"Private Eye"
ovvero investigatori privati.
(03)
(03)
I proto logici (parte III)
John Thorndyke (1907 - L'impronta scarlatta)
Il
dottor John Evelyn Thorndyke è stato creato dallo scrittore di gialli Richard Austin
Freeman per andare "oltre" Sherlock Holmes. Il personaggio era
originariamente un dottore in Medicina, ma poi si appassiona e si dedica totalmente all'attività forense. Laureandosi
in legge e diventa professore di
Medicina legale e anche detective molto scientifico. Thorndyke è protagonista
di 21 romanzi e 40 racconti. Si può definire come il primo investigatore
scientifico professionale (Holmes era solo un "cultore della
materia"!) della letteratura gialla.
All'epoca
della sua prima avventura, L'impronta scarlatta, ambientata
intorno ai primi del '900, Thorndyke ha fra i 30 e i 35 anni. Come accade a
diversi personaggi di fantasia, resta più o meno immutato nel tempo e nei
romanzi ambientati alla fine degli anni '30 ha sempre l'aspetto di un uomo
sulla quarantina o giù di lì. Fisicamente è alto e snello, e di aspetto
piacevole:
« Quando Thorndyke prese posto nel
banco, io lo guardai con un senso di irragionevole sorpresa, sentendo che non
mi ero mai reso conto completamente di che uomo fosse il mio amico nell'aspetto
esteriore. Avevo spesso notato la forza pacata, l'infinita intelligenza, il
fascino e il magnetismo del suo volto; ma non avevo mai apprezzato ciò che ora
più mi colpiva: Thorndyke era davvero l'uomo più bello che avessi mai visto.
[...] Non era solo l'imponenza della figura alta, eretta e dignitosa, ma
l'effettiva simmetria e bellezza del volto stesso che ora catturava la mia
attenzione. »
(Richard
Austin Freeman, L'impronta scarlatta)
Malgrado
queste attrattive esteriori, nei romanzi Thorndyke resterà sempre scapolo e
privo di legami sentimentali. Thorndyke vive a Londra, in compagnia del suo
domestico, in una casa al numero 5A di King's Bench Walk, nella zona di Inner
Temple. L'edificio ospita, oltre al suo appartamento, un laboratorio completamente
attrezzato per indagini chimiche, fotografiche, microscopiche e di altro
genere.
Riscuote
laute parcelle (ha anche da coprire le ingenti spese di laboratorio!), ma non è
attaccato al denaro. A volte (ad esempio
ne L'occhio
di Osiride) rifiuta di farsi pagare perché il caso è per lui di grande
interesse professionale e lo vuole comunque affrontare.
Il metodo di Thorndyke si basa sulla raccolta di ogni
elemento fisico utile alle indagini (come polvere, terra, residui di foglie ed
erba, ecc.) che viene accuratamente analizzato; partendo da qui, Thorndyke
comincia a fare le sue deduzioni, prendendo in considerazione le motivazioni
del crimine. Le analisi sono profonde e sistematiche, anticipando i metodi dei
moderni laboratori della polizia scientifica, e non trascurano alcun dettaglio
o ramo dello scibile. Thorndyke si interessa non solo di materie tipiche del
campo di conoscenza di un medico come l'antropologia o la tossicologia, ma
anche di biologia, chimica, archeologia, zoologia, botanica e altro. Le
accurate osservazioni dei fatti sono poi da lui incasellate in uno schema
mentale che è fortemente induttivo (dagli indizia alle prove attraverso la
scienza). Rispetto all'uso della logica da parte di altri investigatori come
Sherlock Holmes, basato maggiormente sull'abduzione, Thorndyke può essere
considerato più vicino al prototipo del Positivista
:
« ...
-Non mi piace la parola 'ipotesi' in bocca a
un uomo di scienza. Cosa intendi per 'ipotesi'?
La sua espressione era del tutto
scherzosa, ma io volli prendere sul serio la sua domanda, e risposi: -Per
ipotesi intendo una conclusione a cui si arriva senza dati.
-Impossibile!, esclamò con finta
severità, -soltanto uno sciocco bell'e
buono arriva a una conclusione senza dati!"
-Allora devo rivedere la mia
definizione all'istante, ribattei, -diciamo che un'ipotesi è una conclusione
tratta da dati insufficienti.
-Così va meglio, disse, -ma forse
sarebbe ancor meglio dire che un'ipotesi è una conclusione particolare e
definita dedotta da fatti che propriamente ne producono solo una generale e
indefinita. ...».
(Richard
Austin Freeman, L'impronta scarlatta)
In
Tv ci sono state tre serie del Dr. Thorndyke con Peter Copley, John Neville, e Barrie
Ingham. La prima era in bianco e nero. Il volto qui utilizzato è quello di
John Neville.
Nessun commento:
Posta un commento