Oscar Montani – Glauco Dal Pino
Inconfessabili moventi
Riviviamo insieme un mese e un giorno
di ordinaria follia
(giorno 11)
(giorno 11)
Domenica 11
Colpo di mano
"Morticia non è lurida! E' pulita… e parecchio,
sai!" Parole al vento, non ascoltava.
La matrigna arricciò il naso, spruzzò ammoniaca sulla ciniglia della poltrona e
prese a stropicciarla con un panno. Accusava la mia gattina nera di avere le
pulci e anche (terribile) di avere rotto due statue di meissen.
Odiavo quella collezione di copie kitsch.
"La chiami Morticia - ringhiò - ma è una bestia!" Cercai di spiegare:
"E' dolce e intelligente!... Più di tante persone." In
ginocchio, strusciava sulla fodera con rabbia. Si fermò: "E' una stupida gatta e tu sei
ancora più' stupida... con la tua fissa dei nomi. Ti chiami Domenica, non è un
granché lo so, ma farsi chiamare Mercoledì!" Come spiegarle
che mi piaceva giocare a “essere” la figlia di Morticia?
Che ne sapeva di noi Adams? Dell’animo gentile e delicato che è in noi.
“C’è il nome carino che
ti ho dato, cara …” Stava per
pronunciare l’orribile nomignolo. Mano,
fedele servitore, aveva sentito. Anche lui non sopportava quel nome:
arrivò zampettando sul parquet come una migale. Afferrò l’orribile vittoria di Samotracia in
alabastro giallo e colpì la perfida. L’ala destra si troncò.
Come macabra protesi, rimase conficcata sulla testa della strega.
No, non era Mano, ma la mia mano. No, non ce
l’avrei fatta. Avrei pianto sentendomi chiamare ancora una volta “Mimma” e gli
Adams non piangono mai, sogghignano.


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