mercoledì 23 novembre 2011

Anche le piattaforme muoiono


Cicli di vita dei Social Network

cronaca di una morte annunciata
e
alcune pessimistiche riflessioni



Ogni prodotto ha un ciclo di vita. Lungo o breve in funzione del suo successo di mercato e della sua concezione, ma anche un prodotto eccezionale prima o poi viene considerato obsoleto. Può anche diventare obsoleta tutta la classe di prodotto. Ad esempio le carrozze o le caffettiere “napoletana”.
Ci sono poi prodotti che nascono vecchi: Google+ mi sembra uno di quelli, ma forse è arrivato tardi e sono i Social Network che stanno inesorabilmente invecchiando, anche se nel terzo mondo si ammazzano i giovani che li usano.
La mia esperienza può servire, spero, a far riflettere.

Splinder: ho cominciato lì, ci sono ancora, ma già all’inizio lo consideravo poco vitale (macchinoso comunicare con gli altri blogger) e poco vitale è restato, tanto che adesso, preso atto dello stato comatoso, hanno deciso di “staccare la spina”. Peccato, è lì che ho appreso e capito i meriti dei blog. Spero li capiranno anche tutti gli altri. Un post su Splinder sopravviveva (nell’interesse e curiosità generale) per circa una settimana. Si è rinnovato poco e chiuderà (per consunzione dei suoi stessi aderenti) a gennaio 2012 (la data dei Maya?). Intanto ho cominciato la transumanza su altri pascoli. Sperimentato WordPress ma non sono soddisfatt e poi c'è troppa aggressione commeciale. Sono ora su  Blogger, sembra accogliente anche se il padrone di casa è Google!

Facebook: all’inizio funzionava bene, ora è rumore: troppi contatti. C’è chi ne ha addirittura 10.000 (con due account ovvio): follia pura. Un post sopravvive sì e no sei/sette ore e le foto, le poesei e i “capolavori” sono penosi. Si “rinnova” continuamente peggiorando ad ogni modifica.

MySpace: è praticamente sparito nell’interesse collettivo da almeno due anni. Era già molto orientato alla musica.

Twitter: funziona nei paesi del nord Africa, mi dicono (lo dice la stampa). Da noi la gente comunica i sui crucci (come una volta su Facebook: lì ora tutti hanno smesso) o fa marketing più o meno subliminale. Nessuno ormai ha capito che uso farne (alcuni, orrore, chattano!) e se ti metti a seguire un quotidiano ti arrivano cento segnalazioni al giorno di articoli di cui non te ne frega un tubo! Vita media di un post: sei o sette minuti.

LinkedIn: la rete di professionisti che ti permette di trovare lavoro! Se qualcuno l’ha trovato ce lo faccia sapere. Ho cominciato ad usarla come vetrina di marketing librario. Comincio a credere che i professionisti, troppo impegnati a cercare lavoro, non leggano.

Google+: nato vecchio. Sembra solo una vetrina e ha tutti i difetti di face book senza averne i pregi. I canali di comunicazione sono praticamente inaccessibili. Ma coi soldi si può far tanto, e "Big Bill" ce li ha, tanti, vedremo.

Blogger: Non sembra male, pur con qualche incertezza ...


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