Giochi da tavolo in giallo
Quando l'indagine, fatta
su un tavolo verde, lo fa diventare giallo!
Ovvero giocare col morto...
Ovvero giocare col morto...
Da ragazzo coi miei
compagni, mi piaceva giocare a "Cobboi"! Solo a quelli, visto che l'indiano che doveva morire non lo voleva fare nessuno! Oppure, per evitar discussioni, si giocava a "banditi", versione
aggiustata di guardie e ladri. Se non pioveva. Nei giorni di pioggia, scartato
il gioco dell'oca (da bambine) c'era Monopli. Poi venne Cluedo! Una rivoluzione, ma stavo già in mezzo ad un'altra: il '68!
Cluedo (Clue
in USA) è un gioco da tavolo, nato nel 1944 (ma pubblicato solo nel 1948), con un'ambientazione che riproduce l'atmosfera dei
gialli classici. L'ispiratrice è (ne sono arciconvinto) Agatha Christie con le piantine dei romazi di Miss Marple, ma come si vedrà più avanti all'origine c'è un "giallo"!
Originariamente fu edito dalla britannica Waddington Games nel 1948. Era
stato ideato da Anthony Pratt, un impiegato (poco attivo penso, un sognatore) presso un avvocato, nativo di Birmingham
(UK). Attualmente è edito dalla società statunitense Hasbro, che ha acquisito
la Parker Brothers, che inizialmente confezionava il gioco.
Il gioco si svolge all'interno della "dimora" Tudor Hall, il tabellone, che è la pianta della casa, è
diviso in nove stanze differenti. Ogni giocatore rappresenta un personaggio, ospite
nella casa, in cui è avvenuto un omicidio: dopo la morte dell'anziano
proprietario, sir Hugh Black, suo nipote, il dottor Black, aveva scoperto delle
cose strane sullo zio morto e, allo scoccare del suo trentesimo compleanno era
stato assassinato.
I giocatori rivestono il ruolo di sospettati, e
tentano di risolvere l'omicidio per essere scagionati. Scopo del gioco è quindi
risolvere il caso, arrivando a determinarne tre dettagli: l'autore,
l'arma e la stanza dove si è verificato il delitto (Who, Where , How).
Il gioco richiede almeno tre giocatori. All'inizio con massimo sei, ma ci sono versioni con nove! Le spiegazioni risultano ingarbugliate, ma non è così: è semplice e intuitivo. Inoltre è deduttivo: una sola soluzione e niente imbrogli!
All'inizio del gioco, tre carte (una dei sospettati,
una delle armi ed una delle stanze) sono selezionate a caso e messe all'interno
della busta speciale, affinché nessuno possa vederle. Queste carte
rappresentano la soluzione del delitto. Le carte rimanenti sono distribuite tra
i giocatori.
Lo scopo è di scoprire i dettagli dell'omicidio.
Ciò avviene con il giocatore di turno che annuncia un'ipotesi sul delitto agli
altri giocatori. Un esempio di tale ipotesi potrebbe essere: “Ritengo che sia stata la sig.ra Peacock, nella cucina,
con il coltello”. Tutti gli elementi (pedina e miniatura)
contenuti nell'ipotesi sono trasferiti nella stanza in questione (quindi la
sig.ra Peacock e il coltello saranno posizionati nella cucina). L'ipotesi può
essere formulata soltanto quando il giocatore, dopo aver tirato i dadi,
posiziona la sua pedina nella stanza in questione. Quindi, non si possono
formulare ipotesi riguardanti altre stanze o farne se ci si trova in un
corridoio.
A questo punto, in senso orario, intorno al tabellone,
gli altri giocatori devono allora confutare questa ipotesi (se possibile),
mostrando al massimo una carta che contenga uno degli elementi nominati dal
giocatore di turno (ad es. il coltello); tale azione dimostra che la carta
sicuramente non può essere all'interno della busta contenente la soluzione
dell'assassinio. L'esibizione della carta si svolge in segreto e solo nei
confronti del giocatore che ha formulato l'ipotesi, in modo tale che gli altri
non possano vedere quale carta sia da escludere ai fini del delitto. Una volta
che l'ipotesi è stata smentita, il giocatore annota sul suo foglio del
blocknotes (ovviamente senza esibirlo agli altri giocatori) quale carta gli è
stata mostrata, quindi il suo turno termina e tocca al giocatore successivo.
L'ipotesi del giocatore può ricevere una sola
confutazione, di conseguenza solo il primo giocatore in senso orario mostrerà
al giocatore di turno una delle carte nominate, qualora le possieda. In caso
contrario si procederà interpellando uno ad uno i restanti giocatori. Il
giocatore deve formulare una sola ipotesi.
Una volta che il giocatore è convinto di conoscere la
soluzione, egli deve formulare un'accusa. Il giocatore riscontra quindi la
validità dell'accusa, controllando segretamente le carte nella busta. Se
l'accusa non è corretta, il giocatore esce dal gioco, il quale continua con i
rimanenti. I giocatori che hanno effettuato accuse sbagliate devono tuttavia
continuare ad esibire le carte agli altri partecipanti, in segreto, per il
resto della partita, oppure può ridistribuire le proprie carte e andarsene. Se
il giocatore pronuncia un'accusa esatta, le carte della soluzione sono rivelate
agli altri giocatori e la partita finisce.Dopo qualche giorno sono tutti morti di noia!
Al tavolo con Charlie
Il gioco di Charlie Chan detective è stato ideato da Milton Bradley nel 1937 poco prima del Cluedo. Significa che il buon Charlie (allora più famoso di Hercule e Jane messi insieme) è il padre o lo zio del più famoso gioco del Cluedo.
Il tavoliere ha al centro l'Ufficio di Charlie Chan (Inspector Of Police) con intorno vari luoghi di città. Sembra che il gioco
sia simile (o clonato da) a Cluedo ma si lavora su un contesto differente e anche la logica è diversa: più dinamica.
La cartella delle istruzioni include con
9 carte "Delitto", 35 carte "Vai" e 64 carte "Evidenze".
Il
gioco include 200 minuscole fishes
(pulci) dipinte in 4 colori, dadi e pedine di legno e coppa di cartone.
La
scatola ha una bella immagine di Charlie Chan che entra in un appartamento che
mostra i segni di una lotta. Il
gioco è basato sul personaggio di
Charlie Chan creato da Earl Derr Biggers, che appare per la prima volta in The
House Without A Key. Un giallo di camera chiusa, qui invece siamo
all'aperto!
Curiosità
Non pensate che, come personaggio famoso attivo, Charlie Chan sia il
solo a giocare alle indagini da tavolo.
C'è Sherlock Holmes,
ma qui si aprirebbe un modo di versioni, usciamo subito, se non, anche se ci sono mappe e piantine, ci si perde!
ma qui si aprirebbe un modo di versioni, usciamo subito, se non, anche se ci sono mappe e piantine, ci si perde!
Rassicurante, invece, Philo Vance,
in azione Philip Marlowe,
e Perry Mason, fuori dal tribunale.
Ma c'è anche chi partecipava a un carnevale in giallo a Venezia, ovviamente in Inkognito!
Secondo una statistica il 90% dei giallisti ha, da ragazzo (sia maschi che femmine, le più accanite, sempr secondo statistica), giocato a Cluedo. Ciò dimostra che un gioco sbagliato può rovinare irrimediabilmente la mente dei fanciulli.
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