venerdì 2 maggio 2014

Delitto e cucina (appendice parte III - 2)



Abduzione e gusto

cosa aiuta di più la mente di un detective durante un’indagine complessa,
un arancino o un bicchiere di Calvados?

 (appendice parte III - cap.2)
Orchidee e salsicce
II

Leonard Rubinstein l’aspettava all’ingresso. Aprì una porta di servizio col passepartout e lo condusse alla camera 2707. Il grande cuoco, disteso sul letto, era sorvegliato dal poliziotto dell’Hotel.
<< E’ Pierre Gerard Baguette, l’ex cuoco di Walt Disney. Una tragedia: appena si saprà si scatenerà un putiferio. Già i giornalisti non fanno che chiedere come mai giù non si è visto. >>
<< Come hanno fatto a drogarlo? >>
<< Con una puntura, ma prima è stato stordito con un colpo. >>
<< Dove è stato colpito? >>
<< Alla testa con una padella di ghisa. Quella. >>
Solo allora Fritz notò la padella. Prima non l’aveva vista perché era mezza infilata sotto la poltrona. Nel trench, chissà perché, aveva un paio di guanti. Se l’infilò. Si sentì ancora più sicuro.
Rubinstein si fece da parte.
<< Lei fa anche il detective per il signor Nero Wolfe? >>
<< No, no ... solo il cuoco, ma sa... a forza di ascoltare, di vedere e di osservare con discrezione,  s’imparano tante cose ... >>
Sorrise sarcastico.
<< Eh, non c’è niente di peggio che le cattive compagnie! >>
Sollevò la padella e l’esaminò per bene. Non era nuova. Annusò l’interno. La ghisa conserva sempre buoni odori e poi c’è una regola fondamentale: mai lavare la ghisa col sapone. Riconobbe l’odore, un odore che gli fece tornare in testa un mucchio di ricordi, ma non disse niente. Lentamente la rimise al suo posto. Si alzò e si guardò intorno.
<< Dov’è la borsa con gli attrezzi da cucina? >>
Il poliziotto gli mostrò una grande borsa che stava nel ripostiglio.
<< Intende questa? >>
<< Sì, la apra per favore. >>
Dentro c’era una padella di ghisa, una pentola di alluminio, un pentolini, una tazza e coltelli, mestoli e forchette. In fondo una padella di alluminio. Fritz estrasse dalla borsa la padella di ghisa e l’annusò: sapeva di frittelle alla creola (*). 


Non disse niente neppure questa volta, sapeva che un buon detective all'inizio deve soprattutto ascoltare, con tutti i sensi.
<< Scusi signor Rubinstein, ai cuochi, con l’invito, era stata mandata una lista di attrezzi che potevano portare per adoperarli durante la gara? >>
<< Certo: è la prassi. >>
<< Bene, bene. Credo che qui abbia visto tutto quello che c’era da vedere. Ora mi può accompagnare giù in sala, dai cuochi? Tra mezzora inizia la gara. >>


Sul palco erano seduti quattro uomini e solo due donne. Una era la chairman della conferenza, l’altra l’unica cuoca invitata. Sembra che solo il tre percento di donne riesca a salire ai vertici di quella difficile professione, ma è solo un’opinione dei cuochi maschi.
Fritz si avvicinò al banco. Non perché fosse particolarmente interessato alla tavola rotonda finale: voleva leggeri i cartellini posti davanti ai relatori. Rimase di stucco: sul secondo “cavaliere” c’era scritto “Gaston le Poùlet”. Nulla di strano se    la persona seduta dietro fosse stato suo maestro Gaston. E’ vero che erano trascorsi quindici anni, ma non poteva essere così cambiato e, soprattutto, ringiovanito. Nemmeno la pappa reale della Provenza con tutte le essenze di lavanda può tanto. Ritornò indietro e si avvicinò a Rubinstein.
<< Il cuoco seduto al secondo posto è Gaston le Poùlet? >>
Leonard Rubinstein era uomo di mondo, abituato a tutto e a le domande più strane. Non fece una piega.
<< Certo, l’ho conosciuto stamani. >>
Fritz  schioccò le dita: anche questo se l’era dimenticato. Lo sapeva fare fin dalle elementari, per far arrabbiare il maestro. “E’ proprio vero, a forza di servire un gentiluomo come Nero Wolfe mio sono dimenticato chi sono”, pensò, ma non disse nulla: bisognava agire e c’era poco tempo. Strinse forte il braccio di Rubinstein.
<< Uno dei due piatti da preparare è a sorpresa vero? Lo direte solo alla fine. >>
<< Come da regolamento. >>
<< Allora due cose: il piatto a sorpresa lo decido io e poi voglio partecipare alla gara al posto di Pierre Gerard Baguette. Il suo tavolo attrezzato sarà sempre lì, non è vero?  Bene dica che mi ha mandato lui in sua sostituzione, ma lo dica all’ultimo momento. Io entrerò in scena solo quando tutti saranno già pronti. >>
Rubinstein questa volta non rispose per via della sorpresa: finalmente qualcuno l’aveva veramente sorpreso. Non era finita.
<< Mi faccia portare la borsa, ma soprattutto voglio la padella che è sotto la poltrona. >>
<< Ma... è l’arma del delitto. >>
<< Lei mi paga perché scopra l’assassino o per stare a sentire dei discorsi inutili? >>
Rubinstein fece cenno di sì. Fritz lo pregò di prendere appunti e gli dettò una lista di ingredienti con indicate le quantità sufficienti per tutti i concorrenti. Quando i fattorini si furono avviati a cercare le cose richieste Fritz dette indicazioni per la giuria. Adesso non c’era altro da fare  che partecipare alla gara.
(*) Ricetta delle frittelle alla creola secondo Fritz
Ingredienti per 4 porzioni finger food
Acqua: ½ bicchiere
Alloro: 1 foglia
Cheddar: 400 g (grattugiato)
Cipolla: 1
Farina 00: 100 g
Gamberi: 8
Lievito in polvere: 2 g
Limone (succo): 5 g
Olio di semi di girasole: qb per friggere
Panna fresca: ½ litro
Pepe: qb
Sale: qb
Uova: 2
Vino bianco: ½ bicchiere

Preparazione
Portate l’acqua e il vino a ebollizione, aggiungete l’alloro e il pepe, la cipolla e la metà dei gamberi, quindi cuocete per pochi minuti. Scolate e riducete i gamberi in piccoli pezzi, che andrete ad aggiungere al composto ottenuto con le uova sbattute, la farina, il lievito in polvere, il sale e pepe. Mescolate fino a che il composto sarà liscio e omogeneo, poi ricavatene delle frittelle che andrete a friggere nell’olio precedentemente scaldato, dorandole da ambedue i lati. Passatele qualche istante nel forno caldo, per far sì che l’olio in eccesso fuoriesca.
Preparate ora la salsa al formaggio: fate ridurre la panna a fuoco basso in una casseruola; quando sarà dimezzata di volume aggiungete il cheddar poco alla volta, mescolando continuamente fino a che non si sarà sciolto completamente. Passate la salsa al setaccio per evitare eventuali grumi.
Servite le frittelle guarnendole con la salsa e il resto dei gamberi leggermente scottati in padella, salati e pepati.

 


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