La
prima volta di Hercule
Agatha Christie scrisse questo romanzo dopo aver appreso
tutto sui veleni durante il suo servizio volontario (si fa per dire dato il momento!) di dispensiera in un ospedale militare.
Un po' di trama per l'esordio di Poirot. Inghilterra durante la Prima Guerra Mondiale,
a Styles Court, un cupo maniero nella campagna dell’Essex. Da notare che la casa in cui Agatha Christie
viveva con il primo marito, il colonnello Archibald Christie, si chiamava
Styles.
Il capitano Arthur Hastings (altro che diventerà famoso) è in
soggiorno a Styles Court, dietro invito del suo amico John Cavendish. Una notte,
gli abitanti di Styles trovano la proprietaria della villa, nonché matrigna di
John, Emily Inglethorp, moribonda a causa di un avvelenamento da stricnina.
Hastings pensa di rivolgersi al suo amico Hercule Poirot, rifugiatosi con
alcuni connazionali in Inghilterra per sfuggire alla guerra, e residente in un
villaggio vicino, Hercule comincia così a
indagare...
ATTENZIONE: SPOILER!!!
Alla fine Poirot dimostra l’innocenza di John Cavendish
e la colpevolezza del bieco Alfred Inglethorp,
che ha organizzato il tutto con l’aiuto di Evelyn Howard, sua cugina nonché sua
amante, quindi solo in apparenza la sua nemica giurata. La coppia ha avvelenato
Emily aggiungendo un agente precipitante, il bromuro, al tonico che l'anziana prendeva tutte le sere, in modo
che i componenti innocui della stricnina, che erano già presenti nel farmaco,
si depositassero sul fondo della bottiglietta. Così, l’ultima dose della
medicina sarebbe stata letale, in quanto contenente tutta la stricnina
dell'intera confezione.
Il piano prevedeva che Alfred fosse incriminato con
delle false prove, che potevano essere facilmente confutate in tribunale. Una
volta assolto, grazie al principio del "Ne bis in idem", non
avrebbe potuto essere processato per lo stesso reato una seconda volta, anche
se fossero state trovate delle vere prove contro di lui.
Come si vede profonda conoscenza dei veleni e del loro
uso, ma anche attenzione ai meccanismi procedurali della legge.
Ben congegnata (e anche imitata, è storia vera, da vari assassini) la
storia, perfetta l'ambientazione vittoriana (ma se non la conosceva zia Agatha!) ... Come
al solito la genialità dell'investigatore belga gabba il lettore che anche nei successivi romanzi, in genere, non riesce a
individuare il colpevole. Ma Poirot è prima di tutto un "Gran Saccente" estremamente antipatico, che ci tiene troppo
a dimostrare quanto sia bravissimo!
Non sopporto questo suo modo di essere! Lo detesto, anzi. Miss marple è più umana per non parlare del (lo referisco parecchio) buon Joules Maigret che ripete sempre "io non so nulla" e va avanti come un trattore!
Voto *****/5
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