mercoledì 29 aprile 2015

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Presentazione del romanzo
Il verso della civetta
di
Oscar Montani
Nerocromo ed.




L'evento, che si svolgerà a Montevarchi (AR) alla Biblioteca Comunale della Ginestra, il 24 maggio (domenica) alle ore17.00, sarà preceduto da una visita guidata a Villa Masini (ore 16.00 e max 30 persone) con letture dal capitolo che è ambientato nel suo meraviglioso parco. Occorre prenotarsi presso la Biblioteca Comunale de La Ginestra.
Dopo la visita, alle 17.00, tutti in sala della Filanda alla Biblioteca Comunale: qui l'ingresso è libero.
Il prof. Massimo Zanoccoli e il giornalista Paolo Martini presenteranno il romanzo. L'autore sarà presente e risponderà alle domande senza però dir niente sulla trama del romanzo! 


Scheda del libro
Inizio dell’estate del 1927. Era attesa Tranquilla, calma e laboriosa”, come aveva promesso più volte Mussolini. Non sarà così. Una notte qualcuno bussa alla porta del dottor  Idamo Butini, medico condotto, in cerca d’aiuto. E’ un collega medico chirurgo, braccato dai fascisti. E’ fuggito da Firenze e deve essere nascosto. Almeno per un po’. Neanche Montevarchi è però un rifugio sicuro. Il suo arrivo inoltre segna l’inizio di una serie di fatti inquietanti. L’operosa cittadina industriale del Valdarno è sconvolta dal suicidio di un’anziana signora. La donna, invalida su una sedia a rotelle, è volata dalla finestra di casa sua schiantandosi sul selciato. Due  giorni dopo un feroce delitto è commesso in pieno giorno nella piazza principale del paese. Un  edicolante, invalido di guerra, viene misteriosamente sgozzato mentre è seduto dentro l’edicola. Non si capisce né il motivo, né il modo. Come se non bastasse Idamo viene pregato dall’ex Proposto, anche lui invalido, di cercare una giovane novizia. Sembra fuggita per amore o per vergogna: è incinta? Sembra una storia boccaccesca, come indicano alcuni versi esposti sulla civetta dell'edicola,  ma niente, in questa storia, è come sembra.
La comunità ripiomba nel clima di tensione, d’incertezza e   paura di tre anni prima.   Idamo Butini, medico condotto, è chiamato dal suo amico, il maresciallo dei carabinieri Cosentino, a fare le prime analisi forensi. Il carabiniere è in partenza. Ha ottenuto il trasferimento e ha già pronti la cassapanca e lo zaino. Ma l’amato Piemonte, di fronte a un’indagine in coppia con Idamo, può aspettare ancora qualche giorno. 
Il dottor Butini,  turbato dai passati delitti, frustrato dall’inutilità delle sue azioni di resistente e preoccupato dall’Ovra che bracca l’amico, non vorrebbe  partecipare alle indagini. Due fatti lo convincono: l’arrivo dell’ottuso maresciallo Gravina, sostituto di Cosentino e un malato particolare.  Un ragazzino traumatizzato che ha smesso di parlare e mangiare. Sospetta indigestione di dolci, ma a casa della donna lo sguardo terrorizzato del fanciullo tremante lo turba e gli desta un sospetto: il ragazzo sa qualcosa su uno dei  delitti. Forse è uno scomodo testimone in pericolo di vita. Il medico non può tirarsi indietro: deve scoprire il colpevole e salvare il ragazzo.
Non è finita, il maresciallo, felice nell’accettare la sua collaborazione, lo vuole accanto tutto il tempo. Idamo, consapevole che Cosentino potrebbe partire da un momento all’altro, non si fida del nuovo maresciallo che ormai ha preso le consegne della caserma. Anche per questo decide di affidarsi solo agli amici: ha paura per il ragazzo. Le sue indagini procedono tra mille difficoltà e il pericolo è davvero grande. La morte lo sfiora, ma riesce a svelare il mistero. La verità, come sempre in provincia, non sarà consolatoria, ma intricata assai.

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