domenica 1 gennaio 2012

Il gufo giallo (31)

Rubrica letteraria

Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
libro n. 30

Rapsodia ungherese
Vittorio Giardino
L’Isola Trovata



Un romanzo a fumetti: perché qui? Grazie alla qualità del disegno sarebbe un film, ma è stampato su carta, anche se patinata. Un solido romanzo, ricco di suspense, arricchito da splendide immagini che sembrano in movimento.
Budapest, febbraio 1938. Qualcuno sta sistematicamente uccidendo tutti gli agenti appartenenti alla rete di spionaggio locale francese, denominata "Rapsodia". Inspiegabilmente, gli agenti uccisi non vengono nemmeno interrogati per cavar loro le preziose informazioni di cui sono a conoscenza, ma vengono semplicemente eliminati con fredda efferatezza. I servizi segreti francesi decidono allora di inviare a Budapest un altro agente per far luce sulla questione, qualcuno "che non venga bruciato facilmente, uno imprevedibile... insomma, abile ma dilettante". Questo qualcuno è Max Fridman, quarantenne, francese, commerciante di tabacco, con una figlia di 12 anni e un passato turbolento alle spalle. Max ha smesso da tempo di lavorare per "la Ditta" (così vengono chiamati i servizi segreti francesi), e non ha nessuna voglia di ricominciare. Ma non gli viene lasciata molta scelta... ne sapremo di più da un libro di prossima uscita, torniamo in Ungheria.


Max Fridman arriva a Budapest. Il freddo, il vento e la morte abitano le strade della città dove spie naziste e francesi si affrontano senza pietà. In mezzo alla sarabanda di questa guerra nascosta, affascinato dalla perversa Cléo, disorientato dal temibile Von Kluberg e atteso dalla giovane e fragile Ethel, Max dovrà evitare le trappole di questa strana rapsodia ungherese …
 

 
Guardando questo film su carta è impossibile non ricordareil film con Orson Welles, Il terzo uomo. E’ in bianco e nero, è un giallo tendente al noir, ma alcune scene, le inquadrature devono aver influenzato la matita di Vittorio Giardino. Nel fumetto i chiaroscuri sono resi, a seconda della scena, con blu ceruleo e grigio ardesia (quando piove), gialli senape e marroni cotto (negli interni) o rossi amaranto e neri fegato (negli esterni di notti serene).
Tavole piene di suspense, di movimento (la grafica di Giardino è molto cinematografica) e di meravigliose location. Tempo fa Vittorio, che ho la fortuna di conoscere, mi ha confessato: “Non sono bravo a far fotografie, quando vado in un posto, se mi piace, lo disegno!”.
Totale: *****/5


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