mercoledì 11 dicembre 2013

Galleria gialla (42)

 

 
N. 42

 Massimo Viviani il "barrista"   

(figlio di  Marco Malvaldi)

 

Biografia essenziale
Laureato in matematica alla Scuola Normale di Pisa, Massimo, ha deciso un giorno di lasciare   derivate seconde  e integrali terzi per servire chinotti al bancone di un bar. Potrebbe apparire  strano, ma il “barrista” in questione si presentò alla discussione della tesi di laurea calzando delle pinne. Ma ancora più strana è la lenta e inesorabile invasione che suo nonno Ampelio e l’allegra combriccola dei suoi attempati compari hanno mosso verso il Bar Lume di Pineta. Ne hanno fatto il loro quartier generale. Da un iniziale utilizzo come luogo di ristoro, il bar di Massimo è ormai la loro seconda casa, no una centrale investigativa.
 

Da allora i quattro vecchietti, detective per diletto, hanno preso l’abitudine di trascorrere lì tutta la loro giornata, fungendo da deterrente per le rare turiste di passaggio da Pineta.

Carattere e psicologia
Massimo, timido e scontroso, vorrebbe solo servire i clienti. Ha subito alcune frustrazioni e avrebbe voglia  di leccarsi le ferite stando nell'eremo del Bar Lume. Così non è, vuoi per Tiziana, la  procace banconiera dalle grandi tette, vuoi per i vecchi, gli tocca, suo malgrado, esporsi. Non lo fa volentieri all'inizio, ma poi si fa addirittura prendere la mano ...

Abilità
Molta deduzione, grande induzione (la matematica, soprattutto probabilistica, non è acqua!) e qualche lampo induttivo (a cui è costretto dai casini che gli combinano gli ottuogenari) lo rendono capace di sbrigliare le matasse dei delitti. Quando la sua mente comincia  far girare le formule, fin lì affogate nei cappuccini, per i colpevoli son doori!

Metodo
Non ha un metodo, gioca di rimessa: puro contropiede. E' costretto all'indagine dalle ciane, maldicenze e   illazioni del nonno Ampelio e dei sui tre sarcastici compari. Lui cerca di rimediare e immancabilmente scopre il colpevole.
 
(42-segue)

 

 

 

 


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