lunedì 26 maggio 2014

Interviste impossibili (VII)


Il lato oscuro del delitto
Interviste improbabili

sui lati noir della linea d’ombra
Intervista n. 5




L’agenzia investigativa al

9889 West Pico Boulevard
 (parte I)
Los Angeles, autunno 1952, forse. La lancetta del tempo era un po' traballante, comunque sia siamo sicuramente negli anni cinquanta, basta vedere cone vanno vestiti i giocatori di golf.  E’ facile nascondere una macchina del tempo in un Country Club. Il golf dello Hill Crest era sulla collina da quasi trenta anni e c’erano stupendi boschetti che i giocatori cercavano di scansare come la peste. Uscito sullo West Pico Boulevard mi diressi a sinistra. Il numero 9889 sarebbe stato vicino, se non ci fosse stato da bordeggiare i campi da golf.
La palazzina neoclassica a un piano mi colpì per la sua semplicità ed il suo candore. La targa di ottone era invece molto grande:
Gardner&Mason
Attorney at Law ass.
Drake Investigation Agency
Suonai. Mi aprì un’arzilla quarantenne, rossa di fuoco, capelli mossi, lunghi pettinati all’indietro.
<< Buongiorno, desidera? >>
Il colore non era come sapevo, ma azzardai.
<< Signorina Della, vero? Sono qui per l’intervista all’avvocato Mason. >>
<< Sì, certo. Dovrà aspettare qualche minuto, ha una riunione telefonica con un oculista. >>
<< Problemi di vista? Non lo sapevo. >>
<< Non, no. E’ che vuole sapere come si vede con un occhio solo. Sa domani ha l’udienza e c’è una testimone oculare, la signora Newton Maynard, con un occhio solo! Perry   spera di screditarla con  l’optometria. >>
Mi sedetti in sala d’aspetto, una stanza senza finestre. Alle pareti tre grandi foto, una per lato. Mi avvicinai alla prima.
Sotto una breve biografia: “Dopo la laurea 1911, è subito ammesso all'esercizio dell’avvocatura. A Oroville, in California, ha  fatto pratica legale presso lo studio del vice procuratore distrettuale Philip Dark Benton. Dal 1915 ha esercitato la professione di legale  a Oxnard in California, spesso come avvocato in difesa delle minoranze messicane e cinesi. Nel 1932, avvia lo studio legale a Los Angeles …”
Non potei finire la lettura. Della, con l’indice sulla bocca, mi invitò ad entrare nella stanza di Perry. Quando fui sulla porta  vidi che dietro la scrivania c’era una copia della sua foto appesa in sala d’aspetto. Sotto il suo cv, ma era troppo distante per poterlo leggere. Mi sedetti in rispettoso silenzio.
II sole autunnale batteva sui vetri facendoli scintillare. Perry Mason era seduto alla sua scrivania: con la destra si copriva e scopriva un occhio. Il suo volto faceva pensare al viso di un giocatore di scacchi che studia la posizione dei vari pezzi. La sua espressione non mutò per diversi minuti. Mi  dette d'idea di un uomo che prima medita a lungo e che, poi, quando lotta diventa implacabile, con tenacia era capace di lavorare con infinita pazienza anche per conquistare un solo primo pedone. A seguire i pezzi   necessari  a condurre l'avversario al punto voluto e finirlo poi con lo scacco matto, il colpo decisivo. Scaffali pieni di volumi rilegati coprivano le pareti. In un angolo, una grande cassaforte. Due poltrone, oltre quella girevole di Mason, completavano l'arredamento dell'ufficio la cui atmosfera sembrava permeata dalla rude e schietta personalità del capo. Nel momento stesso in cui l’avvocato si mosse, dall'ufficio vicino entrò Della Street. “Come ha fatto a capire che la riflessione di Mason era finita?” mi chiesi. Domanda stupida, la simbiosi tra Della e Perry durava ormai da diciotto anni, e poi era solo un rapporto professionale? Della mi presentò.
<< Perry, non ti ho disturbato prima, ho visto che facevi esperimenti di optometria,  c’è qui … >>
Mason sorrise.
<< Anche se con un occhio solo, l’avevo visto! So chi è. >>
Si alzò appena per un saluto garbato. Mentre tornava a sedersi mi lanciò  un’occhiata ironica.
<< Lei, giovanotto, con un occhio solo, come mi vedrebbe? >>

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