giovedì 15 dicembre 2011

Il gufo giallo (11)

Rubrica letteraria


Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
libro n. 11

Il senso di Smilla per la neve

Peter Hoeg

Arnoldo Mondadori



Il tempo ha sciolto un po' la neve...

Confesso che, quando lo lessi, sono anni ormai, m’entusiasmai così tanto che persi una notte di sonno. Sì, non andai a dormire per finirlo, ma era una notte speciale, intrigante: fuori nevicava! Poi lo misi nello scaffale più alto. L'ho ripreso in mano solo due mesi fa per poterne parlare con un amico, sedicente giallista, che lo stava leggendo su mio consiglio (no ordine, meglio dirlo subito!).

Non l'ho riletto tutto, ma gran parte sì. L’inizio, più da noir che da giallo classico, resta folgorante d’angoscia, di consapevole solitudine e di buio incombente. Il personaggio di Smilla, una diversa coi ricordi d’infanzia rimasti congelati sulla banchisa e un padre che non merita, è un’icona che non si può dimenticare. Dura e determinata: intelligenza fredda, ma sensibile al dolore dei bambini. La pietas per un bambino la spinge a indagare e leggendo la neve, abduce cose terribili.


All'inizio si tratta di neve sui tetti, sulle strade, sulla pelle, come può succedere al nord. Nel finale, abbacinante, c'è solo neve e ghiaccio.  Tutto è bianco e coi micidiali bacarozzi artici è ancora originale ed oggi, con la suina, l'aviari e altre porcherie in in atto, inquietante il giusto. Nel mezzo la trama scricchiola qua e la, qualche passaggio risulta o lento o brusco. I dialoghi non aiutano: hanno perso mordente. E' vero, il tempo l'ha un po' messo a nudo (o forse il film – brutto e sciatto - l'ha banalizzato); come quando la neve comincia a cedere spazi alla terra che da sotto la consuma, di più nelle zone scure, o in quelle al sole... resta comunque un libro bello, un giallo classico, con toni da noir dolente.

 
 
Il film che ne seguì, pur con un cast eccellente, non riuscì.
Totale: ***1/2/5

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