Film
n. 1
Angoscia (Gaslight)
La trama. Un'anziana signora, Mrs. Barlow, viene assassinata a Londra nella
sua casa di Pimlico Square, 12, a causa dei suoi gioielli di poco valore.
L'omicida, rovista ma non trova nulla in casa. Non indugia, subito sparisce inghiottito dalla nebbia.
Da allora la casa non è più stata abitata, fino a quando, molti anni dopo, i coniugi
Mallen vi si stabiliscono. Cominciano allora a verificarsi strani fenomeni:
rumori e la luce a gas s’abbassa o langue a tratti ...
Così, insieme a tre mostri sacri, inizia la carriera de “la Signora in giallo”.
Ironia del destino, non è il detective e nemmeno l’omicida: solo la governante (forse il maggiordomo o quasi). Le è andata già bene, non lucidava pomi d’ottone o manovrava manici di scopa!
Ironia del destino, non è il detective e nemmeno l’omicida: solo la governante (forse il maggiordomo o quasi). Le è andata già bene, non lucidava pomi d’ottone o manovrava manici di scopa!
Un film da amare, da rivedere, da centellinare, scena dopo scena, per gustare l’ingenua tragicità dei
rapporti tra moglie e marito, oggi davvero poco credibili. Ma allora e
soprattutto nell’ambientazione vittoriana, sì. Un bianco e nero a volte grigio per l’attenuarsi della luce,
angosciante e claustrofobico. Ci s’affeziona subito a Joseph Cotten, si fa il
tifo per lui: ci salverà dall’angoscia, ne siamo sicuri anche dopo aver visto
L’ombra del dubbio. Qui è simpatico e diretto, non ambiguo come nel film di
Hitchcock. L’angoscia è la nostra: fin dall’inizio delle pene della giovane
moglie sprovveduta e credulona c’importa poco. La Bergman, soprattutto oggi, la
vediamo a Casablanca o al ranch Notorious … come credere che a Londra sia tanto
tonta. Recita!
L’incubo resta tutto nostro: questa la magia del film. Ci cala
nell’atmosfera nebbiosa, in quell’universo chiuso, in quella gabbia e ci
angoscia. E’ così che il meccanismo della suspense deve agire. Qui funziona
alla perfezione.
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