Il thriller coniugale
Quando la moglie è troppo ricca …
Una telefonata allunga la vita
Parte III
Da un
bicchiere di latte bianco a uno di
cioccolata tiepida scura. Chissà perché poi lo strumento di tortura, e suspense,
è un telefono, prima bianco latte (ovviamente) e poi nero cioccolata. Ma no, è noir!
Come cambiato il mondo e anche il modo di risolvere delicate questioni
coniugali. I mariti, infrenati e tesi per via dei "problemi"
coniugali arrivano, con poca eleganza e meno sportività addirittura ad
assoldare un killer. Il simpatico, seppur viscido, coniuge assassino “fai da
te” non c’è più. Inoltre i film sono tutti odiosamente a colori, sì, del primo
che ricordo, nato in B&W ne fu realizzata una sciagurata versione colorata!
…
Il terrore corre sul filo (Sorry, wrong Number) (1948)
Leona, figlia di un magnate farmaceutico, soffre di una malattia
psicosomatica che la costringe a letto. Sola nella sua grande casa, cerca di
telefonare al marito Henry, che per
capriccio ha strappato a un'amica, elevandolo da umile commesso a
vicepresidente dell'industria Cotterell.

La scena più
famosa: Quando, per un errore del centralino, lei ascolta una conversazione tra due individui che
progettano un delitto per quella sera alle undici e un quarto.
Ignorata dalla polizia, senza nessuno a cui rivolgersi in città,
Leona tenta di ricostruire i movimenti del marito attraverso una serie di
chiamate. … di chiamata in chiamata si
arriva alle undici e un quarto...
Un esercizio di stile: l'impossibilità di comunicare con lo
strumento principe (allora) di comunicazione genera tensione crescente e anche
suspense angosciante.

Origine
radiofonica: è infatti tratto da un "radio play" di Lucille Fletcher.
Un dramma di successo andato in onda nel 1943 e anni successivi. La foto (è una
scena del film) che mette insieme radio e telefono è formidabile. Sopra una
foto d'archivio di una trasmissione "live". Radio e telefono sono
imparentati dall'impossibilità di vedere il volto dell'interlocutore (almeno
fino ad oggi!).
So che mi ucciderai (Sudden Fear) (1952)
La
ricca ereditiera ed autrice teatrale di successo Myra Hudson, incontra l'attore
Lester Blayne di cui si innamora e che finirà per sposare. In realtà l'uomo è
ancora innamorato della sua ex-moglie, Irene Neves, con la quale intende
organizzare l'omicidio della donna che ha sposato solo per interesse ...
Non c'è la triade classica: i nemici sono due. Niente amico operoso e volitivo questa volta!
Non c'è la triade classica: i nemici sono due. Niente amico operoso e volitivo questa volta!
La scena più
famosa: quando il dubbio diventa certezza. Qui la Crawford tira fuori tutto il suo
istrionismo!
Ma non dimentichiamoci il telefono, giostrato con perfidia dalla dark lady.
Ma non dimentichiamoci il telefono, giostrato con perfidia dalla dark lady.
La sceneggiatura è tratta dal romanzo omonimo
Sudden
Fear (So che mi ucciderai) di Edna Sherry del 1948.
Qualche tempo dopo il film fu pubblicato sui gialli Mondadori.
Delitto perfetto
(Dial for Murder) (1954)
Quando il gioco
si fa duro i duri (i geni) iniziano a giocare. Cioè a prendere in considerazione il telefono!
Londra. Tony
Wendice, un ex campione di tennis che ora commercia articoli sportivi, scopre
che la ricca moglie Margot lo tradisce con Mark Halliday, uno scrittore
americano di romanzi gialli. Wendice decide pertanto di sbarazzarsi della
moglie per ereditare a tempo debito la sua piccola fortuna.
Per evitare
qualunque sospetto a suo carico, Wendice per quasi un anno si dedica alla
scrupolosa e attentissima elaborazione dell'omicidio, trovando infine il sicario
ideale in Swann Lesgate, un suo ex compagno di college, già colpevole di furto,
che ora vive mantenuto da alcune anziane signore. Con il ricatto e con una
promessa di denaro, Wendice costringe Swann ad uccidere per lui la moglie
Margot, orchestrando così un delitto apparentemente perfetto.
La scena madre, a cui, tra l’altro si deve il
titolo: lei risponde al telefono, l’assassino tende il laccio, per fortuna un
paio di forbici, abbandonate per caso, si intromettono!
Merletto di
mezzanotte (Midnigth Lace) (1960)
Kit
Preston è una giovane e ricca americana che ha da poco sposato Tony, un uomo
d'affari inglese di mezza età. La coppia vive in un lussuoso appartamento di un
quartiere elegante di Londra. Un giorno Kit, mentre attraversa nella fitta
nebbia una piazza vicino casa sua, sente una terrificante voce metallica che la
chiama per nome e che minaccia di ucciderla. La stessa voce la contatta per
telefono i giorni successivi minacciando Kit di essere uccisa entro la fine del
mese. Il giorno dopo qualcuno la pedina e la sera stessa un uomo cerca di
entrare in casa dalla finestra della camera di Kit, ma scappa via dopo le urla
di quest'ultima.
La scena di maggior tensione è ancora col
telefono. Ma come si fa spaventare la super casalinga d’America? Così si
terrorizza anche la casalinga di Voghera!
La fonte primaria
è teatrale. La piece ebbe successo e fu quasi subito sceneggiata per il film.
Dopo di ciò l'autrice,
Janet Green credette bene di scrivere il romanzo. Non solo lei! Ci fu anche un riversamento
letterario dalla sceneggiatura: come a volte sciaguratamente succede, l'avevo
detto, dopo il film ecco il secondo libro.
Shining (Shining) (1980)
Quando ammazzare la moglie non è più sufficiente.
Chiudo con il capolavoro di Kubrick che va oltre il male tra marito e moglie. Che, tra le righe, premonisce sulle violenze sulla famiglia.
Jack Torrance, scrittore fallito, insegnante disoccupato e con
problemi di alcolismo, accetta il lavoro di guardiano invernale in
un enorme hotel in Colorado, l'Overlook, sperduto tra le montagne e distante
ore di viaggio da qualunque centro abitato. Nel colloquio per l'assunzione, il
direttore dell'albergo Stuart Ullman sostiene che il lavoro non è fisicamente
pesante, ma presenta difficoltà d'adattamento, poiché il guardiano deve
rimanere isolato per circa cinque mesi a causa della neve. Dieci anni prima,
infatti, un altro incaricato di nome Delbert Grady, durante la lunga permanenza
con la moglie e le figlie gemelle, fu colpito da un fortissimo esaurimento
nervoso e, perdendo il lume della ragione, sterminò l'intera famiglia con
un'ascia.
Come avrete capito
e come ricorderete è la violenza folle nella famiglia al centro di questo thriller
gotico molto horror. Dopo aver assalito invano la moglie se la prende col bambino . "Jack Torrance pensò: piccolo stronzo intrigante."una frase dal romanzo!
La
fonte letteraria è altrettanto famosa: The Shining di Stephen King. Il film ne è
una sublimazione geniale, ma fedele al testo.


















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