Delitti per diletto
Ernst Mandel
Interno Giallo
Dal trench alla felpa
La copertina
è un capolavoro: come vestire un detective qualunque col trench di Marlowe. Poi
scorrere l'indice è puro divertimento: 1. Dall'eroe alla canaglia; 2. Dalla
canaglia all'eroe; 3. Dalla strada al salotto; 4. Ritorno alla strada... Una
scansione per chi sa! Leggendo mi è rimasto impresso un concetto: "Il
salario del peccato", credo sia il cuore concettuale del saggio. Il passaggio in un secolo è da un'eredità nel Devon a un carico di Stock option nella City!
Eccellente saggio,
dovrebbe essere una Bibbia per chi fa il mestiere di giallista, una pietra
miliare, anche uno stimolo a smettere!
A scorrere i
gialli moderni, che ingolfano le librerie sopravvissute (specie in estinzione non
protetta), si coglie invece il reiterato tentativo di far cassetta provocando orrore,
repulsione o lordando di sangue il lettore. Non credo che gli autori che pensano che il
noir sia vestire di nero un personaggio (una vedova no! l'ha già fatto Cornell
Woolrich) l'abbiano
letto. Penso sia pure ignoto agli editori che propongono titoli come "La valle
dei cento cadaveri" o "Sangue nella brughiera"! La funzione del
giallo prima, e del noir dopo, come chiave di lettura dello stato della
borghesia (intimamente criminale) nelle varie fasi del capitalismo nascente e poi
tardivo, è diventata ora accessoria. Il capitale ha messo il turbo e corre a mille
all'ora nelle autostrade del web. E' lo stadio finale di una decadenza, che
finge il contrario nel mentre si crogiola nella rivoluzione digitale (nel saggio è preconizzata
nei suoi fondamenti). Oggi, tranne rarissime eccezioni, i romanzi di genere
scivolano tutti eguali spinti da un montaggio da scuola di scrittura non
fissano contesti rivelatori, né grandi personaggi, come capita nel cinema e
all'intero immaginario occidentale, passato dall'evento al flusso, dalla riflessione
al'inquietudine, dalla funzione di denuncia all'autopromozione, dal codice penale
al Codice da Vinci!
C'era una volta
il trench, il trench di Philip Marlowe. Altri tempi: oggi portano una felpa anche gli A.D.! L'indagine del detective moderno,
o il "police procedural" odierno, è un puro avvitamento su di sé, una
sequenza di avvenimenti simili a piroette da circo, colpi di scena come quelli
dei videogames o dei serial americani noiosamente riproposti fino allo stremo.
L'indagine di oggi, fatica a scavare, non coltiva speranza di redenzione, né amarezza,
né disillusione e il cinismo, se lo si coglie, è di maniera. È puro meccanismo,
integrato a ogni altro. Non affronta. Accade, per inerzia, come tutto. In un
algoritmo sempre sotteso conta il risultato, non l'operazione, gli addendi si
sommano tutti in un unico genere, che è monolitico, totemico, dotato di un solo
linguaggio. Il noir serial tv, , le
varie forme del giallo (parlo anche di serie di Miss marple o poirot, corrette con
il Fernet!) sono appendici, escrescenze della
matrice, e la casa madre via, via tende
a diventare standard unico.
Ernst Mandel
(scriveva quasi trenta anni fa) a queste conclusioni non poteva arrivare; a
rileggere, però, le sue pagine, come gran parte di quel che si riscontra nella
critica del materialismo dialettico sono un atto di amore (di uno che molto sa)
per quel che lui critica. Gli riconosce funzione (utilità), quindi rispetto,
come si deve ad ogni avversario di classe, se si vuole sconfiggerlo va capito.
Pagine così poco in voga, tanto denigrabili, nell'attuale invettiva spacciata
come analisi, da apparire profetiche. Quasi entomologiche. Senza arrivare agli
esiti, ci avvisavano su dove saremmo arrivati. Oltre a frasi ci si appuntano
titoli, chicche, romanzi di cui non si conosceva l'esistenza, o il valore. Si
coglie la passione, di Ernst, e la fatica, anche linguistica, uno sforzo
d'immedesimazione, trovando funzione anche alla letteratura conservatrice più
retriva. Questo è amore per il genere, dicevo, e per il genere umano tutto.
Questo non è un saggio limitato all'argomento che tratta, ma un metro (e un metodo)
di analisi per qualsiasi argomento. Prezioso come una gemma. Anzi,
indispensabile, nella sua feconda onestà. Lo consiglio a tutti gli autori.
Voto *****/5
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