lunedì 12 dicembre 2011

Saluti da Vigata (04)

A proposito del dialetto di Vigata

ovvero

il teatro dei pupi di Montalbano


 
(4)

Tracce di francese
Nel dialetto sicilano, secondo gli esperti, ci sono vestigia di francese, nel linguaggio di Camilleri, con tutte quelle ‘i’, secondo me, anche di più … :

ammucciari = nascondere = dall'Antico Francese mucher
arrè = ancora, di nuovo, dal Francese arrière
arriminari = agitare col mestolo = dal Francese remuer
arrusciari = innaffiare = dal Francese arroser
muccaturi = fazzoletto = dal Francese mouchoir
vucceri = macellaio = dal Francese boucher
addumari = accendere = dal Francese allumer
accattari = comprare = dal Francese acheter
travagghiari = lavorare = dal Francese travailler

La lingua
Col dubbio in testa mi trovai in Francia, in una piccola libreria di Mirepoix  acquistai un romanzo di Montalbano. Il dubbio crebbe:   non riuscivo a leggerlo.  Tornato a casa, sono andato a cercare, con internet,  in Francia: ho appreso, come sospettavo, da fonte francese … :
Camilleri se plaît à jouer sur la langue, mêlant italien et sicilien, à la fois par le vocabulaire et la syntaxe, n'hésitant pas à utiliser des termes inconnus de tous ceux qui ne sont pas des Siciliens de la région d'Agrigente, mais dont le sens pourra être compris aisément grâce au contexte. Cela donne une langue à consonance exotique, étrangère, même pour les Italiens, une re-création personnelle de la langue de son père, truffée de particularismes, qui ajoute au charme de l'intrigue. Peu de traducteurs ont su rendre le charme de cette langue en français, si ce n'est Serge Quadruppani, son plus important traducteur à ce jour. Il n'hésite pas non plus à faire découvrir au lecteur toutes les spécialités savoureuses de la cuisine sicilienne au hasard des repas du commissaire Montalbano; il évoque également tout l'attachement qu'éprouvent les Siciliens pour la terre et la famille.

Una specie di grammelot
Mi è venuto in mente che fosse una specie di grammelot, lo strumento recitativo che assembla suoni, onomatopee, parole e fonemi privi di significato in un discorso. Gli attori utilizzavano il grammelot per farsi comprendere anche senza conoscere la lingua straniera degli spettatori, oppure per mettere in parodia parlate o personaggi stranieri. Ne risulta una recitazione fortemente espressiva e iperbolica. Il linguaggio usato acquisisce inoltre un surplus di espressività musicale, in grado di comunicare emozioni e suggestioni. Questo artificio recitativo era usato da giullari, attori itineranti e compagnie di comici dell'arte. Professionisti dello spettacolo che recitavano usando intrecci di lingue e dialetti diversi miste a parole inventate, affidando alla gestualità e alla mimica quel tessuto connettivo che rendeva la comunicazione possibile a prescindere dalla lingua parlata dall'uditorio. Nei racconti di Camilleri non solo facilita la comprensione del testo, ma assume anche un’altra funzione: quella di colonna sonora. Entra in testa del lettore e lo coinvolge.
 

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