Oscar Montani –
Glauco Dal Pino
Inconfessabili moventi
Riviviamo insieme un mese e un giorno
di ordinaria follia
(giorno 00)
(giorno 00)
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Questi
racconti sono stati pubblicati, nudi e crudi, sul blog, quand'era su Splinder, nel 2008. Si chiamava anche allora Soft Boiled. A gennaio 2009, grazie al
tocco del pennello graffiante di Glauco Dal Pino, furono pubblicati corredati di
immagini. A distanza di più di quattro anni il libro è ormai introvabile. Molti amici mi hanno chiesto di ripeterne la pubblicazione. Ho deciso di farlo per due motivi. Il primo è il numero di delitti per futili motivi che in questi giorni ci hanno angosciato sui media. Il secondo per dare stimolo a Marco del Bucchia a rifarne una piccola tiratura: li venderà! Per quanto riguarda la sostanza, decideranno i lettori se la mia fosse solo dissacrante fantasia!
Premessa
Di fronte a un assassinio ci chiediamo sempre “perché”,
soprattutto se è uno sconosciuto. Un uomo, una donna, una ragazza che fino ad
ieri non esisteva è per noi un universale umano. Una “persona”. La nostra non è
curiosità, ma il desiderio di colmare un vuoto. La morte è già un mistero di
per se, ma quando avviene per mano di un'altra “persona” ci spaventa di più. Ci
inquieta.
Seguo sui quotidiani la cronaca nera, una passione
ereditata dalla nonna. Cerco sempre i
moventi, anche sono quasi sempre poco originali. Del tipo “Lo tradiva con...” o “La massacrava
di botte…” ed anche “Gli aveva fatto
stipulare un’assicurazione sulla vita.” Nel caso di delitti seriali:”Il killer era spinto da sessualità
repressa…” Leggendo i particolari mi
può tornare in mente un film. La fiamma
del peccato (Doppia indennità, il titolo originale!), oppure Il
postino suona sempre due volte, raramente Il silenzio degli innocenti. Ricordata la scena cult, mi limito ad annuire in silenzio e vado avanti a leggere. Come me
molti, i più. Ci sono poche anime semplici
che si stupiscono. Ancora meno quelle che si turbano. E’ normale: si uccide per
soldi, per amore, per odio covato o per legittima difesa.
Alcuni delitti recenti, invece, ci hanno profondamente
turbato per la loro banalità. Leggendo “Voleva
lasciarmi, le ho dato fuoco…”, oppure “La
vicina teneva la tv a tutto volume, anche di notte…” ci si rimane male, ci
coglie profonda inquietudine. Una volta mi è capitato persino “Il suo cane faceva la pipì sulle aiuole di
pansé …” Sono rimasto basito, poi mi sono guardato alle spalle: ho pur
sempre un gatto.
Sì, di fronte a questi moventi ci si sente inquieti,
angosciati ed anche minacciati. I delitti per “futili motivi” (così credo li
definisca il codice) sono terribilmente inquietanti: ogni persona li potrebbe
commettere.
Tutti noi conosciamo le regole base del poliziotto: “Trova il movente, se hai anche un cadavere
sei già alla fine del lavoro.” Purtroppo spesso manca il cadavere o il
movente è così flebile, così sottile, così “futile” da risultare…
impalpabile? No, inconfessabile.
Per dare un senso alle nostre paure o per rafforzarle
(dipende da chi legge), voglio proporvi delle storie molto brevi (cortissime)
dove il movente inconfessabile si associa a volte alla scomparsa del corpo della vittima. Moventi che non
leggerete mai sui giornali, che non ascolterete al telegiornale e nemmeno alla
radio. Sappiate però che hanno mosso la mano degli assassini. Siatene
giustamente turbati e inquieti.
Qui troverete le loro anonime confessioni. Sono racconti
introspettivi, riflessioni
soggettive fatte allo specchio, solo a
se stessi. L’assassino, donna o
uomo che sia, lo fa per dare uno spessore maggiore al flebile movente. Lo fa
con apparente serenità, agghiacciante soddisfazione, quasi con orgoglio. Credo
che mai e poi mai, ripeterebbe la sua confessione in pubblico.
(00 - segue)
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... Ciao Oscar/Marco, mi piacerebbe presentarlo nella mia biblioteca a Torre del Lago: verrai?
RispondiEliminaMarcella
Ma certo! Si fa venire anche Glauco, però! Sarà anche opportuno chiedere a Marco del Bucchia di rieditarlo!
EliminaAspetto tua telefonata.... Ciao marco
... dimenticavo di inserire il mio account google: eccolo
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