venerdì 9 maggio 2014

Meglio mangiar da soli che ...



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le cene con delitto!
ovvero
l’assassino non è il maggiordomo, ma il cuoco!




Meglio mangiar da soli che con la Compagnia della cena con delitto! “Il delitto non paga!”, così si dice da sempre. Davanti al proliferare di tante, troppe, cene con delitto, comincio a credere che non sia vero! Sedicenti giallisti, dal curriculum minimalista (bonsai direi!), scrivono storie banali, noiose, rifritte, scontate e le ripropongono insieme a (t)ribollita e a polpette di dubbia origine. I cuochi si prestano con avido cinismo e il pubblico, trascinato dalla moda accorre come gregge trascinando indispettiti agnelli (bambini recalcitranti e chiassosi!).
Se non si fosse capito, non sopporto le Cene con delitto! Si mangia maluccio, ma soprattutto diaccio: i tempi sono scanditi dalle scene, recitate durante il cambio di portata. Si assiste scomodi (solo metà delle sedie è rivolta nel verso giusto) e distratti (i commensali parlano) a brutte storie su cui neanche l'ispettore Manetta (personaggio di Topolino vorrebbe indagare. Figuriamoci l'emerito Basettoni!
Di certo fanno male all’editoria e un pessimo servizio alla tradizione culinaria italiana.
Quelli rappresentati non sono gialli (chiamiamoli quiz da Settimana Enigmistica che è meglio!(*)), ma siccome solo il 10% degli italiani leggono c’è da pensare che su 100 convitati 90, i non lettori, restino convinti che i gialli siano proprio così: storie di elementare banalità! Intanto, senza sospettare quanta bella letteratura si tinga di giallo, mangiano un pasto di bassa qualità che gli viene a costare il 15-20% in più rispetto al giusto! Sì, perché c’è da pagare la Compagnia del delitto! 


In genere sette o dieci attori dilettanti che si arrabattano impacciati (mentre passano i camerieri con le misere portate!) per guadagnarsi una cena  e intascare qualche foglio da dieci. Il tutto va sempre a caricare il costo del povero pasto! Il cuoco infatti non è un mecenate: li paga per far accorre commensali a smaltire gli avanzi. Alla fine le vittime sono sempre due: l'intelligenza e il palato.
Ho assistito, mio malgrado, a una diecina di questi "simpatici" eventi e nessuno (per motivi diversi) si è salvato. Quasi sempre ho mangiato malissimo, ho sentito (se l'audio mi arrivava) banalità recitate da cani e mi sono molto innervosito. Evitateli, se potete; meglio un sano digiuno in compagnia di zia Agatha!


(**) Chissà se lì il commissario si chiama Gattapelata, o come usa Piero Chiara Sciancalepre?

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