Cinquanta minuti di suspense
Un giallo al giorno ...
Mini rassegna della fiction seriale italiana
(07)
Commissario Montalbano (Zingaretti) 1999
Parlare
del commissario Montalbano, Salvo Montalbano, in TV non è come sparare sulla
croce rossa! No, non è facile: troppi l'hanno fatto (parlandone bene, anzi
benissimo). Se fai una critica, anche piccolina, una cacatina di mosca, ti
possono sparare addosso! E' una delle poche, pochissime, fiction della RAI che si
esporta (oltre quindici paesi!): W Montalbano allora, e anche Camilleri!
Inizia
nel 1999 con Il ladro di merendine. Scelta apparentemente bizzarra, ma molto meditata. Terzo libro della saga di Salvo, il più
accattivante (c'è il bambino!) per un pubblico (quello televisivo) ingenuo e ancora
"ignaro" di cosa potesse significare! Solo con la seconda serie si
ricomincia dal primo romanzo: vorrei vedere, ormai il successo era spaziale, anche in
libreria!
La forma dell'acqua è il terzo
episodio, primo della seconda serie. Un vero cult da cinemaniaci.
La
seconda serie è per me la migliore. Eccelsa e inarrivabile, rivista oggi fa impallidire quelle più recenti. Il motivo? Dopo due prove provate, tutti ci credono:
attori principali, comprimari e "comparse recitanti". Le chiamo così
perché sono presenti solo una volta (il morto, l'assassino o un testimone...)
ma quelle interpretazioni lasciano il segno. Il casting è perfetto: sceglie con accuratezza questi
attori del teatro dialettale e il
regista li incastona come pietre preziose. E' una delle forze della fiction,
trascurata nelle ultime puntate. Inoltre Mimì Augello (Cesare Bocci) prende lo
spazio che si merita e recita come mai più ha saputo fare in questa serie.
Ultima notazione: ancora non si soffre né di "Catarellite", né di
"Faziosite"!
Sì,
perché, per un po' va bene affidare a qualche personaggio il lato comico, ma ormai
si esagera con la ripetizione senza limite di gags usurate! Li riporto affiancati. Sono
personaggi carichi di umanità (anche grazie ai due bravissimi attori), se vengono usati come piccoli pagliacci la colpa, oltre che del regista,
è anche di Camilleri! Sì, a volte il tempo stringe, l'editore sollecita, allora bisogna poter
"scrivere facile"! Ma alla fine non paga. Il regista, ha sempre tempo: non può andar di fretta ...
La
fidanzata Livia (Katharina Boehm) è una presenza importante, ma discreta. Katharina sapeva "stare al suo posto"!
L'attrice delle prime serie interpretava
magistralmente il ruolo. Perché è stata malamente sostituita nell'ultima serie. Salvo
invecchia, perché lei no? C'era proprio bisogno di mettergli accanto una donna di tanti anni più giovane?
Ci
sarebbero da ricordare (visivamente, ma mi sono imposto, per le immagini, la regola del cinque!)
tanti altri personaggi: Gallo (guida spericolata), Adelina (la domestica cuoca sopraffina: gli arancini, buonissimi!), il
questore Bonetti Alderighi (i cazziettoni assurdi, surreali), Ingrid (la più che amica),
Galluzzo (il fido guardiaspalle), il dottor Pasquano (coroner scorbutico), Zito
(direttore di testata TV locale), ...
Infine,
ma non ultimi, i luoghi di Salvo. La fiction ambientata a Ragusa Ibla, Scicli e Modica (Punta
secca (Marinella) parte!) ha attirato l'attenzione di migliaia di turisti! E' un
gran merito e anche una gran furbata!
Natura
aspra, città barocche, chiese come perle dorate colpite dal sole, masserie desolate e imponenti, tonnare inquiete dove ci sono ancora odori di tanto tempo fa... Sono stato in quei luoghi e sono rimasto
affascinato. Allora, gennaio 2012, postai sul blog una serie di articoli. Laggiù ci tornerò
più volte: m'è entrata nel sangue. Grazie Salvo!
(7-segue)
(7-segue)






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