venerdì 25 novembre 2011

Galleria gialla (01)




Dr. John Hamish Watson
(figlio di Conan Doyle)

Biografia essenziale

John H. Watson si laurea in medicina all'università di Londra nel 1878 e diventa chirurgo militare dell'esercito coloniale britannico. Nel 1880 partecipa alla seconda guerra anglo-afgana: resta ferito nella battaglia di Maiwand. Congedato, all’inizio del 1881 ritorna a Londra e decide di trovare casa: i prezzi elevati degli affitti lo inducono a cercare un coinquilino. Incontra così Sherlock Holmes, con il quale divide l’appartamento al 221B di Baker Street. Sposato almeno due volte: la prima con Mary Morstan, e nuovamente in seguito, con una donna di cui sembra non voler parlare: credo basti a ricacciare il sospetto che i due fossero una “coppia gay”; per non parlare del famoso figlio "presunto" di Holmes, ma ne parleremo con calma.

Carattere e psicologia

Intelligente e di cultura; volitivo, dotato di una grande moralità e un forte senso dell'onore (unito ad amor patrio da ex militare), Watson è un tipico e ordinario rappresentante della borghesia londinese della tarda età vittoriana. Ben inserito nella società londinese, appare in grado di destreggiarsi abilmente nella buona società (con cui ha spesso a che fare durante le indagini)  nei cui confronti porta sempre un britannico rispetto e devozione. Nonostante tutto ne è  estraneo, tant’è  che si muove bene anche tra la piccola borghesia urbana.

Abilità

Medico di grande abilità, determinato ma non acuto. La sua intelligenza normale appare quasi costantemente adombrata dal genio di Holmes, la cui mente brillante e anticonvenzionale si contrappone a quella ordinaria,  a volte chiusa di Watson, che in più di una occasione scatena le ire del compagno, dimostrandosi troppo lento a capire e incapace di andare oltre i propri schemi mentali (accusa che però Holmes muove a tutti coloro che ha l'occasione di conoscere).  Ma è uomo d'azione e sa usare il revolver. A qullo d'ordinanza, che ha conservato, preferisce una pistola più moderna  e leggera da tenere in tasca: una Smith&Wesson.

Watson, pur consapevole dei propri limiti rispetto all'amico, sembra  compiacersi di enumerare maliziosamente mancanze e  stranezze di Holmes (come nell'elenco di conoscenze e lacune stilato in Uno studio in rosso - Oscar Mondadori). Tra i due esiste  affetto sincero e un'interazione perfetta tra caratteri opposti: uomo d’azione Watson, più riflessivo Holmes.

Metodo: abduttivo velleitario, cerca spesso e invano d’imitare Holmes.

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