lunedì 14 ottobre 2013

Inconfessabilmente (30)

 

Oscar  Montani – Glauco Dal Pino

Inconfessabili moventi 
 
Riviviamo insieme un mese e un giorno
di ordinaria  follia
(giorno 30) 
 
Venerdì 30
Riconversione professionale
 
Il colonnello sapeva far tutto, dai rubinetti alle prese della corrente. Il bricolage gli serviva per rilassarsi, per dimenticare le tensioni accumulate durante le dure giornate di comando alla caserma Cordero di Montezemolo. Senza di lui, ora, la casa si stava sfasciando.
Quando trovai il volantino nella buca delle lettere - Pronto casa: subito e bene - mi sembrò un’eccellente soluzione. Arrivò dopo mezzora, incredibile! L’ape cross blu era carica di attrezzi. Il tizio, vestito con una lucida tuta spaziale, sembrava venuto a prendere ET. Estrasse una cassetta pesantissima ed entrò in casa. “Prima il bagno” disse. Gli feci strada. Rimasi sulla porta ad osservarlo, lo facevo sempre anche col colonnello: un modo affettuoso di partecipare al problema. Mi guardò: “Può andare: ho tutto ciò che mi serve; faccio da solo.” La sua aria   professionale e le sue mosse precise m’avevano incuriosito: “Com’è bravo, dove lavorava prima?”. Non mi degnò di uno sguardo, il flessibile del lavandino attirava tutta la sua attenzione: “Ero ingegnere in una multinazionale.”. Dal colonnello a un ingegnere, che salto di qualità per la mia casetta!
Ero in cucina, quando lo sentii imprecare. “Chi è quel coglione che ha spanato l’avvitatura?”. La bestemmia feci finta di non sentirla, ma un minuto dopo se la prese di nuovo col colonnello: “Ma che cavolo! Ha rovinato tutto quel cretino!”. Non sarei salita, se non fosse stato per il rumore dello scroscio d’acqua. Il bagno era già allagato; cercai di capire: “Ma… prima non si deve chiudere il rubinetto centrale?”. Stringeva inutilmente il tubo, con tutte e due le mani, da cui schizzavano zampilli impietosi. Mi assalì: “Che fa? Mi guarda come una grulla, mentre faccio la doccia? Corra a chiudere il rubinetto piuttosto!”. Raccolsi il pappagallo. “Quello non serve!”. Lo colpii tre volte sulla nuca. “Senti... senti... senti, serve!”, urlai rabbiosa finché non crollò nell'acqua. Il colonnello sarà stato anche un pessimo idraulico, ma era ufficiale e gentiluomo!
 

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