martedì 15 ottobre 2013

Inconfessabilmente (Postilla)


Oscar  Montani – Glauco Dal Pino

Inconfessabili moventi 
 
Riviviamo insieme un mese e un giorno
di ordinaria  follia
(il giorno dopo) 
 
Conclusione
  
Il mese è passato, angosciati? Se anche solo un po’, è sintomo di un sano sentimento. Ma non è questo il punto. La domanda chiave da farsi è: “Per chi ho fatto il tifo?”.
Per l’assassino! Sarà meglio che cominciate a sorbirvi almeno qualche camomilla ed a lasciare a casa corpi contundenti. Se invece avete fatto il tifo per la vittima guardatevi le spalle, qualcuno potrebbe sorprendervi. Con l’aiuto degli amici di Splinder e di Facebook ho compilato una lista di provocazioni intollerabili che potrebbero dar luogo, in casi non improbabili, a violente reazioni. E’ incompleta (ad un certo punto ho di proposito cessato di raccogliere altri punti), ma la riporto di seguito nella postilla: può essere molto istruttiva.
 
Postilla.
Gli Inconfessabili moventi  hanno origine da un futile motivo che scatena la rabbia omicida. Con alcuni amici, lettori anche loro, abbiamo compilato una lunga lista:
 
. parcheggio rubato;
. salto della coda alla cassa;
. posto a sedere sul bus;
. ascolto negato;
. incoerenza tra il dire e il fare;
. gestione del telecomando;
. eccesso di zelo;
. sempre la stessa pietanza;
. crudeltà verso gli animali;
. odore di cumino dalla finestra di cucina del vicino;
. fumo di bistecca dal giardino condominiale;
. amore eccessivo verso gli animali;
. ostentata vanagloria;
. comportamenti reiterati;
. piccole violenze alla persona;
. bambini in corsa tra i tavoli del ristorante (col coscio unto in mano);
. cellulare che squilla al cinema (nella scena madre);
. quando ti rubano le tue idee;
. aggressività nel chiedere elemosina;
. essere oggetto di curiosità morbosa;
. cader vittima d’arrivismo;
. assistere  a vandalismo su opere d'arte;
. trovare la fiancata dell'auto graffiata da chiave;
. avvertire mancanza di rispetto per il proprio lavoro;
. gente che urla, peggio se al cellulare;
. vedere portare il cagnetto a fare la cacca davanti alla porta;
. esser prevaricati comunque;
. bagno occupato quando è urgente;
. cattivi odori prodotti dai vicini;
. posti  al cinema o in treno occupati dai cappotti;
. interruzione nel proprio racconto: “sai, anch’io!”;
. la toilette del bar a condizione di consumare;
. trattare  i bambini da “tonti”;
. considerare le donne esseri inferiori ...
 
Quest’ultimo punto mi è sembrato davvero troppo importante. La riflessione mi ha spinto a seguire le terribili vicende legati all'uccisione di donne. Purtroppo si esce dalla satira, si abbandona il terreno dello scherzo graffiante e si ritorna ad una brutta realtà. Le statistiche non fanno presagire niente di buono ... ma speriamo lo stesso in bene.
 

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