martedì 24 gennaio 2012

Il gufo giallo (35)

Rubrica letteraria
Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
Libro n. 35
A che punto è la notte 
Fruttero e Lucentini
Arnoldo Mondadori Editore

 

La vecchia misteriosa Torino prima del pendolo di Eco …

Nella quarta di copertina si legge: “Si svolge a Torino e dintorni in quattro giorni e quattro notti.” La sorpresa, quella vera, è però nella seconda di copertina: “Per comodità del lettore, i personaggi del romanzo sono raggruppati qui sotto in uno schema gerarchizzato, tra l’organigramma aziendale e le “pagine gialle” della SIP. L’organigramma è valevole fino e non oltre un certo punto della notte”! Tutto un programma che preannuncia un’abile e divertita trama.  Un capolavoro di humour e leggerezza sparsi a quattro mani all'interno di una vicenda torbida e inquietante (dunque plausibilissima). Il giallo come dovrebbe essere (e, ahimè, or non è più, almeno in qualche bestseller nordico o anglofone): logica pura e circolare, tutto deve tenersi e tutto deve tornare rispetto alle premesse.

L’incipit: “La vecchia Volkswagen color crema del venditore di matite era parcheggiata in via dei Rododendri.” A Torino s’inizia con un maggiolino: grande!

Incontriamo subito personaggi da sceneggiatura (in qualche modo ci trovo Camilleri, non me ne voglia, ma parlo di due maestri) quasi televisivi, coi loro tic, chiaroscuri e inevitabili tormentoni. I "minori" non hanno nulla da invidiare ai protagonisti, anzi li dispiegano,  li rafforzano in umanità, gli aprono la pista insomma. Splendida la presa in giro degli stereotipi e della subcultura legata alle mode del momento. Ma c’è la SIP (s’è letto), la FIAT, con tutte le sue genuine storture, com’era prima ancora che la “sciupasse” Marchionne. C'era la 131, che non era un granché, ma era italiana e se ne vedevano tante girare per Torino ...


 

C’è la Curia metropolitana, prima dell’avvento del grande comunicatore, Giovanni Paolo II. L’Italia di ieri, piccola e gretta, ma minacciata da manovre oscure.

Il tutto è porto al lettore con magnifica tempistica e montaggio ad orologeria: la suspense sgorga da fonti sorgive frizzante d’intelligenza narrativa.  Come li invidio: si divertiva  a scrivere, la premiata ditta F&L! Tra le pieghe del romanzo sembra di vederli ancora sorridere, sornioni e disincantati rispetto alla società che descrivono. Chi volesse imparare i fondamentali della scrittura, dovrebbe partire da qui.

 

Voto ****/5

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