I gialli della Matematica
Goldbach, Eulero e
soprattutto Fermat
Volevo farne solo un'ultima noticina, una piccola postilla per chiudere. "Merita
di più", mi son detto. Molti famosi misteri matematici hanno
infatti il fascino dei libri gialli, o almeno così si sono ingegnati di
raccontarceli.
Chiaro e celebre esempio è il caso dell'Ultimo Teorema di Fermat,
sfida irridente di Fermat ai posteri di lunghi secoli... La dimostrazione è
arrivata, ma siamo davvero sicuri che la prova di Andrew Wiles vi abbia davvero
posto la parola fine? E se la dimostrazione mirabile di Fermat, così
lunga da non poter essere raccolta sul margine esiguo di una pagina, eppure
semplice e lontana un iperspazio da forme modulari e curve ellittiche, davvero
esistesse?
Non dimentichiamoci, poi, della Congettura di Goldbach, così facile
da enunciare che anche un ragazzo delle elementari potrebbe capirla e pur
tuttavia così difficile da risolvere e ancora
aperta dopo quasi 3 secoli dalla sua proposizione. Anche in questo caso, perché
non pensare (almeno per un attimo) che tutta la questione sia solo uno scherzo
che Goldbach e il suo interlocutore Eulero hanno giocato ai loro successori e
che ambedue conoscessero benissimo la risposta?
Sempre a proposito di quel burlone di Eulero. Il Mistero dei Ponti di
Konigsberg e la sua logica soluzione (nascita della teoria dei grafi e
delle sue molteplici applicazioni anche ai moderni calcolatori) non
sfigurerebbe neppure nel titolo, se confrontato a tanti casi e racconti di
Holmes e Dupin o di fronte a più banali situazioni come quelle riferite da Ellery
Queen o da S.S Van Dine.
La Matematica potrebbe davvero fornire spunti formidabili per intrecci
geniali (o folli). Scherziamoci un po' sopra. Perché non proporre una serie di
delitti basati sulla serie dei numeri primi: 2, 3, 5, 7, 11, 13, 17, 19, 23, 29, 31 come giorni del
mese di dicembre a New York? Titolo La maledizione dei numeri primi. Oppure un serial killer
che uccide secondo lo sviluppo decimale di pi greco? Potrebbe anche utilizzare
il problema P = NP e la conseguente difficoltà di comparare i tempi di
soluzione di un problema e quelli, usualmente più rapidi, di verifica delle
soluzioni stesse per organizzare un procedimento NP - completo di crimine, che
può permettersi un tempo polinomiale di attuazione ma sfugge ad ogni algoritmo
veloce di indagine, così che, nel peggiore dei casi, solo tra un millennio
potrà essere scoperto?
Davvero non ci sono limiti per una mente malata dall'insana fantasia per
coinvolgere la Matematica nell'intreccio giallo.
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