venerdì 19 dicembre 2014

Lanterna gialla (81)


Film n. 81

Femmina folle  ( Leave Her To Heaven )

di  John M. Stahl  

con  Gene Tierney, Cornel Wilde, Jeanne Crain, Vincent Price




Una tragedia nera, a lieto fine e parecchio melò

C'è chi lo definisce e classifica come un noir. Non sono completamente d'accordo, credo sia un film drammatico, un po' eccessivo nei toni e nell'esito, un melò insomma!  Film tipicamente holliwoodiano, vede come protagonista Gene Tierney all'apice della bellezza e del fascino dark, ma qui non è una dark lady. Interpreta una donna possessiva, ossessiva e mentalmente disturbata.

Un po' di trama. La vicenda è raccontata con un lungo flashback. Un giovane romanziere, Richard Hartland, viene avvicinato in treno da una bella e ricca ereditiera, Ellen Berent, che in breve tempo, invaghitasi di lui, lascia il fidanzato e annuncia alla famiglia il loro imminente matrimonio. La madre e la sorellastra Ruth tentano di mettere in guardia Richard sul carattere troppo possessivo di Ellen. fanno capire che era stata legata al padre recentemente morto da un rapporto molto stretto, forse incestuoso.  Richard, però, non le ascolta. Non sa resistere al   fascino di Ellen e i due si sposano pochi giorni dopo essersi conosciuti.

Inizialmente il matrimonio sembra funzionare. Ellen è molto innamorata e pare circondare Richard di premure ed attenzioni. In realtà, la donna vorrebbe che Richard non avesse occhi che per lei e cerca di allontanare tutte le persone che si possono frapporre fra lei ed il marito, in primo luogo il fratellino handicappato di questi. Durante una gita in barca sul lago presso cui sorge la loro casa, Ellen, gelosa dell'affetto che Richard nutre nei confronti del ragazzo, lo spinge a fare una nuotata e poi lo lascia annegare, simulando una disgrazia. Rimasta incinta, teme che il figlio non ancora nato le sottragga le attenzioni di Richard che, nel frattempo, si è avvicinato a Ruth.
Resa folle dalla gelosia, Ellen dapprima fa in modo di perdere il bambino che porta in grembo facendosi cadere dalle scale, poi si suicida col veleno dopo aver scritto una lettera in cui accusa la sorellastra. Durante il processo l'ex fidanzato di Ellen tenta di dimostrare la colpevolezza di Ruth e il tradimento di Richard, ma questi rivela alla giuria i suoi sospetti sulla morte del fratello, facendo assolvere la cognata. Richard, una volta scontato un breve periodo di prigione per non aver denunciato a suo tempo il delitto, potrà ricostruirsi una nuova vita con Ruth, che lo ama da sempre.


Film perverso, affascinante, nero, anzi nerissimo (ma è un noir?) eccessivo in tutto, sono esagerate persino le grandiose scenografie perfettamente fotografate. La Tierney è esageratamente bella, che fa male guardarla. Esageratamente cattiva, perfida e letale: guardatela mentre, fredda come ghiaccio, provvede a far affogare il giovane fratello del marito.  Ma è anche brava: tutto si regge sulle sue delicate spalle. Wilde è esageratamente inespressivo: ha la stessa espressione di quandorecitava da fuorilegge nella foresta di Sherwood e faceva finta di saper tirare con l'arco; forse è scolpito nel legno. Price, in una parte secondaria, non sapeva ancora che nel suo destino ci sarebbe stata la porpora di Richelieu.

Voto ***1/2/5
 

 

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