domenica 22 dicembre 2013

Altri Natali (2013-12)


Un Natale diverso
Befana contemporanea, ovvero:
per amore dei bimbi.
Si guardò allo specchio. “Che disastro!” pensò. In effetti tra filler,  iniezioni di botulino, collagene sintetico e microstrutture di silicone il suo viso era diventato quasi bello. Per non parlare delle tette. L’anno prima due pere allungate e avvizzite come sacche vuote, ora due semisfere autoreggenti … come le calze. “E ora, come fo’?” Si domandò.
Mentre si guardava di profilo notò che anche i glutei, rinforzati e resi sodi da dieci mesi di palestra intensiva, erano improponibili. “Questa volta mi licenziano!”: si stava sempre più convincendo che aveva fatto male a dar retta alle sue amiche, Daniela e Alba, più befane di lei, che apparivano in TV con facce gonfie come palloni. Come fare? Una come lei, che aveva un lavoro stagionale di solo qualche giorno all’anno, aveva i problema di passare il tempo: certo che la palestra e il salone d’estetica della  beauty farm  non erano i posti giusti per la Befana!
Doveva rimediare, assolutamente e senza timori. “Mica saranno irreversibili, questi trucchi?”, si chiedeva. Per le chiappe bastava una gonna sformata e  sgualcita, no problem. Le tette invece: anche senza reggiseno (stile femminista arrabbiata anni settanta) si notavano. Prese uno spillone d’argento, lo sterilizzò con l’accendino  e provò a forare la struttura. Bucò anche la pelle. Un male cane, ma poi … un sibilo, due sibili, un soffio smorzato: miracolo! Di nuovo le penzolavano due orribili pere smagliate e grinzose!
Passò alla faccia. Con le labbra gonfiate a canotto fu più facile  che con le tette, solo che la bocca si girò di traverso in un’orribile ghigno. Gote e zigomi: buca a destra, fora a sinistra; spingi in giù, premi in su … ci volle parecchio, ma la faccia, che prima sembrava quella di una damina di Meissen, diventò tutta bozzoli informi. Un foro, nel tentativo di sgonfiare la parte sopra il  labbro, s’era incarognito in una specie di orribile verruca violacea. Si guardò soddisfatta allo specchio: “Ora, faccio davvero schifo! Una Befana perfetta: posso cominciare la distribuzione dei doni ai bambini.”
(fine)

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