I miei libri

Di seguito le copertine e le schede dei libri che ho pubblicato, ordinati per data di uscita: dal più recente al più remoto.
Quelli con sopra il simbolo


sono stati premiati.



 
2022
 
Picari Bastardi I
 

 Sinossi

Montevarchi, sabato 18 Marzo 1617, un'ora dopo il vespro, Mariotto Casadei, spadaccino in cerca di soldo,  interviene in aiuto di un notabile toscano aggredito da tre sicari. Lo aiutano a salvarlo due giovani del posto: Giovanni e Vannino.

Dopo questa avventura Mariotto segue Giovanni Martinelli a Firenze dove lui, apprendista pittore, lasciato il maestro Michelangelo Vestrucci, pittore di Montevarchi, va per entrare a far parte della bottega del pittore e illustratore Jacopo Ligozzi, artista di fama accreditato presso il Granduca.

Cinque anni dopo l'esperienza fiorentina è terminata. Giovanni Martinelli è spinto ad affinare la sua arte apprendendo nuove tecniche per rappresentare luci e   ombre.  Diretti a Roma, dove Giovanni, nella bottega di Giovanni Baglione, dovrà apprendere l'arte della luce alla Caravaggio, si fermano a Montevarchi per risolvere alcuni piccoli problemi della madre di Giovanni. 

Loro malgrado si trovano coinvolti in una catena di feroci delitti. Per discolparsi sono costretti ad indagare. Il passato ritorna e non sarà loro facile levarsi d'impiccio. Ci riusciranno grazie all'aiuto di artigiani del posto e di un allievo d'un illustre scienziato.

 

 Le spie del vapore

 



 

Sinossi

 

Maggio 1801. I francesi, tornati più determinati dopo la ritirata del ’99, occupano e governano la Toscana. Raimondo Santo Severi, professore di fisica sperimentale nell’Ateneo di Pisa, viene contattato da un emissario del Granduca Ferdinando III in esilio a Vienna. Il Granduca, che già gli aveva affidato un'importante missione durante la prima occupazione napoleonica, gli chiede ora un impegno maggiore.

Deve ritrovare una macchina a vapore di Watt andata perduta qualche mese prima nel distretto  di Prato.

Il professor Severi, affiancato dalla ex badessa Maria Grazia Magiotti, dal medico Antonio Bazzani e da un agente segreto inglese, dovrà, suo malgrado, di nuovo fare da spia.

L'incarico, già prima di lasciare Pisa, si presenta pericoloso e denso di oscure minacce. Userà come copertura un'indagine scientifica sugli opifici del feltro rosso: le gualchiere della premiata ditta "Manifattura Mazzoni&Pacchiani" poste lungo il fiume Bisenzio.

Appena arrivato a Prato, ospite della famiglia Pacchiani, una delle più importanti della città, Raimondo capisce che il suo compito sarà più rischioso del previsto: lo accoglie infatti un morto atrocemente sevioziato. La ricognizione nelle campagne alla ricerca della fantomatica macchina deve esser rimandata: sembra ci sia una spietata forza avversa che  la vuole ostacolare. Raimondo è  costretto, suo malgrado, a indagare su quel delitto. Pochi giorni dopo viene commesso un secondo delitto,  a questo punto anche il Vicario francese, temendo che la gente creda i francesi ne siano responsabili, gli chiede formalmente d'indagare. Ma non è finita: seguono altri omicidi.

Alla fine nulla sarà come sembra. Un dubbio tormenta il professore:" E' la macchina a scatenare gli assassinii o c'è dell’altro?". Non sarà semplice venire a capo di questa serie di delitti.

 

 

 

 

 

 
 
  
2021
 

Nessun dorma!

 


Scheda libro

Maggio 2013, dopo aver partecipato ad un'udienza col Papa, don Sesto, parroco della chiesa di San Francesco a Viareggio, ha convocato una riunione coi vertici della parrocchia.  Come spinto da afflato divino annuncia di volere evangelizzare tutti i frequentatori dell'Oratorio. Una  missione per cui ha bisogno d'aiuto, ma chiede soccorso anche per un suo problema: ha subito un furto! Tre  antichi messali con cui voleva fondare un piccolo museo d'arte sacra. Chiede a Corto e all'ispettore Ratti, detto Ginko, di ricercarli.

Presto la faccenda si complica, entra  in gioco un lotto di  fumetti da collezione d'inizio novecento e una dimenticata raccolta di rari incunaboli di fine quattrocento. Una più preziosa dell'altro.

Corto, quando comincia a ritrovare i libri, si imbatte   anche in morti assassinati, misteriosamente collegati ai messali. Si trova suo malgrado a dover condurre un'inchiesta parallela a quella ufficiale condotta dal magistrato Cinzia Salvi, sua futura moglie.

L'indagine accelera e diventa talmente "calda" che Corto non potrà continuare a nascondere il suo operato. Presto faranno squadra; mentre don Sesto perde fiducia in Dio e negli uomini,  Cinzia e Corto sono aiutati dagli amici di sempre.

Dopo un gita parrocchiale a Santa Scolastica ed aver rischiato d'essere accoltellato in un agguato da killer prezzolati, Corto intuisce chi potrebbe essere il mandante e ordisce a sua volta una trappola.

 

 
 
2020
 EIKONES 
 (sec. edizione)
 
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Scheda 

C’è un solo posto, a Istanbul, dove si possono veder volare i gabbiani anche di notte: sopra i minareti della Moschea blu. Sull’Ippodromo cala la fredda  bruma dell’est e i grìdi dei gabbiani non sono affatto rassicuranti. Un’altra notte scende sul Bosforo. Si sono accese le luci sulle cupole delle moschee e il traffico si è placato. Nel silenzio si odono gli echi delle sirene delle navi alla fonda nel  mar di Marmara, poi i canti dei muhezin dai minareti...
 
 
2019
  
 Requiem in Re minore
Scheda del libro

Viareggio, due anni dopo la terribile notte del 29 giugno 2009. I ricordi avvolgono con un manto di tristezza e livore il gruppo degli amici di Corto. Lo skipper detective, insieme al gruppo, ha ripreso una festa interrotta tragicamente, tra paura e orrore, la notte in cui era scoppiato  l'inferno.
Un vagone ferroviario carico di gas liquido s'era sventrato e il gas, dopo aver serpeggiato come un blop alieno o infernale tra i binari, era esploso uccidendo trentadue persone. Corto era sulle colline prospicienti la città a festeggiare il compleanno del suo amico Berto. Osservato il disastro tutti erano accorsi in città per cercare di prestare aiuto.
Due mattine dopo  si accorsero che la tragedia  non era finita:   in volo su un elicottero della Protezione Civile, Corto e Geco vedono galleggiare alla deriva nel mare prospiciente alla pineta di levante un pianoforte a coda. Riescono a spiaggiarlo a dieci metri dalla battigia e scoprono che nella cassa armonica è occultato il cadavere   di una giovane donna con la testa carbonizzata dalle fiamme. La polizia, subito intervenuta non riuscirà a risolvere il mistero.
Due anni dopo Corto, spinto dal coro degli amici della darsena, è costretto, per gioco o per scommessa, neppur lui lo sa, a occuparsi di quel caso  irrisolto. È l'inizio di una complessa indagine, che svolge con l'aiuto di tutti gli amici. Scoprire il nome della sconosciuta senza volto non è cosa semplice. Ancor più difficile trovare chi l'ha uccisa durante un gioco di erotismo estremo.
Presto Corto si accorge che qualcun altro indaga nell'ombra, un killer spietato che fin  dall'inizio, senza nascondersi, segue le mosse degli improvvisati inquirenti. Dopo qualche giorno addirittura le anticipa con un possibile testimone, ma prima fa suonare come un deguello di morte il Requiem in re minore di Mozart.
Lo skipper scopre anche di essere in pericolo, pericolo di vita. Non sa di possedere la chiave del mistero: ma forse lo sa il killer. Lo aiuteranno in vario modo gli amici; ma l'aiuto vero lo avrà da altri che hanno tutto l'interesse a che le acque, troppo agitate, si calmino.



Magica Tempora



Scheda libro

Settembre 1498. Bertuccio, fabbro armaiolo del contado di Fiorenza è, con tre fedeli  amici, da due anni e mezzo in volontario esilio a Saint Paul de Vence. Una fuga per evitare pugnali avvelenati. Vorrebbero tornare, ma il timore li frena. Finalmente al porto di Nizza  giunge una nave dall'Italia! Una caravella di pellegrini salpata da Pisa e diretta a Narbonna, una fonte di notizie! Lippo, il giovine assistente di Bertuccio, si precipita al porto in cerca di nuove. Sono brutte: il Valentino, loro nemico acerrimo, il più terribile, sta per arrivare in Provenza. Li confortano le notizie del rogo del Savonarola e quella dell'ascesa politica di Machiavelli, loro amico. Con la Francia terra del Valentino, Montevarchi sembra più sicura ed  "è casa"! Per evitare la  vendetta del Borgia  è tempo di mettersi in viaggio per la terra dei Catari. Da lì poi torneranno direttamente a Pisa.
Si aggrega al gruppo Tommaso Masini (Zoroastro da Peretola),  assistente di Leonardo da Vinci momentaneamente disoccupato, come il suo Maestro. A Mirepoix Bertuccio e compagni incontrano il vecchio amico Ètienne Aicard, ex pellegrino romeo. Ètienne teme per la vita di sua nipote: la bimba è sparita da giorni. Bertuccio, indagando, viene a sapere dell'esistenza di un luogo segreto sotterraneo. Grazie a un valletto del palazzo raggiunge l'ingresso segreto delle grotte di Lombrives. Vi penetra e scopre i 510 cadaveri mummificati degli ultimi catari. Nelle grotte salva la nipote di Aicard, ma  non è finita. Bertuccio deve infatti aiutare Ètienne a superare un'istruttoria per le accuse di stregoneria da parte di un fanatico frate inquisitore.
Bertuccio, grazie a un dotto precettore e alla sua regale allieva, salva l'amico, ma non è contento: si sente manipolato.
A ottobre arriva  a Montevarchi: Gismonda, la speziale sorella dell'amico Lapo viene accusata di stregoneria: si sta già accatastando la pira. Bertuccio è basito: tutto sembra ripetersi, ma tutto sarà diverso. In un gioco di specchi che ricordano la Francia, Bertuccio si trova di nuovo a indagare, questa volta anche su  atroci delitti.
Il Vicario, il magistrato di San Giovanni, rallentato dai notabili e impedito da la Repubblica a interferire con l'agire di un frate inquisitore, non tenta neppure di salvare Gismonda ingiustamente incolpata di aver rapito e mangiato in un sabba due bambini.
Bertuccio, consigliato da Tommaso decide di chiedere aiuto a Nepo di Galatrona, un guaritore in aura di gran mago. Durante il primo incontro Nepo rivela che dalla sua torre hanno scorto delle luci sulle rovine del castello di San Giovanni ...
Inizia così una pericolosa corsa contro il tempo per salvare Gismonda, ma anche per salvare i bambini. Nel frattempo, a render più complicate le cose, muoiono con la gola tagliata alcuni uomini di cattiva fama. Sono accanto a Bertuccio i soliti fedeli amici e pure Tommaso e Nepo, due persone magiche! Forze ostili e pericoli mortali non impediranno a Bertuccio di calarsi in altra misteriosa grotta per fare luce su quei tremendi delitti.

 
2018 
Morti da salotto


Un giallo di ambientazione storica.
Marzo 1799. Raimondo Severi, giovane professore di fisica sperimentale  di Pisa, viene convocato dal Granduca Ferdinando III. Deve riprendere la pratica degli esperimenti in pubblico: dimostrare i fenomeni della fisica, nei salotti del Valdarno aretino.

Severi è allievo di Carlo Alfonso Guadagni, illustre professore fondatore del Gabinetto della facoltà di Fisica a Pisa. Seguendo l'esempio dell'abate Nollet, celebre divulgatore, il Guadagni aveva  portato gli esperimenti nei salotti di Firenze e Pisa.

Il Granduca finanzierà gli eventi:  chiede in cambio  ascolto attento, ma discreto,  e  accurata osservazione dei partecipanti ai giochi mondani di fisica. Il Severi dovrà fare da spia. I Francesi e la Rivoluzione incombono e i giacobini, in Toscana, crescono di numero, soprattutto nel Valdarno. Raimondo, pur sapendo quanto possa essere pericoloso, accetta, per curiosità scientifica,  di fare da agente segreto al Granduca.

La sua avventura inizia a Montevarchi. Vi arriva con una carrozza, molte macchine e  Licurgo,  suo assistente. Con loro Guerrino, il meccanico che cura le macchine, e  Remigio, fedele postiglióne in casa di Licurgo.

In Valdarno il professore conosce il dottor Bazzani, medico condotto, con cui, sfruttando la sua scienza, inizia un'indagine su un  sospetto  suicidio. Qualche giorno dopo un personaggio locale, fedele al Granduca e frequentatore delle sperimentazioni del professore, viene ucciso in modo terribile.  

Nel frattempo arriva l'eco dei tamburi delle truppe d'invasione francesi. Raimondo vorrebbe interrompere la tourné e, dopo aver riferito,  tornare a Pisa. Dopo due sedute, considera di aver raccolto notizie bastanti al Granduca, ma Ferdinando III, scacciato dai francesi, non è più a Firenze. Si è  rifugiato a Vienna, non senza aver prima ordinato a Raimondo, con dispaccio segreto, di restare. In ogni caso deve obbedire: i francesi gli negano il lasciapassare. Capisce di essersi ficcato in un bel guaio. Ferdinando III ha altre spie nella zona ed è figlio dell'Imperatore: pensa di tornare  presto a Palazzo Pitti.  Severi, non comprende  molte cose, ma cerca di contribuire al  gioco del Granduca.

Nel Valdarno aretino c'è tensione e voglia di insorgenza. Ad Arezzo si organizzano armati per respingere i francesi. Severi, bloccato a Montevarchi, indaga con acume, ma in segreto, su unsecondo delitto. I  fatti sono così gravi che nessun giornale, neppure il Monitore Fiorentino,  sfacciatamente giacobino, ne è al corrente.

Sgomento per l'orribile aspetto del cadavere, capirà presto che è una sfida alla sua scienza e che si tratta solo del primo "morto da salotto". Resiste e continua  gli esperimenti nei salotti. Purtroppo le mirabolanti macchine, sembrano aver scatenato la fantasia emulativa dell'assassino: un terzo atroce e bizzarro assassinio viene a turbare gli animi della comunità. Spinti dal timore di tumulti, anche i francesi chiedono a Raimondo di occuparsi dei delitti.  Mantenersi in ascolto e indagare in quel contesto sarà difficile e pericoloso.  


 
2017
La lunga ombra del bonsai


Delitto in pieno sole è il film dove, per la prima volta e col volto di Alain Delon, apparve il talentuoso Mr. Ripley. Credo che Plein soleil sia un arguto titolo richiamante un ossimoro o quantomeno una contraddizione: chi uccide è gravato da un'ombra: l'ombra del sospetto.
Quando il sole volge al tramonto tutte le ombre, anche quelle di piccoli cespugli fioriti, diventano lunghe e inquietanti.  Annunciano la notte, la tenebra che incombe. Si allungano rapidamente, protese verso est, fino a confondersi col lato oscuro della terra. Se invece di guardare l'occaso, sperando di cogliere un raggio verde, vi rivolgete indietro sentirete l'angoscia della notte. E' l'ombra del dubbio, padre di tutti i sospetti. 
Alfred Hitchcock, il Maestro, se ne intendeva; ebbe a dire un giorno: "Ne uccidono più il dubbio e il sospetto, che la verità!".
L’innocenza è una dolce aura dell’animo; una melassa che avvolge, che rallenta le emozioni;  rilassante, ma con pochi stimoli. Quando uno diventa colpevole, anche se tutti lo ignorano, anche se non lo è ma lo pensa, è già svanita. Evaporata un momento prima del delitto; spesso anche prima. Il colpevole, divora con voluttà l’adrenalina, montata come onda anomala col gesto criminale, ma, un istante dopo, comincia a subire l’inesorabile aggressione dell'ombra della sera: il sospetto. Erosione di ogni certezza, sassi che diventano sabbia, sabbie mobili, ombre che si allungano...
Un’ombra soprattutto: il nero fantasma dell’anima. S’insinua, gravita, si allunga e si spande. La macchia scura  pervade ogni spazio vitale, fino ai più remoti recessi della mente e dell’esistenza. S'allarga e rende più oscure le zone d’ombra che già erano presenti.  
La ragione è compromessa, l'adrenalina non si riproduce e il reo, ormai dannato, entra in uno stato sospeso: l’anticamera della sua dannazione. 

Dodici racconti brevi più uno, il tredicesimo, che ho scritto per esorcizzare le mie paure da globalizzazione. Tredici storie, una al mese, se volete. Ma anche una all’ora o meglio ogni quarto d’ora.
Tre capitoli. Il primo per entrare nel clima della situazione e nella mente del personaggio. Il secondo per descrivere l’azione che innesca il dramma e la suspense. Il terzo per partecipare con umana piètas al suo disastro mentale. Sono piccoli, anzi corti, ma tracciano lunghe e angoscianti ombre. Nella trama restano molte zone d’ombra cupa, tutte da esplorare a cura del lettore. Questo non è un must, ma un desiderio: mi piacerebbero dei lectores in fabula! Solo loro potrebbero, autonomamente e a piacere, penetrare l’ombra del bonsai negli angoli più cupi, più oscuri e più noir degli altri. Facciano attenzione, però: sono i recessi dell’anima!



2016 


La pazienza del gatto
(nerocromo ed.)




Scheda libro

Fine settembre  1944. Il fronte è passato da poco, svanita l'euforia il CNL sta cercando di riportare ordine nel Valdarno. Il dottor Idamo Butini, vicecomandante, per la brigata Garibaldi, del distaccamento di Montevarchi al ponte di barche sull’Arno alla volta di Terranuova Bracciolini, è costretto a tornare a indagare su un delitto che lo riporta indietro negli anni, ad altri delitti ormai dimenticati. Al 1932, anno delle gloriose Olimpiadi in America. Ricordare poi fino al '34, quando l'Italia vinse i campionati del mondo di calcio,  non sarà sufficiente.
Per scoprire il colpevole, Idamo, dovrà rivangare molti ricordi, ma anche indagare nel presente dove, tra le rovine e i calcinacci della guerra, spera di  trovare il bandolo di una matassa molto intricata. Non è facile, la guerra ha lasciato ponti crollati e legami troncati. Lo aiutano un maresciallo dei carabinieri e un "avvocaticchio" di poca gloria. Il maresciallo Caputo, nel '34, era solo un brigadiere ma qualcosa ricorda. Poco acuto, ma tenace e molto devoto a Idamo: è persona di cui ci si può fidare. Aldo Morganti, più faccendiere che avvocato, è sempre stato attento alle ciane di paese. E' persona di cui non ci si dovrebbe fidare, ma è amico sincero e leale di Idamo. Ha fatto il tesoriere del Fascio, pur rubacchiando per pagarsi piccoli debiti di gioco è riuscito a mantenere il posto fino all'arrivo degli Alleati. Aldo vede nell'indagine un'opportunità di riscatto: è consapevole che per continuare a vivacchiare, come gli piace, in paese dovrà apparire più onesto di quanto non sia.
Affrontano insieme un avventuroso viaggio verso Firenze appena liberata: è l'ultima speranza per trovare la chiave del mistero. Non ci arriveranno. Poco dopo l'alba  fanno un'incontro improvviso a metà strada. Inatteso e fortunato: Idamo e Aldo trovano proprio la persona che volevano andare a cercare. Il viaggio di ritorno, per bizzarra situazione,  consente di scoprire una traccia insperata. Tornati a Montevarchi, grazie a zia Ida e al maresciallo Caputo riusciranno a svelare il mistero di quelle morti. 
Sempre nel 2016 La ragazza dello scambio (andato esaurito) è stato rieditato da Nerocromo: a questo punto la trilogia è in vendita completa!




2016

Donne d’arcani minori
(éffigi ed.)





Scheda libro

Corto, skipper e detective, si trova implicato, senza possibilità d'intervenire in due misteriosi delitti. Diversi, senza legami apparenti, avvenuti a mille chilometri di distanza l'uno dall'altro. Due mesi dopo è costretto a indagare: un magnate russo di Forte dei Marmi  lo ingaggia per ritrovare un gioiello. Ricercare un anello rubato da più di due mesi è un incarico con scarse possibilità di successo, ma lo skipper intuisce legami coi due delitti. Comincia a  chiedersi cosa potrebbero avere in comune  il cadavere mezzo bruciato di un sconosciuto rinvenuto nelle colline di Camaiore e quello di un turista precipitato dalla torre di in famoso sito d’arte in Spagna.
Si chiede anche perché, ogni tanto, abbia sentito suonare nell’aria una musica ossessiva, un crescendo incalzante. Domande alimentate dalla parcella tutta anticipata, bizzarro modo d'ingaggiare un investigatore dilettante, ma serve a far ricordare i due inquietanti cadaveri. Un’occasione per Corto, stanco e preoccupato, per superare la frustrazione di non aver potuto far niente per evitare quelle morti.
Presto il mistero dell’anello si dimostra  più complesso del previsto. Parrebbe un semplice furto, ma emergono legami coi due delitti. Sembra anche intrecciarsi con affari di mafia russa: i georgiani del clan di Kataisi. Non c’è tempo per rilassarsi e, soprattutto, deve ricordare tutto. L’indagine lo porta a rivivere le due misteriose storie che voleva dimenticare e a scoprire altri inquietanti intrecci. Un filo rosso sangue   lega un matrimonio di due stranieri nella Viareggio liberty del passato a un efferato delitto su una nave in manutenzione nei moderni cantieri della Darsena?
Mentre il passato si lega col presente, entrano sempre di più nella scena quattro donne. Normali all'apparenza, ma ambigue. Di modi arcani:   nessuna è come appare. Corto ha problemi con le donne,  ne subisce sempre il fascino: con queste di più! Avide, ciniche, fedifraghe, vendicative o vittime di ossessioni  private, distraggono lo skipper detective. Ingarbugliano la matassa e seminano indizi arcani. Sostenuto e aiutato dagli amici viareggini e da Cinzia, la fidanzata magistrato, Corto ritrova freddezza, curiosità e ironia. Con abile regia si muove nel sottobosco criminale di Viareggio e riesce a servirsi una mano di tarocchi viventi.   Interpretando gli arcani,  risolve il mistero dell’anello.



2015



Se, in un pomeriggio d’estate, vi sentite stanchi di mondanità e desiderate fuggire dall’affollata spiaggia viareggina di ponente, provate ad attraversare la passerella mobile davanti a Tito del molo e, costeggiando i bacini di carenaggio Benetti, avventuratevi nella pineta di levante. Ci vuole un pochino di coraggio, forse  di più, lo so, ma vi aspetta un altro mondo, meno chic e meno desideroso di gossip, ma certo più quieto e più accogliente.

Procedete ad est della torre Matilde, finché la vedete. Poi, quando notate che cominciano i pini, fate attenzione: avrete modo di scorgere, tra gli alti arbusti di incolto pitosforo, una baracca sbilenca verde smeraldo, di profilato plastico un po’ svampito dal sole e dal sale. È l’ultimo avamposto della civiltà prima della jungla della Lecciona. Un importante presidio di tradizioni e di cultura viareggina. Prima o poi, se non lo associa l’Accademia della Crusca, avrà la protezione dell’Unesco.

Ha un’insegna inchiodata sul battente di una finestra con una scritta in rosso: “da Pippo”.
...
 
2015

Il verso della civetta
nerocromo- QuBi media


   

Sinossi



Inizio dell’estate del 1927. Era attesa Tranquilla, calma e laboriosa”, come aveva promesso più volte Mussolini. Non sarà così. Una notte qualcuno bussa alla porta del dottor  Idamo Butini, medico condotto, in cerca d’aiuto. E’ un collega medico chirurgo, braccato dai fascisti. E’ fuggito da Firenze e deve essere nascosto. Almeno per un po’. Neanche Montevarchi è però un rifugio sicuro. Il suo arrivo inoltre segna l’inizio di una serie di fatti inquietanti. L’operosa cittadina industriale del Valdarno è sconvolta dal suicidio di un’anziana signora. La donna, invalida su una sedia a rotelle, è volata dalla finestra di casa sua schiantandosi sul selciato. Due  giorni dopo un feroce delitto è commesso in pieno giorno nella piazza principale del paese. Un  edicolante, invalido di guerra, viene misteriosamente sgozzato mentre è seduto dentro l’edicola. Non si capisce né il motivo, né il modo. Come se non bastasse Idamo viene pregato dall’ex Proposto, anche lui invalido, di cercare una giovane novizia. Sembra fuggita per amore o per vergogna: è incinta? Sembra una storia boccaccesca, come indicano alcuni versi esposti sulla civetta dell'edicola,  ma niente, in questa storia, è come sembra.

La comunità ripiomba nel clima di tensione, d’incertezza e   paura di tre anni prima.   Idamo Butini, medico condotto, è chiamato dal suo amico, il maresciallo dei carabinieri Cosentino, a fare le prime analisi forensi. Il carabiniere è in partenza. Ha ottenuto il trasferimento e ha già pronti la cassapanca e lo zaino. Ma l’amato Piemonte, di fronte a un’indagine in coppia con Idamo, può aspettare ancora qualche giorno. 

Il dottor Butini,  turbato dai passati delitti, frustrato dall’inutilità delle sue azioni di resistente e preoccupato dall’Ovra che bracca l’amico, non vorrebbe  partecipare alle indagini. Due fatti lo convincono: l’arrivo dell’ottuso maresciallo Gravina, sostituto di Cosentino e un malato particolare.  Un ragazzino traumatizzato che ha smesso di parlare e mangiare. Sospetta indigestione di dolci, ma a casa della donna lo sguardo terrorizzato del fanciullo tremante lo turba e gli desta un sospetto: il ragazzo sa qualcosa su uno dei  delitti. Forse è uno scomodo testimone in pericolo di vita. Il medico non può tirarsi indietro: deve scoprire il colpevole e salvare il ragazzo.

Non è finita, il maresciallo, felice nell’accettare la sua collaborazione, lo vuole accanto tutto il tempo.  Idamo, consapevole che Cosentino potrebbe partire da un momento all’altro, non si fida del nuovo maresciallo che ormai ha preso le consegne della caserma. Anche per questo decide di affidarsi solo agli amici: ha paura per il ragazzo. Le sue indagini procedono tra mille difficoltà e il pericolo è davvero grande. La morte lo sfiora, ma riesce a svelare il mistero. La verità, come sempre in provincia, non sarà consolatoria, ma intricata assai.
 
 2014






Vetera Tempora

edizioni effigi


 Scheda del libro.

Due cavalieri, mastro Bertuccio, un fabbro ferraio, e il suo fido allievo Lippo stanno tornando a Pietrasanta calcando le antiche strade della Toscana del Rinascimento. Hanno aiutato un famoso medico del... Valdarno e una badessa a risolvere un caso di terribili delitti in un convento di suore a Monte Varchi. Una storia che ha visto drammaticamente intrecciate le vite di un nonno e di una nipote.
Bertuccio, ancora teso, ricorda suo nonno, da cui aveva preso il via l'arte de' Bardi, la sua famiglia di fabbri armaioli. Lungo la strada, tra Montelupo e Pietrasanta, per attenuare la tensione accumulata nei giorni precedenti, narra al giovane Lippo le avventure del nonno, Niccolò de' Bardi, anche lui curioso, intraprendente e sagace mastro ferraio. Si è trovato, da giovane, a svelare misteri, a far catturare assassini e a difendere innocenti da accuse di assassinio, incontrando potenti, prelati di rango elevato e anche pericolosi sicari.
Attraversando verdi colline, boschi, villaggi e castelli turriti, s'incrociano con storie e vicende locali e gli accadimenti della giornata si intrecciano con i ricordi di tanti anni prima. L'arguzia medioevale del nonno Niccolò si sposa con la ragione rinascimentale del nipote Bertuccio.
Un romanzo "durante il cammino" (On the Road direbbe, forse, ma chissà, Chaucer), denso di mistero, di intelligenti trovate e di avventura dall'antico sapore medioevale.



2013



Sinossi


Aprile 1496: i francesi si preparano a lasciare la Versilia.  Mastro Bertuccio, uscito dalla Rocca di Massa si aggrega alla compagnia de  lo Chevalier di Balibarì, il comandante della guarnigione francese. I francesi abbandonata Pietrasanta venduta ai lucchesi, si sono aggregati ad altre guarnigioni;  sono diretti verso Bocca di Magra per imbarcarsi alla volta della Provenza. Tra il vecchio che ancora sopravvive (mala tempora) e il nuovo che stenta ad affermarsi (nova tempora) si vivono precaria tempora. Il destino di Bertuccio sembra essere ancora la fuga. Un anno prima è fuggito da Monte Varchi per volontario esilio; ha trovato rifugio a Pietrasanta dove   ha lavorato in una bottega di armaiolo imparando nuove tecniche.


Diventato esperto  delle armi da fuoco e altre tecniche, ha risolto nuovi  misteri con metodi apparentemente scientifici, in realtà la sua forza sono la curiosità e la capacità di parlare con tutti: potenti, clero e plebe.


Quando, a fine marzo, i francesi di Pisa, Lucca, Pietrasanta e Sarzana si riuniscono per imbarcarsi sulle navi,  Bertuccio e gli amici, per realizzare il loro progetto di andare in Provenza  li seguono a Bocca di Magra dove ci sono le navi venute dalla Francia.


Salpare subito non è però possibile. Un violento fortunale, preceduto e seguito da incredibile fenomeni celesti, costringe le navi a risalire il fiume e a rimandare di alcuni giorni carico e partenza. Mentre osserva le mirabolanti luci nel cielo, Bertuccio viene avvicinato da un giovane studente dall’accento tedesco. Lo accompagna un giovane di   Sarzana che lo prega  di andare a risolvere un mistero per salvare il suo patrigno. Sull’uomo, un ex soldato francese, grava un’accusa di omicidio mossagli dal Vescovo di Luni e Sarzana. Bertuccio accetta solo per render il favore al Balibarì che lo porterà in Francia. Capisce subito che  la situazione è pericolosa assai e più intricata di quanto non sembri, ma non si tira indietro. Si trova così a confrontarsi con personaggi che agiscono nell’ombra, ma che paiono parecchio potenti. Svelerà il mistero di terribili delitti sfidando la morte e la prigione. Lo aiutano i compagni e due donne. Dopo questa avventura lasciare subito l’Italia diventa per Mastro Bertuccio un’urgenza vitale.



Incipit
Sono Berto dei Bardi, maestro dell’arte minore dei fabbri in Monte Varchi, borgo murato del contado di Fiorenza. A Pietrasanta, in terra di Versilia, dov’ero giunto in volontario esilio per sfuggir vendette, appresi anche le tecniche delle armi da fuoco, cannoni e bombarde compresi. Qualcuno, ora, mi chiama maestro più per le armi che per le vanghe. Io, che armaiolo avevo sempre desiderato d’essere, seppur di spade, mi compiaccio in silenzio.
Avevano condiviso la mia sorte d’esule  tre amici  molto cari: Lapo dotto speziale, Vieri possente armigero e il giovane Lippo, mio geniale allievo, che ha dato prova d’essere brillante inventore di congegni meccanici.
Un anno dopo la nostra dipartita dalla valle dell’Arno, in una ventosa  mattina d’aprile del 1496, discendevamo mesti la strada lastricata di antiche pietre che scende ripida dalla Rocca dei Malaspina. Ospite alla corte del  Marchese Alberico II, avevo sventato un sordido intrigo di palazzo, salvando la vita a lui e a sua  moglie, la bella Lucrezia.
Qualche giorno prima i francesi avevano venduto Pietrasanta, l’ultimo presidio. I lucchesi avevano pagato  27 mila scudi, pretendendo, per poter incassare tributi e gabelle, immediato possesso. Il Reggente di Carlo VIII, il Duca Francesco d’Entragues, aveva stimato che fosse giunto il momento di lasciare l’Italia. Le guarnigioni delle città di Lucca, Pisa, Pietrasanta e Sarzana, raccolte in un unico esercito, s’apprestavano ad abbandonare la terra di Versilia. Noi bisognava esser lesti a raggiungerli per imbarcarsi con loro alla volta della Provenza.











         Scheda
All’inizio dell’autunno del 1924 un’importante cittadina industriale del Valdarno è sconvolta da alcuni efferati delitti. La comunità vive un clima di tensione, d’incertezza e di paura. Idamo Butini medico condotto, a contatto con tutte le classi sociali, dagli operai dei cappellifici ai proprietari terrieri, viene coinvolto nelle indagini. Spera che col tempo tutto si ricomponga, mostra indifferenza, sente di preferire la città al paese, ma gli eventi lo travolgono. Come ex ufficiale medico, ferito e decorato nell’ultima battaglia dell’Isonzo, due volte la settimana, presta servizio volontario a Villa Natalia, Ospedale Militare Territoriale di Firenze. Lì, tra il 1916 e il 1918, aveva fatto lunga convalescenza e terminato gli studi. E’ rimasto molto legato all’équipe medica della villa, ma non partecipa al loro impegno sotterraneo per la cura e il sostegno degli antifascisti.
E’ un anno tragicamente sospeso. Il fascismo, dopo due anni di violenze squadriste, ha  “vinto” le elezioni eppure ha dovuto frenare. Il governo, pur impacciato e apparentemente in crisi per  il delitto Matteotti, ha di fatto preso il potere e il regime cerca di imporre una sua arrogante legalità.
Idamo, oscillante tra Firenze e la sua cittadina, ben s’adatta al clima sospeso di quei mesi. La sua scorre indifferente, lieve e distratta tra amanti, giochi con gli amici e spettacoli al cinematografo, la sua passione. Durante uno dei suoi viaggi verso la città incontra in treno una ragazza che lo colpisce per la sua bellezza. Nonostante la fama di donnaiolo non osa avvicinarla. E’ lui per primo a meravigliarsi; è la prima crepa nella sua apatica routine. Qualche tempo dopo coinvolto, come medico forense, in una catena di orribili delitti, se ne pentirà cadendo vittima di una specie d’ossessione: dovrà indagare su quella donna misteriosa.
La vita del gruppo di amici, un sabato pomeriggio, viene sconvolta da una efferato delitto: il medico, mentre gioca a biliardo, viene chiamato a esaminare il corpo di un avvocato giustiziato con quattro colpi di pistola. Due alla testa, uno al petto e uno alla schiena: un’esecuzione simile a quella di Spartaco Lavagnini. I carabinieri sono propensi a seguire la pista   squadrista, il dottore non è convinto. Quando, qualche giorno dopo, si trova davanti altri due cadaveri comincia ad avere altri dubbi. E’ l’inizio di un’indagine pericolosa e ossessiva; malvista dagli imprenditori, biasimata dai religiosi e osteggiata dai politici. Come se fosse l’indagine a turbare la pace sociale e non i delitti. Il giovane medico, emotivamente coinvolto, vuole scoprire la verità sul terribile mistero, troverà appoggio solo nel maresciallo dei carabinieri. 



ΕΙΚΟΝΕΣ
Romano editore



Scheda 

C’è un solo posto, a Istanbul, dove si possono veder volare i gabbiani anche di notte: sopra i minareti della Moschea blu. Sull’Ippodromo cala la fredda  bruma dell’est e i grìdi dei gabbiani non sono affatto rassicuranti. Un’altra notte scende sul Bosforo. Si sono accese le luci sulle cupole delle moschee e il traffico si è placato. Nel silenzio si odono gli echi delle sirene delle navi alla fonda nel  mar di Marmara, poi i canti dei muhezin dai minareti.
Affiorano ricordi, suggestioni e delusioni. Corto infreddolito e teso, è smarrito in un dedalo di dubbi. Non ha scelta e neppure tempo per riprendere l’indagine su un efferato delitto, ma deve riflettere,  ricordare il passato, riordinare gli eventi, capire i traffici che l’hanno scatenato. Trova ascolto in un amico fidato: Fathim un ex lottatore turco dall’oscuro passato e un discutibile presente. Raccontando la storia, lo skipper spera di trovare l’uscita del labirinto. Molti i meandri della memoria: un ambiguo viaggio d’affari a San Pietroburgo, una passeggiata a Lucca dall’esito esito tragico e poi a Creta, ultimo scalo prima di Istanbul. Esplorando il labirinto di Gortina si scopre coinvolto in storie del passato e in traffici internazionali troppo grandi e pericolosi.
Si sente solo: Viareggio, luogo ideale dell’anima, dove vive il quotidiano rapporto col gruppo di amici è lontana.  L’intrigo è complesso, sfuggente e rischioso: sulla sua testa incombono incalzanti minacce di morte.  Consapevole della sua impotenza e consigliato dagli amici,  aveva deciso di farsi da parte, di “non fare niente”, almeno per un po’.
Appena arrivato a Istanbul si sente però braccato, minacciato di morte, finché gli eventi non precipitano tragicamente. Non può più stare a osservare: deve agire. Orchestrando  la fidata ciurma e   gli amici più cari, prende in mano la situazione. Con l’aiuto di personaggi esperti della storia, dei segreti e dei luoghi della città, risolve, addentrandosi nei meandri sotterranei di Istambul, il doppio mistero in cui si era smarrito.
Il racconto segue  l’inchiesta del narratore: tra improvvisazione, curiosità e ironia, si afferma abile detective. Certo d’essere dentro una storia complessa e tragica si muove con accortezza e determinazione sfidando oscure minacce. Un detective pieno di modestia e sensibilità: con sguardo penetrante, smaliziato e a volte sarcastico, ascolta ed analizza i personaggi sulla scena. Il labirinto è pieno di  trame tortuose, ma l’azione corale degli amici della Versilia prevale anche sugli intrighi internazionali. Corto lo sapeva fin dall’inizio: è impossibile, per uno come lui, vivere eventi eccezionali isolato dal quotidiano. Nel momento più difficile si era infatti messo a osservare il volo dei gabbiani.
Un giallo pieno di enigmi, di colpi di scena e di sorprese. Affrontato con attenzione, ironia, leggerezza e sano sarcasmo viareggino.

Incipit


<< Strilli rauchi sopra la mia testa si perdevano nella notte. “Gabbiani!” pensai, cercando a tentoni la spalliera della panchina. Mi sedetti lentamente,  distesi le braccia sulla ghisa e guardai verso il cielo. La panchina dell’Ippodromo non era tiepida e morbida come può esserlo una duna di sabbia sul far della notte. Diaccia, scomoda e umida di guazza, presto mi avrebbe completamente gelato le chiappe. Divaricai le gambe e puntai i talloni  sulla ghiaia: un equilibrio precario che però limitava il mio contatto con la lastra di pietra.

Con le membra finalmente distese, ma ancora contratto dentro, mi misi a seguire il volo inquieto dei gabbiani. La luce intensa dei riflettori, puntati all’insù verso i minareti, li accecava. Gli uccelli, abituati ad avere il sole sopra la testa, roteavano senza sosta disorientati e si cercavano,  lanciandosi acuti sibili di terrore. Nel cielo, spalmato di pece e privo di stelle – anch’esse accecate dai fari – sembravano sgraziate colombe. I fasci di luce chiarissima sparati verso le esili torri di Sultan Ahmet Camii li  facevano candidi come angeli; anche i minareti della Moschea Blu sembravano torniti nel marmo bianco di Carrara. ... >>




Nova Tempora
Romano editore

Scheda 
1495: il nuovo avanza. Colombo, caldamente pregato di portare oro dai reali di Spagna, è impegnato nel secondo viaggio; Carlo VIII, con la forza delle armi, si è fatto re di Napoli. La giovane repubblica di Firenze, voluta dal Savonarola fatica a mantenere il dominio nei territori del sud e dell’ovest, dove serpeggiano malumori e s’accendono rivolte improvvise. La spedizione di Pier Capponi, che a gennaio si era messo a capo di un esercito di mercenari per portar ordine nel contado, raccoglie piccoli successi nel pisano, ma non riesce neppure ad avvicinarsi a Pietrasanta, dove i francesi potevano contare su una guarnigione, anch’essa prezzolata, ma agguerrita e fedele. Il 26 marzo la ribellione di Montepulciano, scatena di nuovo la guerra.
Mastro Bertuccio, fuggito da Monte Varchi per volontario esilio, s’è trovato preso tra due fuochi: i fiorentini che lo potrebbero riconoscere e i ribelli che sono a caccia delle spie del Savonarola. Con grande rischio è riuscito, con gli amici Lapo, Vieri e Lippo ad attraversare le linee e a rifugiarsi a Pietrasanta dove, momentaneamente ha accettato di lavorare in una bottega di armaiolo. Non solo spade, come lui aspirava, ma anche archibugi, bombarde, cannoni e artiglieria leggera. La nuova tecnologia subito lo affascina. Capisce infatti che quei terribili strumenti sono portatori del nuovo: nova tempora!
Presto la sua vocazione di svelar misteri riprende il sopravvento. Come può restare indifferente davanti a un ufficiale dei francesi orrendamente trafitto alla nuca da un verrettone di balestra o, più avanti, per una ragazza dissanguata con la gola straziata da due fori circolari. Infine è coinvolto nella morte di un pittore spagnolo accecato e sgozzato da un sparviero gigantesco. Queste le nuove sfide che Bertuccio deve raccogliere. Ormai diventato esperto delle armi da fuoco e altre tecniche, risolverà i misteri con metodi apparentemente scientifici, in realtà la sua forza sono la curiosità e la capacità di parlare con tutti: potenti, clero e plebe.
I francesi, le nuove armi, ma soprattutto la guerra stanno accelerando i cambiamenti. Mastro Bertuccio capisce che in futuro più delle lettere potranno i cannoni. Proprio per questo alla fine, per continuare il suo viaggio verso la Provenza seguirà i francesi che lasceranno Pietrasanta agli avidi lucchesi che per averla hanno svuotato le casse.

Incipit

Sono Berto dei Bardi, maestro dell’arte dei fabbri a Monte Varchi,  diventato anche armaiolo a Pietrasanta in terra di Versilia. Per il giovane aspetto, il sorriso cortese e i modi gentili, mi chiamano Bertuccio. A me piace sentirlo dire da fanciulle e madonne.
Sono giunto esule a Pietrasanta, furtivo con pochi validi amici. Vieri, esperto e possente maestro d’armi, Lapo speziale sopraffino, soprattutto in polveri e Lippo il mio giovane assistente esperto in chiavistelli e meccanismi, anche di orologi e svegliarini. Come maestro dell’arte minore dei fabbri mi fu facile trovar lavoro nella  bottega di mastro Leandro e apprendere dai francesi le nuove tecniche delle balestre e delle armi da fuoco. Di certo m’è stata utile l’abilità di Lippo con le serrature che ben s’è sposata con le meccaniche  d’innesco di balestre, archibugi e moschetti. Anche Lapo, da bravo speziale, s’è molto ingegnato con le polveri piriche e qualche sua trovata per preparare granuli da cannone è stata brillante assai. Vieri guarda ancora con sospetto a questi attrezzi “del diavolo”, ma le ingegnose balestre a martinetto lo hanno molto interessato.



2010

Una tranquilla provincia criminale
Romano editore


Scheda
Un sacrificio esoterico su una rosa dei venti, un trafficante d’antiquariato con la testa fracassata sul vialetto di casa, un docente universitario ucciso con un orologio a pendolo del ‘600. Casi difficili; da risolvere in due.  Corto, lo skipper detective di Viareggio e il maresciallo capo Miglietta avevano già indagato insieme all’Isola d’Elba. Si ritrovano qualche mese dopo, in un’alba burrascosa  alla Marina di Vecchiano. Da quel giorno, coinvolti in un misterioso caso, riprendono la   collaborazione. Corto curioso, comunicativo e razionale,  Miglietta istintivo uomo d’azione e d’esperienza   sono una coppia affiatata. Possono anche contare sull’aiuto degli amici della Darsena di Viareggio:  un fotografo estemporaneo, un finanziere in pensione grande pescatore   un ex ladro acrobata,   un’ assistente capo della Polizia di Stato e un’estetista diventata imprenditrice del fitnes. L’hanno ribattezzato  “Maglietta” per la sua scelta di vestire un po’ troppo sportivo quando si mette in borghese o quando, istigato da Corto, si mette a fare il “Serpico”.
Il maresciallo non ha solo esperienza dei delitti della provincia, ne è anche  studioso.  Spinto da questa passione colleziona la documentazione di casi avvenuti nei paesi della Toscana ed anche in altre regioni: ritagli di pagine di quotidiani locali e fotocopie di carte delle indagini. Tutti risolti, dice lui, facendo emergere il “movente sotto traccia” del colpevole, le file rouge del suo metodo d’indagine.
Un avvincente romanzo che procede per casi. Ogni capitolo è un giallo, un racconto completo (con inizio e fine) che vede Corto e Miglietta indagare con ironia,  acume e passione su un delitto. Questi racconti, specchio della provincia criminale, hanno già affrontato il giudizio dei lettori.  Sono apparsi a puntate sul  blog dell’autore tra aprile e luglio 2009 nella serie I casi di Corto e Miglietta a puntate.

  2010
Inconfessabili moventi 
un mese di ordinaria follia
Marco Del Bucchia editore
Racconti di Oscar Montani,
illustrazioni di Glauco dal Pino.

Scheda del libro














Di fronte a un assassinio ci chiediamo sempre “perché”, soprattutto se è uno sconosciuto. Un uomo, una donna, una ragazza che fino ad ieri non esisteva è per noi un universale umano. Una “persona”. La nostra non è curiosità, ma il desiderio di colmare un vuoto. La morte è già un mistero di per se, ma quando avviene per mano di un'altra “persona” ci spaventa di più. Ci inquieta.










Per dare un senso alle nostre paure o per rafforzarle (dipende da chi legge), voglio proporvi delle storie molto brevi (cortissime) dove il movente inconfessabile si associa a volte alla scomparsa del  corpo della vittima. Moventi che non leggerete mai sui giornali, che non ascolterete al telegiornale e nemmeno alla radio. Sappiate però che hanno mosso la mano degli assassini. Siatene giustamente turbati e inquieti.


Quando il mese sarà passato sarete angosciati? Se anche solo un po', è sintomo di un sano sentimento. Ma non è questo il punto. La domanda chiave da farsi è: "Per chi ho fatto il tifo?" Per gli assassini! Sarà meglio che cominciate a sorbirvi almeno qualche camomilla e a lasciare a casa corpi contundenti. Se invece avete fatto il tifo per le vittime, guardatevi le spalle: qualcuno potrebbe sorprendervi
















2009








L'oro degli aranci
di Oscar Montani
Marco del Bucchia editore 2009
 
Scheda libro
Un'uggiosa quaresima a Viareggio. È calma solo apparente: un incontro inatteso innesca una spirale di eventi, sempre piú inquietanti, che porta Corto, lo skipper protagonista della vicenda, sulla scena di un efferato delitto: nonostante - per un ingaggio imprevisto - sia prossimo a salpare, si farà coinvolgere da un amico poliziotto in un'indagine parallela. Il desiderio di scoprire il complesso intrigo, lo costringerà a continuare l'indagine anche da bordo, cercherando indizi in un paesino della Catalogna, scena di un altro delitto che pare opera della stessa mano. Inizia cosí un percorso tra i siti storici della costa spagnola, destinato a concludersi nel Patio degli aranci di Siviglia, sotto la Giralda. Si compone anche un puzzle, di poche tessere ma reso difficile da enigmi casuali o voluti...


Incipit

Sentivo salire su per i tendini, una ad una, fitte di dolore che sgretolavano la mia volontà. Ad ogni giro della ruota dentata,  lo scricchiolio delle rotule si arricchiva di schiocchi mentre una morsa soffocante mi stringeva sempre di più il petto ingabbiando il respiro. Ero sfinito, mortalmente sfinito: quella tortura stava per sopraffarmi.
“Perché mi sono cacciato in questa storia?” mi domandavo, imprecando impotente contro la mia carnefice, che volteggiava agile davanti a me. Mi fissava fredda da sotto gli occhiali polarizzati e mi tormentava senza pietà, incalzando sadica.
<< Dai… pigia, falla finita di gemere! Sei ridicolo con codesti mugolii!... le prime volte bisogna patire… vedrai che tra una settimana la bici andrà sù da sola! >> …


2009

Mala Tempora
di Oscar Montani
Marco del Bucchia editore 2008





Anno domini 1494, il mondo sta cambiando, anche se pochi lo capiscono. Da più di un anno i Re Cattolici hanno ripreso Granada agli arabi e Colombo ha appena scoperto l’America. Eventi poco noti nelle terre del contado di Firenze, ed anche di poco conto, in confronto a quello che era accaduto nella primavera del 1492: la morte di Lorenzo il Magnifico.
Bertuccio è mastro ferraio a Montevarchi, paese fortificato al confine con le terre di Arezzo. Di lì passa tutto il traffico tra la città di Firenze e il sud, Roma compresa. Nel borgo, baluardo e dogana, dove si sviluppano fiorenti commerci si incrociano anche i destini di molte persone. Il giovane artigiano si trova, combattuto tra curiosità e timori, a indagare su misteriosi delitti. Un cadavere riverso sul greto innevato di un torrente senza tracce e impronte sulla neve; un morto che corre mugolando nella notte stellata verso una pira; una donna contesa dai notabili fiorentini scomparsa nel nulla; due pellegrini romei orribilmente mutilati. Delitti impressionanti, violenti e incomprensibili: riaffiorano tra la gente la paure per oscure forze diaboliche e i sospetti su riti di magia nera. Bertuccio, uomo nuovo del Rinascimento, è più attento agli uomini che alle credenze sopravvissute dal Medioevo. La sua curiosità riesce a scoprire la verità che, come sempre, è più terrena del previsto.
Lo aiutano nelle indagini altri artigiani del paese e il Priore della chiesa. Partecipano a queste storie corali anche alcuni personaggi destinati a diventare celebri. Mettendo il loro ingegno a disposizione di Bertuccio contribuiscono a far osservare le scene dei delitti da punti di vista inconsueti e a dare un tocco d’ironia.



Incipit

Sono Berto, unico figlio di Jacopo dei Bardi. Sono alto, robusto e forte, ma tutti, soprattutto le fanciulle, per l’aspetto e i modi gentili, mi chiamano Bertuccio. Sono maestro dell’arte minore dei fabbri. A Fiorenza, in questi tempi incerti, è diventata quasi arte maggiore, ma non per il bisogno di strumenti pratici. Lì taluni artigiani, per soddisfare l’assillo delle richieste di piccole armi da portare seco nascoste, forgiano daghe, spadini, stiletti e pugnali di così fine cesello che sembrano fatti in terra di Castiglia. Gioielli di cui si fa perfino dono alle amanti.

Nei paesi del contado della Repubblica, come Monte Varchi non è così. Nella mia bottega si fabbricano serrature, chiavi e qualche coltello per le altre botteghe artigiane o per piccoli lavori agricoli. Più spesso si ferrano muli e cavalli e si forgiano tenaglie, zappe, erpici e vanghe. Povere cose, strumenti per la fatica, non per la guerra, né per l’arte. Sentirmi chiamare mastro Bertuccio, però, non mi dispiace: alla bisogna so anch’io, con mazza e incudine, cavare scintille dal ferro ardente e dar forma a un pugnale. Per qualcuno, di nascosto e di notte, ho forgiato anche spade.

La Delta velata
di Oscar Montani
Statale11 editrice - 2006- 2010 IIed.




Scheda del libro.
Cos'hanno in comune un affermato antiquario di Siena, una giovane giornalista politica di Washington e un piccolo faccendiere spagnolo? Non si conoscevano, prima di capitare su la Delta, la nave che li deve portare in Europa. Qual è il misterioso file rouge che li lega?
Corto, il protagonista, fa lo skipper e questo lo porta a contatto con i più disparati personaggi, con le loro storie, segreti e misteri.
Spinto da un’irresistibile curiosità, vuole sapere di più e comincia ad investigare, a seguire le linee incrociate delle differenti vicende che alla fine, attraverso un'intrigante gioco di specchi, si dipaneranno in un’abile e sorprendente soluzione finale.
Un giallo pieno di mistero.
Incrociarsi, senza vedersi; sfiorarsi appena e non saperlo neppure, vivere la stessa avventura e pensarla unica.
Un nave da diporto diventa, per caso, “il veliero dei destini incrociati” dove il mistero sarà finalmente svelato.
Corto, il narratore è uno skipper professionista. Viene mandato alle Canarie a “salvare” un crociera improvvisamente interrotta. Lì conosce alcuni turisti, con le loro storie, segreti e misteri. Spinto da un’innata curiosità vuole saperne di più. Comincia a investigare, a seguire le linee incrociate delle diverse vicende che alla fine si dipaneranno in una sorprendente soluzione finale.

Copertina I, ed


Incipit
Chiamatemi Corto. Ismaele sarebbe più adatto per un marinaio, ma i miei genitori lo ignoravano, e il mio vero nome, unica eredità del nonno, non lascerebbe su questa vicenda la mitica impronta del soprannome.
Gli amici più grandi, quando ero il più piccolo  del gruppo, mi chiamavano “Corto”. Maliziosa  allusione che a me  non dava fastidio. Quel soprannome mi piaceva perché, all’inizio degli anni settanta, già immaginavo isole lontane e creole esotiche, fissando assorto i gabbiani disegnati tra le nubi, sopra le onde del “Mare Salato”. ...



Quando il cuoco indaga
di Oscar Montani e Serena Scala
Marco Del Bucchia editore 2008
 

Una raccolta di racconti gialli "color zafferano" per introdurre gustose ricette in assenza di glutine. Un percorso divertente alla ricerca dei colpevoli e di cibi sani e genuini guidati per mano dal Dr. Watson, da Fritz Brenner, dal cuoco di Solimano il Magnifico e tanti altri cuochi meno noti ( la cucina resta spesso nell'ombra) di personaggi famosi.
Gli autori hanno rinunciato ai proventi della vendita derivati dai diritti a favore dell’ AIC (Associazione Italiana Celiachia) onlus Toscana.





















I misteri della terza luna




di Oscar Montani




Marco Del Bucchia editore 2007





Scheda del libro
I gialli narrati in questa raccolta non sono storie di gente della Versilia, ma di persone capitate lì da varie parti per vacanza, per lavoro, per fare affari, per dimenticare, per uno scopo segreto, per ritrovare affetti perduti o, semplicemente, per uno strano scherzo del destino. Anche storie di oggetti. Rari, a volte preziosi, ma più spesso solo singolari o bizzarri con un “vissuto” misterioso. Esposti in un piccolo negozio d’antiquario sarebbero rimasti ignorati per lungo tempo, immobili e freddi sugli scaffali, indifferenti verso i clienti. Quando, forse sotto l’influsso della luna, entra la “persona giusta” in un lampo scatenano il ricordo di misteri nascosti o di oscuri delitti avvenuti nella provincia toscana.
Seguire il protagonista nelle sue indagini appassionate è un’occasione per scoprire, tra fantasia e realtà, una Toscana forse meno nota, ma ricca d’umanità e ironia.





Incipit


“Non è poi così lontana... Viareggio”: mi avevano preso in giro  tutta la sera.  Il ritornello, canticchiato dagli amici sul ritmo della ballata di Vecchioni, mi tornò in mente martellante. Appoggiato alla balaustra, più o meno a metà del pontile,   scorgevo luccicare a sud la torre dell’orologio e i grandi alberghi illuminati dal sole; sullo sfondo a cornice, svettavano scure le grandi gru dei cantieri navali.


Alla  prima occhiata sembrava di toccarla, poi quel ritornello insistente fece  allontanare sempre di più la mia città.  Appena dieci chilometri, eppure a Forte dei Marmi, credo mi si leggesse negli occhi, mi sentivo straniero. In un altro mondo, ma non ero solo.


Nella fascia costiera distesa ai lati del fortino tra il mare e l’Aurelia, resistono ancora 5.000 dei vecchi abitanti, gli altri, che pian piano l’hanno invasa, sono i nuovi proprietari di ville, villette e appartamenti. Seconde case, molte con l’originale status fiscale di “prima casa”. I nuovi abitanti, per numero, censo, vizi e abitudini, hanno snaturato la vita della cittadina; qui persino il tempo e le stagioni scorrono ormai a ritmo diverso.



Viareggio
piccoli delitti imperfetti
di Oscar Montani
Marco Del Bucchia editore 2006


Le indagini di Corto, lo skipper di Viareggio, aiutato (come possono) dal gruppo di amici durante un inverno davvero speciale. La città, gli stabilimenti e il mare sonnecchiano in attesa di un’altra stagione balneare E’ solo quiete apparente: all’improvviso affiorano rancori, odi, sogni e bramosie che rompono la routine. Sempre accompagnati da messaggi enigmatici , a volte portano fino al delitto. Seguire il protagonista nelle sue indagini appassionate è un’occasione per scoprire, tra fantasia e invenzione, una Versilia minore ricca d’umanità e d’ironia.
Copertina IIed. (2007)


Incipit
Viareggio d’inverno “è meglio, è tutta più segreta e sola, è tutta un’altra cosa”. Quando vagolo indolente nel triangolo d’oro tra la Passeggiata a mare, il mercato stanziale a metà di via Verdi e le banchine della Darsena, mi ritornano in mente le strofe di Paolo Conte.

Nella  rarefatta atmosfera invernale la città è nuda.  Risalta allora la sua ambigua natura di femmina maliarda. Dolcemente distesa sulla riviera, selvaggia a levante, raffinata a ponente; languida e abbandonata ma mai rassicurante; libera ma a volte triste. Nel rumore del silenzio forse sente la mancanza delle famigliole di bagnanti che sciamano a frotte dalle pensioni intorno alla pineta di ponente o dei i pendolari che arrivano in gruppi chiassosi coi palloni e le radio dalle enormi casse. In quel silenzio pieno di luce che allunga e distende la prospettiva del lungomare,  tornano i ricordi e non è possibile ignorare le ombre.


Antologie.
L'ombra del sospetto
Marco del Bucchia editore 2008)
Ho partecipato con entusiasmo a questa antologia di racconti gialli e noir con i miei romanzi bonsai della serie L'ombra del sospetto - da cui il titolo dell'antologia- che avevo pubblicato sul mio blog: Soft Boiled.
Chi li ha letti riicorderà che sono stati pubblicati sul blog da gennaio a marzo... ma ci sono ancora vestigia, orme, se preferite. Sono grato ai curatori che, dopo avermi invitato, hanno scelto come titolo dell'antologia proprio il titolo della mia mini serie.
Così li introducevo:
<< L’innocenza è una dolce aura dell’animo; una melassa che avvolge, che rallenta le emozioni; rilassante, ma con pochi stimoli. Quando uno diventa colpevole, anche se tutti lo ignorano e nessuno sospetta, è già svanita. Evaporata un momento prima del delitto; spesso anche prima, quando lo premeditava. Il colpevole, consuma con voluttà l’adrenalina, montata come onda anomala col gesto criminale, ma comincia a subire l’inesorabile aggressione del sospetto.
Un’ombra; nero fantasma dell’anima, s’insinua, si allunga, si spande, pervade ogni spazio vitale, fino ai più remoti recessi della mente e dell’esistenza. Allarga e rende più oscure le zone d’ombra che già erano presenti.
La ragione è compromessa e il colpevole, ormai dannato, entra in uno stato sospeso: l’anticamera della sua dannazione. >>


Vicini da morire
Romano editore


Partecipo con un racconto di un'indagine della coppia Corto Miglietta. Il Titolo è "Vicini assassini". Un tentativo, ancora fallito, di svelare il mistero dei piccioni surgelati!


Toscana in giallo




Partecipo col primo racconto delle indagini di Niccolò dei Bardi (il nonno di Bertuccio). Prima o poi ne scriverò altre a nascerà una raccolta!

Scheda del libro



Storie e racconti noir dei migliori autori toscani. Questi racconti, ben costruiti e ricchi di suspense,lasciano trasparire la consuetudine alla ricerca storica e cronachistica da parte dei vari autori ma anche la loro disponibilità e volontà di approfondire fatti, personaggi, situazioni e luoghi, un tutto da scoprire e riscoprire, stimolando nel contempo anche nel lettore il desiderio di conoscerli meglio.

Sono narrazioni che spaziano tra città e piccoli luoghi di provincia, saltando negli archi temporali più diversi, ma sempre partendo da una serie di casi criminosi avvenuti nella nostra regione e mai risolti. Gli autori li presentano in una forma romanzata immaginando che poteva essere successo questo o quello o più semplicemente prendendo spunto da un fatto realmente accaduto per esercitare la propria fantasia....


Una serie di misteri autentici che si vuole riproporre attraverso questi racconti eccitando nel lettore la stessa curiosità che ha mosso i nostri autori,capaci nel contempo di offrire una lettura piacevole ed accattivante e aggiungendo, perché no, suspense alla suspense.


(Estratto da un comunicato stampa di Fratelli Frilli editori)


Gli autori:


Vito Bollettino, Lucia Bruni Sergio Calamandrei , Riccardo Cardellicchio, Susanna Daniele, Alberto Eva, Stefano Fiori, Rossana Giorgi Consorti, Oscar Montani, Daniele Nepi, Maurizio Pagnini, Riccardo Parigi e Massimo Sozzi, Simone Togneri, Enrico Tozzi, Franco Valleri, Marco Vichi, Laura Vignali.


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