lunedì 6 aprile 2020

NON lo vedremo più!


UN FUTURO DAY AFTER... SENZA
BAR SPORT

Effetti collaterali dell'apocallisse sanitaria.
Dopo la pandemia, temo, ahimé, che siano destinati a sparire molti punti di aggregazione. Non solo le parrocchie… anche i luoghi laici. 


Bocciodromi, circoli Arci rinominati Che Guevara, club del Bridge o del Burraco e i Bar Sport...
Il Bar Sport ci mancherà, ci mancherà molto. Lì si costruiva e raffinava la cultura dialettica italiana. Il processo del Lunedì era uno spin off di quei Bar: un'amputazione con cancrena in corso!  Ora, di questa mancanza, non se ne vedono e soffrono i risultati: siamo tutti a casa, ma quando potremo di nuovo uscire? 


Ma cos'era il Bar Sport? Difficile da spiegare a chi non l'h mai frequentato (o dovrei dire vissuto?). Per farne la storia si potrebbe partire da Van Gog, ma non vogliamo farla cadere dall'alto! Non è che prima del Coronavirus il Bar stesse bene:  Il primo colpo l'ebbe dalla TV, ma ancora la si vedeva al bar... sempre meno con gli anni.


Poi fu ferito a morte, il fendente, un fallo da rigore, anzi da espulsione glielo inflisse proprio   Il processo del lunedì (Biscardi aveva ante litteram pure il VAR da lui chiamato Moviola!). Maramaldo, ha ucciso un povero moribondo!  Poi vennero, sciacallaggio puro, i forum e le chat. Penultimi i Social Network. 

Infine un saprofita: il Bar Lume. Più che sui vecchi campava su una salma! Ma i vecchietti pseudopisani (o livornesi) come potranno salvarsi?  Io spero  e tifo per loro, mica stanno in un Pio Albergo qualsiasi! 
Sarà la fine di un'era mitica. S'aprirà una voragine nella nostra cultura POP. Dove si formeranno i dirigenti di partito... ah scusate, oggi si chima movimento! Sentendo i neopolitici (troppo giovani per aver vissuto il Bar Sport) si coglieva già  la loro impreparazione. Nel futuro prossimo venturo sarà peggio! 
Dovete sapere che i politici, negli anni cinquanta, non si formavano alle Frattocchie (Scuola del PCI) o in Vaticano (Scuola della DC): quelle venivano dopo. Superava l'esame di ammissione che aveva dibattuto nei Bar Sport sparsi per la penisola con democratica distribuzione. Io stesso ho imparato più ascoltando le discussioni al bar che sui banchi di scuola. Era Agorà e Forum, Tribulale e Università ... era un mito!
Per ricordarlo con struggente nostalgia  vi propongo l'introduzione al mitico libro di Stefano Benni. Che dovremmo rileggere almeno una volta l'anno. Sicuramente, dopo la pandemia, in prossimità delle elezioni.


"L'uomo primitivo non conosceva il bar. Quando la mattina si alzava, nella sua caverna, egli avvertiva subito un forte desiderio di caffè. Ma il caffè non era ancora stato inventato e l'uomo primitivo aggrottava la fronte, assumendo la caratteristica espressione scimmiesca. Non c'erano neanche bar. Gli scapoli, la sera, si trovavano in qualche grotta, si mettevano in semicerchio e si scambiavano botte di clava in testa secondo un preciso rituale. Era un divertimento molto rozzo, e presto passò di moda. Allora gli uomini primitivi cominciarono a riunirsi in caverne e a farsi sui muri delle caricature, che tra di loro chiamavano scherzosamente graffiti paleolitici. Ma questo primo tentativo di bar fu un fallimento. Non esistevano la moviola, il vistoso sgambetto, il secco rasoterra, il dribbling ubriacante e l'arbitraggio scandaloso, e la conversazione
languiva in rutti e grugniti. Gli antichi romani, invece, inventarono subito la taverna osservando il volo degli uccelli, e la suburra era un vero pullulare di bar. Gli osti facevano affari d'oro, tanto che divennero presto la classe dominante. Cesare cominciò la sua carriera come cameriere, e conservò per tutta la vita la pessima abitudine di farsi dare mance dai barbari sconfitti. Nei bar romani si beveva molta menta, vini dei colli e assenzio. Le leggi erano molto severe: a chi veniva pescato ubriaco veniva mozzata la lingua. Questo provvedimento fu revocato allorché in Senato le sedute cominciarono a svolgersi in perfetto silenzio. I camerieri erano per la maggior parte schiavi cartaginesi. Ma c'erano anche molti filosofi greci, che servivano in tavola per mantenersi agli studi.
Aristotele fece il cameriere per due anni al «Porcus rotitus», ed ebbe l'intuizione della sua Logica osservando un cliente che cercava di infilzare con la forchettina una grossa cipolla. Platone fece lo sguattero al «Pomplius», uno dei ristoranti più à la page di Roma dove il carrello del bollito era una biga a due cavalli... "
(da Bar Sport - Stefano Benni)

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