Rubrica letteraria
Il gufo giallo
recensioni di romanzi gialli
recensioni di romanzi gialli
Giudizio n. 74
La morte paga
doppio
James M. Cain
Adelphi
Da qui si accese La fiamma del peccato!
Double Indemnity uscì per la prima volta a puntate sulla rivista Liberty, uno dei tanti pulp magazine ( si chiamavano
dime per via del prezzo: 10 cents) dell’epoca,
tra il febbraio e l’aprile del 1936. Cain l'aveva pubblicato per meri motivi "alimentari"!
Ma quando, poche settimane dopo, Joe Sistrom della Paramount entrò
nell’ufficio di Billy Wilder ingiungendogli di leggere subito quel «thriller su
una donna che uccide suo marito per riscuotere l’assicurazione», s'accese una fiamma
più perenne di quella olimpica. La fiamma del peccato.
Ma vediamo meglio con
un po' di trama. Hollywood, fine anni trenta. Il cinico e amorale
agente assicurativo Walter Huff si invaghisce di Phyllis, moglie di Nirdlinger,
uno dei suoi clienti. Tra i due sorge una torbida relazione: con la complicità
dell'amante, Walter ordisce un piano per far sottoscrivere a Nirdlinger una polizza
sulla vita, poi organizza un incidente simulato, facendo credere che
l'uomo sia accidentalmente caduto da un treno in corsa. La tipologia del
sinistro è talmente infrequente da garantire ai beneficiari una "doppia
indennità" (da cui il titolo originale del romanzo).
Nonostante il piano
sia stato congegnato fin nei minimi dettagli, subito dopo l'omicidio le cose
iniziano a complicarsi. Mentre polizia e agenti assicurativi indagano sul caso,
non del tutto convinti sulle circostanze della morte di Nirdlinger, il
sentimento tra Walter e Phyllis svanisce abbastanza rapidamente. Ben presto
l'uomo comprende che la donna si è abilmente servita di lui fin dall'inizio.
Walter ha creduto di essere la mente del piano, ma in realtà è stato lui stesso
una pedina nel diabolico progetto della donna.
Un libro noir al calor
bianco: rovente. Ti brucia dentro. Solo centoventotto pagine di prosa stringata e ficcante, senza inutili
descrizioni, ma con tanti capovolgimenti di scena che mantengono il lettore
incollato al libro con una prodigiosa suspense incalzante.
Un ottimo noir, un archetipo
del noir, da leggere in un pomeriggio con calma, non come fece Billy Wilder in soli
58 minuti!
Voto ****1/2/5
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