Rubrica letteraria
Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
Giudizio n. 64
La piramide
di fango
Andrea
Camilleri
Sellerio
Montalbano matura
Il Commissario non è invecchiato,
come alcuni hanno detto, è maturato. Era ora che superasse
la fase dell'innamoramento facile: ci aveva scassato i cabasisi a correre dietro, come un pupo, a tutte quelle
fanciulle! Lo scopriamo, invece, a commuoversi
per Livia che soffre ancora per la morte di Francois e sembra aver perso
stimoli... In realtà è maturato Camilleri che ha deciso di riprendere il timone
e si dedica a problemi più seri delle passioni senili del suo personaggio.
L'ambiente in cui si svolgono i
fatti è una Vigata immersa nel fango dei cantieri, quei cantieri di opere
pubbliche che toglieranno il sonno al Commissario, quella Sicilia fatta di
mille sfaccettature condizionate dalla storia, dalla politica, dalla Cupola o
sarebbe meglio dire dalla piramide? Questo
romanzo parte come gli altri, con un morto ammazzato in circostanze poco
chiare, si sviluppa molto a rilento, una cadenza ritmica voluta dall'autore per rendere il vissuto, all'inizio, di
Montalbano scarico, demotivato, spossato, che non mette bene a fuoco le circostanze, il
tutto scandito da condizioni meteo che non fanno altro che rendere più cupo il
nostro Commissario. Giugiù Nicotra, viene trovato morto in un cantiere, mezzo nudo,
colpito da un proiettile alle spalle. Aveva cercato scampo, pedalando con una vecchia bici, in una specie di
galleria formata da grossi tubi per la costruzione di condotte d’acqua.
L’indagine parte lenta, incerta e
scivolosa, ma è un bolero (lo si avverte subito) e la lettura è interessante, la suspense, in crescendo, sempre giocata sui duetti coi
collaboratori è piacevole, un ritorno al
passato molto apprezzabile. Divertente come, a volte, succede con Salvo. Soprattutto la conclusione che ho trovato molto ironica e originale.
Montalbano, tutti i personaggi, i
luoghi e il cibo (dove c'è arancino c'è casa!) sono oramai così familiari che leggere i libri di Camilleri è
come ritrovarsi a casa. Catarella non imperversa e il libro ritrova lo stile classico.
In più è un toccasana per il ritmo mentale, un diapason che ti evita stonature.
da leggere. Il linguaggio è infatti molto curato e ormai si può parlare di vera e propria "lingua".
Voto ****/5
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