venerdì 16 dicembre 2011

Saluti da Vigata (8)

A proposito del dialetto di Vigata

ovvero

il teatro dei pupi di Montalbano




(8)
 
I comprimari
In tutti i gialli seriali i comprimari sono funzionali all’indagine o all’atmosfera della storia. Watson aiuta (e racconta), Fritz cucina per Nero, la moglie di Maigret lo rilassa, il Botta cucina e scassina serrature per il commissario Bordelli … I comprimari di Camilleri sono molti e diversi tra loro, per questo hanno qualche responsabilità specifica in più.  Catarella è funzionale, a volte, sulla parte informatica ma è sempre presente sul lato comico. Su quello procedurale c’è Fazio, Augello si occupa di donne (quando se ne occupa Montalbano di solito non c’è) … Sono a volte maschere a volte persone e il vecchio puparo c’intriga anche con questo, sorprendendoci con improvvisi cambiamenti di ruolo.

Livia Burlando 
Fidanzata storica, vive a Boccadasse, un quartiere di Genova; a volte viene a trovarlo creandogli, come si è subito capito, un po’ d’impicci. Il fatto è che il commissario, quando ha un inchiesta in corso, ha bisogno di sentirsi libero. Quando c’è Livia perde qualche grado di libertà.

Ingrid Sjostrom  
Svedese bella, disinibita e disponibile,  ma soprattutto grande esperta di motori e abile pilota di rally. Sincera e fedele amica di Salvo, lo aiuta spesso e volentieri; a volte anche lo consola e lo coccola.

Adelina  
Domestica, madre di due pregiudicati molto affezionati al commissario che li ha arrestati. Cucina divinamente, ma non sopporta Livia: quando lei arriva si eclissa. Una specie di madre gelosa della potenziale nuora.

Enzo
Ristoratore, “Da Enzo” è luogo di pace e di silenzi culinari. Anche di sapide riflessioni in background!

Bonetti Alderighi  
Questore. Il superiore sospettoso. Il pupo che Montalbano manovra a suo piacimento. Una figura importante perché aiuta a svelare il carattere di “puparo” del commissario.

Mimì Augello

Domenico Augello, detto Mimì, grande amico di Montalbano, è il vice-commissario di Polizia a Vìgata. Molto ammirato dall'altro sesso, è conosciuto per le sue numerose conquiste femminili nelle quali ha mietuto successi, almeno fin quando nella sua vita non irrompe Beba, giovane studentessa universitaria conosciuta ne La gita a Tindari, che, con la connivenza di Montalbano, riuscirà a portarlo all'altare. Augello è sempre "compagno", insieme a Fazio, delle indagini del commissario, seguendo - con non poche critiche - anche i suoi metodi di investigazione "poco tradizionali".  Ne La vampa d’agosto è assente, nell’ultimo (c’è anche qui una donna di mezzo) è in licenza

Giuseppe Fazio

Giuseppe Fazio è uno dei principali collaboratori del commissario. Più anziano del suo capo di qualche anno (è da notare che nella fiction invece viene rappresentato come sensibilmente più giovane del commissario), presta servizio da prima di lui nel commissariato di Vigata e conosce a fondo fatti e vicende della città. Anzi, secondo Montalbano, Fazio patisce del "complesso dell'anagrafe", ossia tende a specificare tutti i dati anagrafici di un indagato - soprattutto quelli più inutili - durante l'esame delle sue ricerche. E’ di fatto il data-base del gruppo.

Agatino Catarella

L'agente Agatino Catarella è centralinista al Commissariato di Vigata. Personaggio dalle limitate capacità intellettive, giunto "chissà come" nella polizia di Stato (dietro raccomandazione), è fortemente caratterizzato per il suo linguaggio contorto e stralunato, con cui storpia il più delle volte i nomi degli interlocutori (un artificio di cui era maestro Totò). Spesso tocca a lui avvisare il commissario del delitto di turno, o precipitandosi nel suo ufficio come una valanga "Scusassi dottori, ma la mano mi scappò". A volte gli telefona a casa, costringendo Montalbano a uno sforzo di interpretazione e analisi per capire quello che l’agente gli riferisce. Catarella, sorprendentemente, si rivela ben presto un valente esperto di informatica e come tale viene spesso utilizzato nelle indagini.

Nicolò Zito

Nicolò Zito è un giornalista di Retelibera, una delle due televisioni locali private di Montelusa (l'altra è Televigata) che si vedono a Vigata. Oltre ad essere un amico del commissario, è anche un ottimo informatore e consulente in alcune delle sue indagini.

Il dottor Pasquano

Di età avanzata, dal carattere scontroso e insofferente, è il medico legale incaricato delle autopsie Tartassato puntualmente da Montalbano con domande minuziose inerenti al cadavere, è solito mandarlo a quel paese con la celebre frase “non mi rompa i cabasisi”. Montalbano, per avere notizie sulle varie autopsie, lo raggiunge ovunque, perfino dal barbiere. È un grande appassionato di giochi di carte, tanto da passare gran parte del suo tempo libero al Circolo di Vigata, impegnato in avvincenti partite talvolta interrotte dal fastidioso commissario Montalbano.

(8- Fine)

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