Oscar Montani – Glauco Dal Pino
Inconfessabili moventi
Riviviamo insieme un mese e un giorno
di ordinaria follia
(il giorno dopo)
(il giorno dopo)
Conclusione
Il mese è passato, angosciati? Se anche solo un po’, è
sintomo di un sano sentimento. Ma non è questo il punto. La domanda chiave da
farsi è: “Per chi ho fatto il tifo?”.
Per l’assassino! Sarà meglio che cominciate a sorbirvi
almeno qualche camomilla ed a lasciare a casa corpi contundenti. Se invece
avete fatto il tifo per la vittima guardatevi le spalle, qualcuno potrebbe
sorprendervi. Con l’aiuto degli amici di Splinder e di Facebook ho compilato
una lista di provocazioni intollerabili che potrebbero dar luogo, in casi non
improbabili, a violente reazioni. E’ incompleta (ad un certo punto ho di
proposito cessato di raccogliere altri punti), ma la riporto di seguito nella
postilla: può essere molto istruttiva.
Postilla.
Gli Inconfessabili
moventi hanno origine da un
futile motivo che scatena la rabbia omicida. Con alcuni amici, lettori anche
loro, abbiamo compilato una lunga lista:
. parcheggio
rubato;
. salto della
coda alla cassa;
. posto a
sedere sul bus;
. ascolto
negato;
. incoerenza
tra il dire e il fare;
. gestione del
telecomando;
. eccesso di
zelo;
. sempre la
stessa pietanza;
. crudeltà
verso gli animali;
. odore di
cumino dalla finestra di cucina del vicino;
. fumo di
bistecca dal giardino condominiale;
. amore
eccessivo verso gli animali;
. ostentata
vanagloria;
.
comportamenti reiterati;
. piccole
violenze alla persona;
. bambini in
corsa tra i tavoli del ristorante (col coscio unto in mano);
. cellulare
che squilla al cinema (nella scena madre);
. quando ti
rubano le tue idee;
. aggressività
nel chiedere elemosina;
. essere
oggetto di curiosità morbosa;
. cader vittima
d’arrivismo;
.
assistere a vandalismo su opere d'arte;
. trovare la
fiancata dell'auto graffiata da chiave;
. avvertire
mancanza di rispetto per il proprio lavoro;
. gente che
urla, peggio se al cellulare;
. vedere
portare il cagnetto a fare la cacca davanti alla porta;
. esser
prevaricati comunque;
. bagno
occupato quando è urgente;
. cattivi
odori prodotti dai vicini;
. posti al cinema o in treno occupati dai cappotti;
. interruzione
nel proprio racconto: “sai, anch’io!”;
. la toilette
del bar a condizione di consumare;
.
trattare i bambini da “tonti”;
. considerare
le donne esseri inferiori ...
Quest’ultimo
punto mi è sembrato davvero troppo importante. La riflessione mi ha spinto a seguire
le terribili vicende legati all'uccisione di donne. Purtroppo si esce dalla satira,
si abbandona il terreno dello scherzo graffiante e si ritorna ad una brutta realtà.
Le statistiche non fanno presagire niente di buono ... ma speriamo lo stesso in bene.

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