleziona la documentazione di casi avvenuti
nei paesi della Toscana ed anche in altre regioni: ritagli di pagine di
quotidiani locali e fotocopie di carte delle indagini. Tutti risolti, dice lui,
facendo emergere il “movente sotto
traccia” del colpevole, le file rouge del suo metodo d’indagine.
Un avvincente
romanzo che procede per casi. Ogni capitolo è un giallo, un racconto completo
(con inizio e fine) che vede Corto e Miglietta indagare con ironia, acume e passione su un delitto. Questi
racconti, specchio della provincia criminale, hanno già affrontato il giudizio dei lettori. Sono apparsi a puntate sul blog dell’autore tra aprile e luglio 2009
nella serie I casi di Corto e Miglietta a
puntate.
2010
Inconfessabili moventi
un mese di ordinaria follia
Marco Del Bucchia editore
Racconti di Oscar Montani,
illustrazioni di Glauco dal Pino.
Scheda del libro
Di fronte a un assassinio ci chiediamo sempre “perché”,
soprattutto se è uno sconosciuto. Un uomo, una donna, una ragazza che fino ad
ieri non esisteva è per noi un universale umano. Una “persona”. La nostra non è
curiosità, ma il desiderio di colmare un vuoto. La morte è già un mistero di
per se, ma quando avviene per mano di un'altra “persona” ci spaventa di più. Ci
inquieta.
Per dare un senso alle nostre paure o per rafforzarle
(dipende da chi legge), voglio proporvi delle storie molto brevi (cortissime)
dove il movente inconfessabile si associa a volte alla scomparsa del corpo della vittima. Moventi che non
leggerete mai sui giornali, che non ascolterete al telegiornale e nemmeno alla
radio. Sappiate però che hanno mosso la mano degli assassini. Siatene
giustamente turbati e inquieti.
Quando il mese sarà passato sarete angosciati? Se anche solo un po', è sintomo di un sano sentimento. Ma non è questo il punto. La domanda chiave da farsi è: "Per chi ho fatto il tifo?" Per gli assassini! Sarà meglio che cominciate a sorbirvi almeno qualche camomilla e a lasciare a casa corpi contundenti. Se invece avete fatto il tifo per le vittime, guardatevi le spalle: qualcuno potrebbe sorprendervi
Nessun commento:
Posta un commento