domenica 11 agosto 2013

Suspense domestica (III)




Il thriller coniugale

Quando la moglie è troppo ricca …



Una telefonata allunga la vita
Parte III
Da un bicchiere di  latte bianco a uno di cioccolata tiepida scura. Chissà perché poi lo strumento di tortura, e suspense, è un telefono, prima bianco latte (ovviamente) e poi nero cioccolata. Ma no, è noir! Come cambiato il mondo e anche il modo di risolvere delicate questioni coniugali. I mariti, infrenati e tesi per via dei "problemi" coniugali arrivano, con poca eleganza e meno sportività addirittura ad assoldare un killer. Il simpatico, seppur viscido, coniuge assassino “fai da te” non c’è più. Inoltre i film sono tutti odiosamente a colori, sì, del primo che ricordo, nato in B&W ne fu realizzata una sciagurata versione colorata! …
Il terrore corre sul filo (Sorry, wrong Number) (1948)

Leona, figlia di un magnate farmaceutico, soffre di una malattia psicosomatica che la costringe a letto. Sola nella sua grande casa, cerca di telefonare al marito Henry,  che per capriccio ha strappato a un'amica, elevandolo da umile commesso a vicepresidente dell'industria Cotterell.




La scena più famosa: Quando, per un errore del centralino, lei ascolta  una conversazione tra due individui che progettano un delitto per quella sera alle undici e un quarto.




Ignorata dalla polizia, senza nessuno a cui rivolgersi in città, Leona tenta di ricostruire i movimenti del marito attraverso una serie di chiamate. …  di chiamata in chiamata si arriva alle undici e un quarto...
Un esercizio di stile: l'impossibilità di comunicare con lo strumento principe (allora) di comunicazione genera tensione crescente e anche suspense angosciante.



Origine radiofonica: è infatti tratto da un "radio play" di Lucille Fletcher. Un dramma di successo andato in onda nel 1943 e anni successivi. La foto (è una scena del film) che mette insieme radio e telefono è formidabile. Sopra una foto d'archivio di una trasmissione "live". Radio e telefono sono imparentati dall'impossibilità di vedere il volto dell'interlocutore (almeno fino ad oggi!).

So che mi ucciderai (Sudden Fear) (1952)



La ricca ereditiera ed autrice teatrale di successo Myra Hudson, incontra l'attore Lester Blayne di cui si innamora e che finirà per sposare. In realtà l'uomo è ancora innamorato della sua ex-moglie, Irene Neves, con la quale intende organizzare l'omicidio della donna che ha sposato solo per interesse ...  
Non c'è la triade classica: i nemici sono due. Niente amico operoso e volitivo questa volta!


 
La scena più famosa: quando il dubbio diventa certezza. Qui la Crawford tira fuori tutto il suo istrionismo!

Ma non dimentichiamoci il telefono, giostrato con perfidia dalla dark lady.



La sceneggiatura è tratta dal romanzo omonimo Sudden Fear (So che mi ucciderai) di Edna Sherry del 1948. Qualche tempo dopo il film fu pubblicato sui gialli Mondadori.
Delitto perfetto (Dial for Murder) (1954)

Quando il gioco si fa duro i duri (i geni) iniziano a giocare. Cioè  a prendere in considerazione il telefono!
Londra. Tony Wendice, un ex campione di tennis che ora commercia articoli sportivi, scopre che la ricca moglie Margot lo tradisce con Mark Halliday, uno scrittore americano di romanzi gialli. Wendice decide pertanto di sbarazzarsi della moglie per ereditare a tempo debito la sua piccola fortuna.
Per evitare qualunque sospetto a suo carico, Wendice per quasi un anno si dedica alla scrupolosa e attentissima elaborazione dell'omicidio, trovando infine il sicario ideale in Swann Lesgate, un suo ex compagno di college, già colpevole di furto, che ora vive mantenuto da alcune anziane signore. Con il ricatto e con una promessa di denaro, Wendice costringe Swann ad uccidere per lui la moglie Margot, orchestrando così un delitto apparentemente perfetto.
La scena madre, a cui, tra l’altro si deve il titolo: lei risponde al telefono, l’assassino tende il laccio, per fortuna un paio di forbici, abbandonate per caso, si intromettono!




Origine teatrale: è infatti un dramma di Frederick Knott. Questo il manifesto.






Merletto di mezzanotte (Midnigth Lace) (1960)
Kit Preston è una giovane e ricca americana che ha da poco sposato Tony, un uomo d'affari inglese di mezza età. La coppia vive in un lussuoso appartamento di un quartiere elegante di Londra. Un giorno Kit, mentre attraversa nella fitta nebbia una piazza vicino casa sua, sente una terrificante voce metallica che la chiama per nome e che minaccia di ucciderla. La stessa voce la contatta per telefono i giorni successivi minacciando Kit di essere uccisa entro la fine del mese. Il giorno dopo qualcuno la pedina e la sera stessa un uomo cerca di entrare in casa dalla finestra della camera di Kit, ma scappa via dopo le urla di quest'ultima.
La scena di maggior tensione è ancora col telefono. Ma come si fa spaventare la super casalinga d’America? Così si terrorizza anche la casalinga di Voghera!





La fonte primaria è teatrale. La piece ebbe successo e fu quasi subito sceneggiata per il film.





Dopo di ciò l'autrice, Janet Green credette bene di scrivere il romanzo. Non solo lei! Ci fu anche un riversamento letterario dalla sceneggiatura: come a volte sciaguratamente succede, l'avevo detto, dopo il film ecco il secondo libro.
 





Shining (Shining) (1980)



Quando ammazzare la moglie non è più sufficiente. Chiudo con il capolavoro di Kubrick che va oltre il male tra marito e moglie. Che, tra le righe, premonisce sulle violenze sulla famiglia.
Jack Torrance, scrittore fallito, insegnante disoccupato e con problemi di alcolismo, accetta il lavoro di guardiano invernale in un enorme hotel in Colorado, l'Overlook, sperduto tra le montagne e distante ore di viaggio da qualunque centro abitato. Nel colloquio per l'assunzione, il direttore dell'albergo Stuart Ullman sostiene che il lavoro non è fisicamente pesante, ma presenta difficoltà d'adattamento, poiché il guardiano deve rimanere isolato per circa cinque mesi a causa della neve. Dieci anni prima, infatti, un altro incaricato di nome Delbert Grady, durante la lunga permanenza con la moglie e le figlie gemelle, fu colpito da un fortissimo esaurimento nervoso e, perdendo il lume della ragione, sterminò l'intera famiglia con un'ascia.






Come avrete capito e come ricorderete è la violenza folle nella famiglia al centro di questo thriller gotico molto horror. Dopo aver assalito invano la moglie se la prende col bambino . "Jack Torrance pensò: piccolo stronzo intrigante."una frase dal romanzo!


La fonte letteraria è altrettanto famosa: The Shining di Stephen King. Il film ne è una sublimazione geniale, ma fedele al testo.



 



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