lunedì 24 novembre 2014

Detective story (03)


"Private Eye"
ovvero investigatori privati.
(03)
I proto logici (parte III)



John Thorndyke (1907 - L'impronta scarlatta)




Il dottor John Evelyn Thorndyke è stato creato  dallo scrittore di gialli Richard Austin Freeman per andare "oltre" Sherlock Holmes. Il personaggio era originariamente un dottore in Medicina, ma poi si appassiona e  si dedica totalmente all'attività forense. Laureandosi in legge e diventa  professore di Medicina legale e anche detective molto scientifico. Thorndyke è protagonista di 21 romanzi e 40 racconti. Si può definire come il primo investigatore scientifico professionale (Holmes era solo un "cultore della materia"!) della letteratura gialla. 




All'epoca della sua prima avventura, L'impronta scarlatta, ambientata intorno ai primi del '900, Thorndyke ha fra i 30 e i 35 anni. Come accade a diversi personaggi di fantasia, resta più o meno immutato nel tempo e nei romanzi ambientati alla fine degli anni '30 ha sempre l'aspetto di un uomo sulla quarantina o giù di lì. Fisicamente è alto e snello, e di aspetto piacevole:
« Quando Thorndyke prese posto nel banco, io lo guardai con un senso di irragionevole sorpresa, sentendo che non mi ero mai reso conto completamente di che uomo fosse il mio amico nell'aspetto esteriore. Avevo spesso notato la forza pacata, l'infinita intelligenza, il fascino e il magnetismo del suo volto; ma non avevo mai apprezzato ciò che ora più mi colpiva: Thorndyke era davvero l'uomo più bello che avessi mai visto. [...] Non era solo l'imponenza della figura alta, eretta e dignitosa, ma l'effettiva simmetria e bellezza del volto stesso che ora catturava la mia attenzione. »
(Richard Austin Freeman, L'impronta scarlatta)


Malgrado queste attrattive esteriori, nei romanzi Thorndyke resterà sempre scapolo e privo di legami sentimentali. Thorndyke vive a Londra, in compagnia del suo domestico, in una casa al numero 5A di King's Bench Walk, nella zona di Inner Temple. L'edificio ospita, oltre al suo appartamento, un laboratorio completamente attrezzato per indagini chimiche, fotografiche, microscopiche e di altro genere.
Riscuote laute parcelle (ha anche da coprire le ingenti spese di laboratorio!), ma non è attaccato al denaro.  A volte (ad esempio ne L'occhio di Osiride) rifiuta di farsi pagare perché il caso è per lui di grande interesse professionale e lo vuole comunque affrontare.




Il metodo di Thorndyke si basa sulla raccolta di ogni elemento fisico utile alle indagini (come polvere, terra, residui di foglie ed erba, ecc.) che viene accuratamente analizzato; partendo da qui, Thorndyke comincia a fare le sue deduzioni, prendendo in considerazione le motivazioni del crimine. Le analisi sono profonde e sistematiche, anticipando i metodi dei moderni laboratori della polizia scientifica, e non trascurano alcun dettaglio o ramo dello scibile. Thorndyke si interessa non solo di materie tipiche del campo di conoscenza di un medico come l'antropologia o la tossicologia, ma anche di biologia, chimica, archeologia, zoologia, botanica e altro. Le accurate osservazioni dei fatti sono poi da lui incasellate in uno schema mentale che è fortemente induttivo (dagli indizia alle prove attraverso la scienza). Rispetto all'uso della logica da parte di altri investigatori come Sherlock Holmes, basato maggiormente sull'abduzione, Thorndyke può essere considerato più vicino al prototipo del Positivista

:
« ...
 -Non mi piace la parola 'ipotesi' in bocca a un uomo di scienza. Cosa intendi per 'ipotesi'? 
La sua espressione era del tutto scherzosa, ma io volli prendere sul serio la sua domanda, e risposi: -Per ipotesi intendo una conclusione a cui si arriva senza dati.
-Impossibile!, esclamò con finta severità,  -soltanto uno sciocco bell'e buono arriva a una conclusione senza dati!"
-Allora devo rivedere la mia definizione all'istante, ribattei, -diciamo che un'ipotesi è una conclusione tratta da dati insufficienti.
-Così va meglio, disse, -ma forse sarebbe ancor meglio dire che un'ipotesi è una conclusione particolare e definita dedotta da fatti che propriamente ne producono solo una generale e indefinita.  ...».
(Richard Austin Freeman, L'impronta scarlatta)

In Tv ci sono state tre serie del Dr. Thorndyke con  Peter Copley, John Neville, e Barrie Ingham. La prima era in bianco e nero. Il volto qui utilizzato è quello di John Neville.




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