mercoledì 1 febbraio 2012

La cornetta del delitto


“UNA TELEFONATA
TI ALLUNGA LA VITA”
... ma potrebbe anche no!



Uno spot pubblicitario molto riuscito e soprattutto seriale (rinnovava, dopo anni, lo spirito  di Carosello) di qualche anno fa, ruotava intorno alla battuta secondo cui "una telefonata ti allunga la vita". Un condannato (Massimo Lopez, perfetta faccia da schiaffi) alla fucilazione, anziché una sigaretta, chiede un’ultima telefonata e non la fa più finita. Alla fine lo spot era diventato un tormentone, per lo spettatore che aveva cominciato a parteggiare per il rigido (nei gesti) e stizzoso tenente Champignon della Legione Straniera, vessato dalle continue richieste di “servizi” da parte del condannato. 

Fin qui solo simpatici ricordi. Ma riflettendo si scopre che lo spot è coevo (anno più, anno meno) dei film che recensirò tra qualche giorno. Una mia piccola fissazione personale. Voglio riflettere  sull’uso del telefono come oggetto, o situazione, per creare la suspense. La cornetta soprattutto polarizza l’attenzione dello spettatore, cercherò di spiegare perché. Vedremo come le situazioni dei film non siano altrettanto “gioiose” di quelle che si possono vivere in un fortino del Sahara!


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