mercoledì 25 febbraio 2015

Romanzi in B&W (09)


Romanzi in B&W
influenze della letteratura americana
sui film noir anni '40

Parte IX


L'era di Raymond (parte I)

1943, esce in libreria The lady in the Lake il quarto romanzo  di Raymond Chandler. L'autore, ormai alla su prima profonda crisi, tra un bicchiere di whisky e l'altro, rimpasta, arrangia e miscela a 43°, come suo uso e malcostume, alcuni racconti precedenti usciti sulle riviste "dime".



Da un paio d'anni è in crisi, esistenziale e creativa, bisognerà attendere due lustri prima di poter leggere un altro capolavoro!
Nel 1947, sulla scia del suo primo grande romanzo, viene realizzato un film assai deludente e presto dimenticato.


Ma ricominciamo da capo!
Dal 1939, è l'anno della pubblicazione del capolavoro, The Big Sleep. E' il suo primo romanzo, e uno dei pochi di stesura completamente originale: poi rimpastò spesso precedenti racconti con risultati alterni.  Il successo gli procurò  un contratto come sceneggiatore con la Paramount a partire dal 1943. In seguito scrisse nove romanzi, di cui uno incompiuto, e varie sceneggiature per Hollywood tra cui le più importanti sono quelle de La fiamma del peccato (di Billy Wilder, che però molto impietosamente lo ha criticato "era sempre alticcio e ho dovuto scrivere io la sceneggiatura" in una sua intervista) nel 1944. Precipitato nel tunnel dell'alcolismo, tentò il suicidio nel 1955, un anno dopo la morte della moglie, Cissy Pascal. Prima di aver ultimato l'ottavo romanzo della saga di Philip Marlowe, morì di  polmonite  nel 1959.  



Nel 1946 segue il film omonimo The Big Sleep diretto da Howard Howks  e interpretato da Humphrey Bogart   e Lauren Bacall.
Il titolo si riferisce alla morte (che è un "grande sonno") e non è citato in nessuna battuta del film, bensì è la frase finale del romanzo.  
Nel 1997 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry  della Biblioteca del Congresso   degli Stati Uniti.
Esiste un remake inglese del 1978: Marlowe indaga.

 



La trama è nota: Philip Marlowe, private eye, è assunto dal generale Sternwood (malato di ipotermia: vegeta in una serra) per scoprire chi ricatta la figlia minore Carmen per i suoi debiti di gioco.


Presto il caso diventa più complesso, e viene coinvolta anche la figlia maggiore Vivian. Marlowe, deciso a fare luce sulla scomparsa del giovane Sean Regan, entra in un'atmosfera morbosa di complotto e seduzione tra ricatti, omicidi, furti e bische clandestine, che non ha uguali nella storia del genere.


Humphrey Bogart, con una recitazione efficace e scarna, esalta il personaggio di Philip Marlowe. Detective forte, ma solitario e malinconico, è stato tra le migliori creazioni della letteratura poliziesca. E' valorizzato anche dallo stile asciutto del regista Howard Hawk. Splendida la giovane Bacall al suo esordio come attrice protagonista.   Celebre è la scena finale del film, quando Marlowe sfida il capo del racket Eddie Mars: il detective, nelle sue debolezze di uomo duro e solitario, sembra vacillare, ma non molla la presa.





Il successo strepitoso al cinema dette luogo ad altre edizioni del romanzo che fu tradotto in decine di lingue.




Memorabile è la traduzione di Oreste Del Buono, considerato lo "sdoganatore" del genere noir!
 
 

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