venerdì 4 maggio 2018

Il Gufo giallo (118)


Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
Giudizio n. 117


Nome d'arte Doris brilli
  di  Andrea Vitali 
Garzanti

 

 

 

 

Lo zio di Gigi Arnaudi

 

Inutile negarlo, inutile chiedersi il come... l'apparentemente svagato maresciallo Ernesto Maccadò è parente stretto del maresciallo Gigi Arnaudi. In quanto tale è "figlio sdatto di un dio minore"! Eh sì, perche l'Arnaudi è sempre sul pezzo!

 

 

 

Ma umanità, sensibilità, gentilezza, tatto  indicano Ernesto come tale! E anche l'attenzione alle cose minimali della vita.

Leggere l'ultimo romanzo di Andrea Vitali mi ha ricordato Piero Chiara e Mario Soldati, con tenerezza, verso di lui. Cercherò di spiegarmi.

Innanzitutto premetto: questo libro non è un giallo, non è un noir e tantomeno non è un thriller! E' un racconto di un fine dicitore.

Il personaggio di Maccadò ricorda molto, per gli aspetti umani, Gigi Arnaudi ma è qualcosa di più e, purtroppo, qualcosa di meno.

Vitali gioca con le parole, trascura però la punteggiatura e molte virgole, punto e virgola e due punti si perdono per strada. Il fine dicitore cade spesso nell'insolvenza della grammatica e ciò lo penalizza. Peccato. Non si può porsi, con prosopopea, come innovatori della grammatica trascurandone le regole basilari e basiche. Così facendo si sminuisce anche quel tanto di buono che si scrive.

Vitali invece pensa d'essere una specie di Dante Alighieri, ma lo è solo "de noantri"! Se mettesse un po' d'ordine alla sua prosa potrebbe aspirare ad essere  un emulo di Piero Chiara che però, più e assai di lui, dominava non solo il lessico e la semantica, ma anche la grammatica.

Fatta questa doverosa premessa torno al romanzo, che romanzo non è. Troppi personaggi 2bozzetto" figurine con meno spessore dei personaggi del presepe proposti al mercatino di San Pregorio Armeno. Dico: un racconto di 150 pagine molto leggere, vedi gli "a capo" e l'impaginazione (100, forse?) con 53 personaggi; rileggendone l'elenco in appendice mi sono accorto che ne avevo dimenticati almeno 15!

La storia è leggera e un po' campata in aria. La (chiamiamola così) soluzione ci lascia sorpresi, non per l'originalità, ma perché arriva inattesa e non poggia su basi abbastanza solide da renderci consenzienti.

La prosa (sperimentale?) è altalenante e salta, spesso, di palo in frasca. Ripeto, un racconto scritto di getto, con sorprendete sicumera, che all'inizio può sedurre, ma dopo qualche decina di pagine stanca e innervosisce.

Alla fine dei personaggi resta ben poco, soprattutto del maresciallo Maccadò. Acuto e sagace, meteora o ombra furtiva?

 

Voto **1/2/5

 

2 commenti:

  1. quando si deve pubblicare un libro al mese.... si finisce per dimenticare virgole, punto e virgola, punteggiatura e quant'altro!!!!

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    1. Quando il mercato tira, pensi più ai numeri (€), che alle lettere! Ciao cara Nilde. Un saluto anche da Antonietta, Marco

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