La Matematica dei gialli
ovvero
formule grondanti sangue
Appendice - parte VIII
IL COMMISSARIO MAIGRET
Si dice che un giorno, Georges Simenon si dichiarò stufo di sentir
lodare Agatha Cristie e gli altri della concorrenza
"classica". Non rilasciò interviste, né fece proclami, scrisse La
finestra aperta (titolo originale in francese La fenêtre ouverte). E' un racconto che, volutamente e con chiare parole del commissario,
prende in giro con bonaria acidità e in modo assai intelligente i seguaci della
scuola della camera chiusa. Maigret infatti risolve l'enigma a colpi di pipa
e con la sola forza della psicologia!
Erano anni
di grosso fermento letterario per il giallo. Esistevano ormai (sia in Europa
che in USA) scuole di scrittura del poliziesco assai distanti da quella di
Ellery Queen, Agatha Christie e John Dickson Carr. Simenon era un autorevole
rappresentante di questa corrente e rimproverava a quegli autori
l'artificiosità degli intrecci e delle atmosfere. Propugnava inoltre una
scrittura più vicina alla realtà, tesa a rappresentare i crimini come realmente
avvengono nella vita vissuta di tutti i giorni, lontani dalle placide residenze
della campagna inglese, dai vetusti manieri diroccati e dai veleni sciolti
nelle tazzine del tè ed invece collocati nei quartieri malfamati, negli
ambienti equivoci delle metropoli americane (e non), dove interessi fuori legge
di ogni genere si intrecciano in svariate combinazioni.
Questo per
la location e il contesto, ma va ricordato che in molte opere della nuova
corrente, quali i racconti di Dashiell Hammett (uno dei capostipiti di questo
filone), il brivido del ragionamento e il lampo di genio dell'idea si
affacciano spesso in modo convincente. Altri racconti di indagine risultano
lontani da entrambe queste atmosfere. Il personaggio poliziesco meno matematico
che indaga è proprio il commissario Maigret.
Il metodo
di Maigret è il meno scientifico
possibile, rifugge dalla logica dei ragionamenti raffinati e consiste invece
nel lasciarsi permeare dall'atmosfera dell'ambiente in cui il delitto è stato
commesso, nell'introdursi lentamente nell'animo dei personaggi indiziati, per
capirne e "carpirne" motivazioni e caratteri. I migliori romanzi di
Maigret sono anche lenti itinerari nell'umidità parigina alla ricerca della
sfuggente verità. La musica malinconica di Luigi Tenco (e la canzone Un
giorno dopo l'altro) ne accompagnavano perfettamente lo spirito nella versione televisiva italiana della RAI
interpretata da Gino Cervi.
Qualcuno (Carlo
Toffalori ) ha affermato che le stesse atmosfere si respirano spesso nella
ricerca matematica, ove pure si hanno un problema da risolvere, un nocciolo
della questione da percepire e cogliere ed un conseguente lento rimuginare,
talora ossessivo, senza orari di inizio e di termine, che accompagna giornate,
pranzi, cene, conversazioni, passeggiate, anche il sonno. Un accostamento che considero
ridicolo e poco rispettoso per Simenon.
E con questo ho concluso.
(Fine)
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