mercoledì 30 ottobre 2013

Vita, morte, miracoli ed opere, dei S.N.

 

Cicli di vita dei Social Network
(anni dopo)


 
Ritorno sul tema ventotto mesi dopo. Allora affermavo che ogni prodotto ha un ciclo di vita.  Le piattaforme per i Social Network sono prodotti. Mi sembra, in assenza di novità, che siano, più che in agonia, in fase di stanca.
I Social Network  stanno inesorabilmente invecchiando, più che altro annoiano e si nota meno fanatismo (e entusiasmo).  Anche da parte dei politici (Grillo a parte), chissà  ....
La mia esperienza può servire, spero, a far riflettere.
 
Facebook: all’inizio funzionava bene, ora è lento e produce rumore: troppi contatti, troppi messaggi, troppo tutto! C’è chi   ha addirittura 10.000 "amici" (con due account ovvio): follia pura. Il S.N. per eccellenza è diventato mortalmente lento. Un post sopravvive sì e no una/due ore e le foto, le poesie e i “capolavori” sono sempre più penosi. Cani, gatti, nipoti e figliolini ci hanno circondato di buonismo alla melassa. Gli annunci non si vedono più e tutti hanno imparato a "taggare": di fatto mandano spam... porcheria! Si “rinnova” continuamente peggiorando a ogni modifica: vedi il conclamato “Diario” ed altre obbriobriose pensate. Ormai è invaso da nonni, nonne, zie e amiche della zia che vogliono mostrare, non i nipotini ma i loro gattini. Sembra la vetrina pubblicitari di Wiskas!

 
Twitter: funziona nei paesi del Terzo mondo, mi dicono (lo dice la stampa) sia per la protesta, sia per la microimprenditoria. Da noi la gente comunica i sui crucci (come una volta su Facebook: lì ora tutti hanno smesso) o fa marketing più o meno subliminale. La maggior parte lo usa come fiera delle vanità: serializzano battute che neanche al liceo quando il prof annoiava! Nessuno ormai ha capito che uso farne (alcuni, orrore, chattano!) e se ti metti a seguire un quotidiano ti arrivano centocinquanta segnalazioni al giorno di articoli di cui non te ne frega un tubo! Poi c'è la caccia al follower diventando following. Foll...ia pura! Vita media di un post: due o tre minuti. Nell'ora di punta la metà! Devi allora limitare il numeri di quelli che segui, ma fai la figura dello schizzinoso o del Papa. Ultimamente è stato invaso, migrazione epocale, dai politici di tutti i livelli (anche quelli tecnici, che però di comunicazione digitale ne sanno un tubo!). Durerà, ah saperlo! Pensierino in attesa della fine: "Se su Twitter arriva gente che va in giro col loden, Twitter è morto!" Comunque sia ricordate: i vostri follower non sono seguaci!

LinkedIn: la rete di professionisti che ti permette di trovare lavoro! Se qualcuno l’ha trovato ce lo faccia sapere. A me lo chiedono in parecchi: non hanno capito che sono in pensione e che ho già una domestica a ore!  Ho cominciato a usarlo come vetrina di marketing librario. Comincio a credere che i professionisti, troppo impegnati a cercare lavoro, non leggano. Le visite sono (ho quasi mille contatti) ridicole: una, forse meno al dì! Di recente sono stati creati vari gruppi di sedicenti “Scrittori”, ho partecipato, ma sembra d’essere sul primo Anobii. Sì, le discussione sono tali e quali: lente,  poco partecipate e c'è pure chi s'incazza! Ma succedeva anche con le antiche chat di dieci anni fa!

Google+: nato vecchio e da segni palesi d'agonia, anzi, mi sembra in stato comatoso.
Anobii: Un mese fa era in via di estinzione, la sua dinamica relazionale era pari a quella degli zombie. Ora mostra segni di ripresa. E' proprio vero "a volte ritornano!". Sì, sembra di visitare il camposanto di Montparnasse! I gruppi di discussione languono come i sedimenti di guano nella Terra del Fuoco. Passato di gestione aveva anche grossi bugs che impedivano di vedere le recensioni e le critiche; segni di ripresa mi rallegrano: è dopotutto un patrimonio di conoscenze!
Blog: In genere. Sopravvivono impavidi, crescono, si rinnovano, ma solo come archivio (poco consultato o letto) dei loro autori. 

Nessun commento:

Posta un commento