giovedì 8 febbraio 2024

Lanterna Gialla 131

 



  Recensioni di film di genere  

Film n.130

 

Wil   (Wil) – 2023 -  Stef Aerts, Matteo Simoni.     Regia di Tim Mielants

 

È dura fare il poliziotto

L’orrore non ha mai fine. Questo film ci offre un altro punto di vista sull’orrore della guerra, e lo fa fin dal principio, con le parole del protagonista: “perché non avete fatto niente?” Una delle domande che la Storia stessa si è posta di fronte allo sterminio degli ebrei, ma la storia   va vissuta. Studiare date, luoghi e nomi non ci permette di capirla. Dobbiamo vedere coi nostri occhi cosa è successo, per riuscire davvero a comprenderlo.

Il giovane poliziotto Wil ci porta indietro nel tempo, a vivere ciò che in molti altri Paesi la popolazione inerme ha vissuto. I soprusi, le torture, gli omicidi a sangue freddo, le esecuzioni sommarie da parte dei nazisti. In un mondo in cui il valore della vita non esiste più e la disumanità è l’unica legge in vigore.

La trama.

Siamo ad Anversa nel 1942: la città è occupata dai nazisti. Wilfred (Wil), e il suo compagno di pattuglia Lode (Matteo Simoni, Amateurs), due giovanissimi agenti di polizia, hanno il compito di fare da tramite fra i nazisti che occupano la città, Anversa, e la popolazione. In realtà, come spiega loro il comandante, devono limitarsi a osservare senza intervenire.


Durante la loro prima uscita, Wil e Lode,  vengono costretti da un soldato nazista ad accompagnarlo a un indirizzo. Il nazista cerca di estorcere denaro a una famiglia ebrea, che poi porta via e cerca di uccidere sotto gli occhi di Wil e Lode. La situazione è drammatica, e Wil decide di intervenire, rispondendo alla domanda “Perché non avete fatto niente?”. Da quel momento, la sparizione del soldato tedesco genera mostruose rappresaglie contro i civili e Wil, con Lode, si trova a vivere un incubo fatto di segreti, sospetti, corruzioni e opportunisti… Ma Wil sceglie da che parte stare e corre dei rischi per proteggere la famiglia che ha salvato da un’esecuzione sommaria.

 

Il film   racconta una storia che è da considerare un “universale”. Il ragazzo che è vissuto durante l’occupazione nazista di Anversa potrebbe essere a Kiev o a Gaza. Si trova  in mezzo a un’indicibile tragedia e sceglie da che parte stare, come accade oggi. Wil risponde a tutte le domande che vogliono sapere “Perché non avete fatto niente”: lui ha fatto qualcosa, insieme a milioni di altre brave persone, coraggiose e pronte a rischiare la vita, in tutto il mondo.

Si dice che possiamo sapere come agiremo in una determinata situazione solo vivendola. Wil dimostra che è vero: la storia ci insegna che ciascuno individuo coinvolto nell’orrore della guerra dell’odio ha agito secondo coscienza, coraggio, convinzioni. I nazisti sono famosi per essersi giustificati dinanzi ai tribunali ripetendo “Stavamo solo eseguendo gli ordini”. Ma molti, a quegli ordini, si sono ribellati.

Wil vive un delicato equilibrio fra la facciata - il lavoro in polizia, il finto collaborazionismo, la condotta impeccabile - e la sua realtà privata, in cui combatte i nazisti e tutto ciò in cui credono. Coltiva la speranza in un futuro migliore, e fa quello che gli sembra utile per cambiare lo stato delle cose.

Ottimo film, anche se lo considero un noir ma l’ho trovato un po’ troppo cupo. Pieno di suspense, ma privo di una scintilla d’ironia o di luce che sarebbero state utili per stemperare la tensione e far riflettere sul momento e non a freddo, dopo.

Voto ****/5

 

 

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