venerdì 10 ottobre 2014

Il gufo giallo (75)


Rubrica letteraria
Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli

Giudizio n.  75

Il telefono senza fili   
Marco Malvaldi
Sellerio

 

 

 

 Recensito come giallo, solo perché così lo presenta l'editore

Altro che Tiziana, una badante moldava ci vuole!

 

Avevo fatto un voto: non leggere più le storie del Bar Lume. Un'anima candida, però, mi ha regalato il libro. Maledetta lei, sorrideva anche nel darmelo! Diceva anche "So che ti piacciono i gialli, questo è molto simpatico!". Un giallo simpatico? Pessima lettura invece.

De',  che dire di questi vecchietti plagiati dalle "sacre rappresentazioni" estive del teatro in vernacolo della parrocchia Cristo Santo? I vecchi manifestamente antipatici, sono, come nel reale, insopportabili. Se siete lettori del glorioso Vernacoliere, troverete le loro battute risapute e viete. Se andate al teatro in pineta sotto le stelle d'agosto, magari in via Zara a Viareggio, le avrete già sentite. Se non siete niente di questo aspettatevi una crescita esponenziale di parole "pseudo labroniche", un fiume torrenziale di modi di dire livornesi.

Se siete appassionati di Alfred Hitchcock vintage, la storia delle previsioni per adescare gonzi la troverete copiata da uno dei film tv (anni '60) di zio Alfred.

Nonostante queste pecche, sembra che piaccia. "Pecunia non olet", dice  il boss di Palermo guardando le classifiche di vendita. Cerchiamo di capire questo successo.

Non si tratta di un giallo, non c'è (per la verità, Malvaldi mai ne scrisse!). La trama è così esile che non regge il delitto, figuriamoci il movente o un minimo di analisi investigativa! Non regge neppure un riassunto senza anticipazioni e non voglio rovinare il piacere di scoprire il pur prevedibile mistero.

Non si tratta di un romanzo di costume. E' solo uno spartito da dopolavoro, da Cral, per intenderci. Il commissario Fusco, l'unico serio della compagnia è stato sostituito da un'Alice marinata che fa combutta coi quattro vecchi. Operazione di ulteriore  Captatio benevolentiæ, come se ce ne fossero poche!

Nonostante la leggerezza (se sulla spiaggia, meglio senza vento) la lettura non scorre, subentra presto la noia da prevedibilità.

Eppure l'autore, l'ho già detto altre volte, potrebbe far molto di più. Ha la penna facile e, se volesse, arguta. Macina battute e sprofonda nel trash senza nessuna dignità.

Per questo importante motivo ho dato due stelle (anche per non sembrare astioso) ma sarebbe stato meglio un pallino bianco alla Mereghetti.

 

Voto **/5

 

 

 

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