martedì 12 maggio 2015

BarLume II


Sempre più buio al Bar lume

"Morto un Papa, se ne fa un altro!". Nonostante la morte di Carlo Monni, unico pilastro della prima serie (Timi, infatti, non ha capito niente del suo personaggio e lo rende come un banboccione nevrotico e frustrato), I delitti del BarLume continua con Alessando Benvenuti, che lo sostituisce con stile ad "Amici miei" (la prima puntata finisce con un'eco del famoso coro dei quattro al  Polifonico di Arezzo). La serie televisiva di genere “giallo” è ispirata ai libri dello scrittore Marco Malvaldi che già ha le sue pecche di eccesso di vernacolo, ma ora si esagera. I due episodi della seconda stagione vanno già onda su Sky Cinema 1 con sfrontatezza e pressappochismo.    



Riempire un'ora e un quarto col niente è un esperimento di fisica quantistica a cui il CERN ha rinunciato. Neanche il chimico Malvaldi, che ha dato una mano alla sceneggiatura, ci riesce.   “La tombola dei troiai” mi ha fatto innervosire, perché rimaneggiarlo e stronirlo in quel modo? perché farcirlo di riferimenti indecorosi a Monicelli? Ma in fondo la fonte di questa prima puntata è solo un piccolo raccontino. Il prossimo, “La briscola in cinque” potrebbe provocarmi un'ira funesta.  Il primo omonimo romanzo della saga del BarLume, è infatti l'unico potabile (in termini di giallo) della saga dei vecchietti. Il  nuovo, sostituto di Ampelio, è un pescivendolo scherzomane. Si perde così la saggezza e l'amarezza di Ampelio. L'interpretazione di Benvenuti già è stonata, ma prevedo cose anche peggiori.

Voto **/5

Nessun commento:

Posta un commento