Oscar Montani – Glauco Dal Pino
Inconfessabili moventi
Riviviamo insieme un mese e un giorno
di ordinaria follia
(giorno 10)
(giorno 10)
Sabato 10
Parcheggi difficili
Sono vecchia, quasi ottantacinque, ma guido sempre e
sono anche brava. Ho quattro auto, anche se non tutte a punto, mica faccio
la revisione. La Regata di mio marito, morto nel ’97. La Fiesta, mia sorella,
me l’ha lasciata nel ’95, poverina. La Passat di mio fratello ce l’ho dal 92 e
poi c’è la Panda verde pistacchio che
guido. E’ del 90, ma va ancora bene, carbura che è un piacere. Le tengo per
ricordo, sulla strada davanti a casa; così le posso ammirare.
Non danno noia a nessuno, solo un lavoro per me,
quando c’è la pulizia della strada. Il nuovo vicino s’è arrabbiato perché,
diceva lui, rendo difficili i parcheggi. Ho fatto finta di niente.
Astioso, è andato in Comune e mi ha fatto “richiamare”
dai vigili. Ho continuato come prima, che dovevo fare? Lui allora ha chiamato
la Polizia. Mi hanno chiesto di disfarmene. I miei ricordi di famiglia! Ieri
sera, mentre spostavo le macchine nella strada accanto, mi ha aggredito: “Se non liberi la strada faccio venire un
carro attrezzi e te le porto al parcheggio del cimitero!”
La mattina dopo aspettavo dentro la Panda. Passato il
camion della nettezza lui è apparso in cima alla strada. Avevo il motore
acceso. La mia pandina schizza ancora via come una scheggia: è volato in aria e
si è fracassato sull’asfalto. “Al cimitero hanno parcheggiato lui!”, a
me hanno solo ritirato la patente, peccato.
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