mercoledì 18 maggio 2016

Il Gufo Giallo (101)


Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli

Giudizio n.  100

 

Delitti per diletto  
Ernst    Mandel
Interno Giallo

 

 

 

 

Dal trench alla felpa
La copertina è un capolavoro: come vestire un detective qualunque col trench di Marlowe. Poi scorrere l'indice è puro divertimento: 1. Dall'eroe alla canaglia; 2. Dalla canaglia all'eroe; 3. Dalla strada al salotto; 4. Ritorno alla strada... Una scansione per chi sa! Leggendo mi è rimasto impresso un concetto: "Il salario del peccato", credo sia il cuore concettuale del saggio. Il passaggio in un secolo è da un'eredità nel Devon a un carico di Stock option nella City!
Eccellente saggio, dovrebbe essere una Bibbia per chi fa il mestiere di giallista, una pietra miliare, anche uno stimolo a smettere!
A scorrere i gialli moderni, che ingolfano le  librerie sopravvissute (specie in estinzione non protetta), si coglie invece il reiterato tentativo di far cassetta provocando orrore, repulsione o lordando di sangue il lettore.  Non credo che gli autori che pensano che il noir sia vestire di nero un personaggio (una vedova no! l'ha già fatto Cornell Woolrich) l'abbiano letto. Penso sia pure ignoto agli editori che propongono titoli come "La valle dei cento cadaveri" o "Sangue nella brughiera"! La funzione del giallo prima, e del noir dopo, come chiave di lettura dello stato della borghesia (intimamente criminale) nelle varie fasi del capitalismo nascente e poi tardivo, è diventata ora accessoria. Il capitale ha messo il turbo e corre a mille all'ora nelle autostrade del web. E' lo stadio finale di una decadenza, che finge il contrario nel mentre si crogiola  nella rivoluzione digitale (nel saggio è preconizzata nei suoi fondamenti). Oggi, tranne rarissime eccezioni, i romanzi di genere scivolano tutti eguali spinti da un montaggio da scuola di scrittura non fissano contesti rivelatori, né grandi personaggi, come capita nel cinema e all'intero immaginario occidentale, passato dall'evento al flusso, dalla riflessione al'inquietudine, dalla funzione di denuncia all'autopromozione, dal codice penale al Codice da Vinci!   

C'era una volta il trench, il trench di Philip Marlowe. Altri tempi: oggi portano una felpa anche gli A.D.! L'indagine del detective moderno, o il "police procedural" odierno, è un puro avvitamento su di sé, una sequenza di avvenimenti simili a piroette da circo, colpi di scena come quelli dei videogames o dei serial americani noiosamente riproposti fino allo stremo. L'indagine di oggi, fatica a scavare, non coltiva speranza di redenzione, né amarezza, né disillusione e il cinismo, se lo si coglie, è di maniera. È puro meccanismo, integrato a ogni altro. Non affronta. Accade, per inerzia, come tutto. In un algoritmo sempre sotteso conta il risultato, non l'operazione, gli addendi si sommano tutti in un unico genere, che è monolitico, totemico, dotato di un solo linguaggio. Il noir serial tv,  , le varie forme del giallo (parlo anche di serie di Miss marple o poirot, corrette con il Fernet!) sono appendici, escrescenze  della matrice, e la casa madre  via, via tende a diventare standard unico.   
Ernst Mandel (scriveva quasi trenta anni fa) a queste conclusioni non poteva arrivare; a rileggere, però, le sue pagine, come gran parte di quel che si riscontra nella critica del materialismo dialettico sono un atto di amore (di uno che molto sa)  per quel che lui critica. Gli  riconosce funzione (utilità), quindi rispetto, come si deve ad ogni avversario di classe, se si vuole sconfiggerlo va capito. Pagine così poco in voga, tanto denigrabili, nell'attuale invettiva spacciata come analisi, da apparire profetiche. Quasi entomologiche. Senza arrivare agli esiti, ci avvisavano su dove saremmo arrivati. Oltre a frasi ci si appuntano titoli, chicche, romanzi di cui non si conosceva l'esistenza, o il valore. Si coglie la passione, di Ernst, e la fatica, anche linguistica, uno sforzo d'immedesimazione, trovando funzione anche alla letteratura conservatrice più retriva. Questo è amore per il genere, dicevo, e per il genere umano tutto. Questo non è un saggio limitato all'argomento che tratta, ma un metro (e un metodo) di analisi per qualsiasi argomento. Prezioso come una gemma. Anzi, indispensabile, nella sua feconda onestà. Lo consiglio a tutti gli autori.

Voto *****/5
 

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